Gianni Pardo

LA GARA

Ora sappiamo che con la vittoria di Elly Schlein il Pd sarà nuovo, nel senso che sarà vecchio. Infatti tornerà al massimalismo, cioè all’estremismo, questo essendo secondo Lenin, “la malattia infantile del comunismo”. Il Partito dunque, invece di distanziarsi da quel Movimento pagliaccesco che è il Partito di Conte (PdC), vuol fargli concorrenza sul suo stesso terreno: quello della demagogia ingenua, sommaria e contemporaneamente aggressiva. E uno si chiede chi vincerà la gara. A meno che non ci sia un limite oltre il quale non si può andare, e in questo caso, alla fine, sarebbero ex aequo.
Forse vale la pena di chiedersi se ci sia un limite, all’estremismo. Per la velocità, sappiamo che nulla mai potrà essere più veloce della luce; ma c’è un limite all’irrealismo, alla mancanza di senso critico, alla mancanza di scrupoli intellettuali? C’è un limite all’imbecillità? Purtroppo, secondo Einstein, la risposta è no. Ha detto: “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma non sono sicuro dell’universo”.
Tutte le definizioni che dà la Treccani dell’imbecille (e di tutti i sinonimi: stupido, cretino, sciocco) finiscono col risultare il contrario di “intelligente” e si riportano dunque – rovesciandolo – al concetto di intelligenza. E questa che cos’è? Qualcuno, un po’ sul serio e un po’ paradossalmente, l’ha definita: “Quella cosa che misurano i test di intelligenza”. I quali, come è noto, consistono nella soluzione di alcuni problemi. E questa risposta mi pare molto meglio di niente.
Ecco un mio esempio. Dice un tale: “Ho un problema con mio fratello. Dobbiamo stabilire come dividerci la casa che abbiamo ricevuto in eredità, chi deve tenersela e quanto deve ricevere l’altro quale metà del valore. E non riusciamo a metterci d’accordo”. Il suo amico gli risponde: “Se in teoria sei disposto ad ambedue le soluzioni, dici a tuo fratello: ‘Stabilisci tu quanto vale metà della casa e io sceglierò se, al prezzo da te stabilito, preferisco vendere o comprare. Se il sistema non ti convince, stabilirò io il prezzo, e tu sceglierai se vendere o comprare. In nessun caso potrai dire che ti ho imbrogliato’. E se lui dice di no significa che è in malafede. In questo caso non devi liberarti solo della casa, ma anche di lui”.
Così arriviamo ad un dato tutt’altro che trascurabile: il controllo dell’intelligenza è l’utilità, il confronto vittorioso con la realtà. Non possiamo definire “intelligente” l’idealista le cui eleganti teorie sono inapplicabili: perché quelle teorie tendevano a risolvere un problema e non lo risolvono. Questo semplice criterio basta a demolire l’intera economia marxista. Marx voleva migliorare la condizione degli operai, ma la sua teoria, applicata in Russia (e purtroppo non solo lì) ha prodotto uno dei più grandi fenomeni storici di miseria di massa. Dunque la teoria marxista era sbagliata e per affermarlo non è necessario leggere nessun libro.
Così abbiamo trovato l’essenza della stupidità (l’incapacità di risolvere un problema) e il metro concreto per misurarla: l’insuccesso. Qual è la sanzione di chi si intestardisce a guidare un’azienda in cui i costi superano i ricavi? Il fallimento. Qual è la sanzione del marxismo? La miseria. Qual è la sanzione della stupidità di chi, senza competenza, gioca con l’alta tensione? La folgorazione.
Tutto quanto precede permette di superare uno steccato che pareva separare campi diversi come l’intelligenza, la politica e l’economia. Potremmo definire un imbecille il piccolo politicante di paese che pontifica nella bettola, ma potremmo definire un imbecille anche il grande politologo che sostiene in televisione una ricetta economica disastrosa. I personaggi sono diversi dal punto di vista culturale, ma si equivalgono nella concretezza: tanto che possiamo serenamente definire ambedue cretini. Perché lo sono agli effetti pratici.
Parlando di imbecillità, a proposito dei Cinque Stelle e di Elly Schlein, non si intendeva dunque insultarli. Si voleva soltanto dire che le loro ricette politico-economiche, se applicate, produrrebbero quei disastri che potrebbe provocare un imbecille. In questo senso anche Karl Marx fu un imbecille, e certo non perché fosse un ignorante: soltanto perché l’applicazione delle sue teorie ha avuto effetti nefasti. Era addirittura sciocca e ingenua l’idea che gli uomini potessero lavorare per il bene comune come lavorerebbero per sé stessi. Per questo l’umanità non ha nessuna ragione di essere grata a Marx.
Il Partito di Conte e il Partito di Schlein si avviano ad una gara di irrealismo. Basta citare la loro volontà di procedere alla redistribuzione della ricchezza (“re”? E quando mai è stata distribuita, prima?) senza pensare che prima quella ricchezza bisogna produrla. E certo non ci si riesce facendo la guerra alle imprese e aumentando le tasse.
Quale sarebbe il limite dell’azione di Conte e Schlein, se potessero seriamente influire sul governo del Paese? Il collasso della nazione. Infatti anche le nazioni possono andare in coma: per una guerra sbagliata, come la Germania del 1945, o per avere applicato le teorie economiche di sinistra, come l’Argentina e soprattutto il Venezuela.

LA GARAultima modifica: 2023-03-10T13:47:09+01:00da
Reposta per primo quest’articolo