Gianni Pardo

LA GRANCASSA DI PUTIN

Il discorso di Vladimir Putin è il discorso del Capo di un Paese in guerra. In questo caso non ci si aspettano verità ma propaganda. Né gli si possono rimproverare le bugie, perché esse – in guerra – sono armi come le altre, e nessuno se ne priva. Dunque in questa sede non si rinfacceranno a Putin le sue eventuali bugie per additarlo al disprezzo o per condannarlo moralmente, ma esclusivamente per vedere in che misura esse sono sostenibili. Qualcosa come la “checking list” degli aerei prima del decollo: un controllo di validità di ogni singolo punto. Ovviamente, nel caso di una grande massa di bugie insostenibili sarà lecito dedurne che chi le proferisce è in grave difficoltà. Nessuno si difende con una bugia se può difendersi con una verità.

E’ impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia”. Affermazione insostenibile. Tutti i Paesi possono essere sconfitti, addirittura per decenni in Occidente tutti hanno detto che gli Stati Uniti sono stati sconfitti, in Vietnam, anche se tecnicamente non è vero. Inoltre la Russia è stata sconfitta da Carlo XII di Svezia; Napoleone è arrivato a bruciare Mosca; la Russia ha perduto la guerra contro il Giappone del 1904 e nessuno, neanche Cassius Clay (che pure di vanterie se ne intendeva) può dire: “Non sarò mai sconfitto”.

Se poi invece Putin allude al consistentissimo armamento nucleare della Russia, è vero non che la Russia non può essere sconfitta sul campo di battaglia, ma che la Russia non può essere sconfitta e totalmente distrutta senza che rischi analoga sorte l’aggressore nucleare. Ma questa è la “Mutual Assured Destruction” che conosciamo da decenni. Non c’è da battersi il petto come un orango. E infatti non ci risulta che l’abbia fatto la Gran Bretagna, che dispone di armamento nucleare da prima della Russia.

L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia ad una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre. Non si rendono conto che è in gioco l’esistenza stessa della Russia”. Assolutamente falso, la prova è che non è l’Occidente che ha dato inizio alla guerra, è la Russia, quando ha cercato di invadere l’Ucraina. Inoltre l’Occidente ha sempre sognato rapporti normali con la Russia, non la sua eliminazione, del resto impossibile. La verità è che Putin confonde Russia e Impero Sovietico. Il secondo è stato già distrutto, anche se lui non se n’è accorto. L’esistenza della Russia non è affatto in pericolo. In pericolo sono soltanto i sogni imperiali (e vagamente alla Chaplin) di Putin.

La Russia voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l’intervento militare, ma l’Occidente giocava “con carte false” per ingannare Mosca”. Soluzione di che cosa? Una soluzione pacifica di che cosa, che riguardasse un Paese estero? Se l’Ucraina aveva dei problemi, eventualmente erano problemi suoi, di nessuno all’infuori dell’Ucraina. E poi, per evitare un intervento militare, si procede ad un intervento militare? Ascoltando queste parole uno si chiede: “Fino a che punto Putin pensa che siamo dei cretini?”

L’Ucraina “voleva dotarsi di armi nucleari”. Putin dimentica che l’Ucraina quelle armi le aveva e le ha scioccamente consegnate proprio alla Russia nel 1994. E la Russia se ne serve oggi per minacciare l’Ucraina. Questa non è una bugia, è un autogol.

Loro hanno fatto cominciare la guerra, noi usiamo la forza per fermare la guerra”. I fatti dicono il contrario. E dicono il contrario anche in questo caso: L’Occidente ha preparato l’Ucraina ad una grande guerra e oggi lo riconosce”. Se l’Ucraina fosse stata preparata la Russia non sarebbe riuscita a invadere quattro regioni. Infatti, oggi che l’Ucraina ha ricevuto qualche armamento dall’Occidente, la Russia non riesce a progredire, nemmeno dove si intestardisce perdendo decine di migliaia di soldati e centinaia e centinaia di carri armati.

Il popolo ucraino è ostaggio del regime nazista di Kiev. E combatte eroicamente perché è ostaggio di un regime nazista? Senza dire che Zelensky, ebreo, potrebbe dirgli: “Nazista sarà tua sorella”. Ed ora una sequela di affermazioni senza commento, della cui fondatezza ognuno giudicherà per suo conto. “Gli ucraini stavano aspettando che i russi “andassero in loro aiuto” e le forze di Mosca hanno fatto “tutto il possibile” per risolvere “questo problema in modo pacifico”. “L’Ucraina aveva chiesto aiuto, poi “ci ha voltato le spalle” e “si è presentato uno scenario completamente diverso”. Che abbia chiesto aiuto non risulta, che si sia opposta eroicamente all’invasione russa quello sì, risulta.

Tralasciamo la tirate moralistiche e le probabili bugie sull’attuale situazione russa (al riguardo la verità totale si saprà dopo la guerra) vediamo che cosa ci può essere di vero in quanto ha detto il leader moscovita. Egli ha parlato di un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro paese e popolo”. E questo è vero. Infatti se Putin vincesse tenterebbe poi di ricostituire l’Impero Sovietico, mentre se vincesse l’Occidente quel Paese dovrebbe ridimensionarsi al rango di potenza regionale. Ma è proprio questa la ragione per cui l’Occidente dice: “Non si può permettere a Putin di vincere questa guerra”. Semplicemente perché tiene a rimanere indipendente. Putin esagera quando afferma: Il mondo sta ora subendo cambiamenti radicali e irreversibili”. Li subirebbe se lui vincesse. Ma attualmente la cosa non sembra probabile.

Comunque quello di Putin è un discorso troppo infarcito di menzogne per essere preso sul serio. Esso dimostra soltanto che egli è all’angolo e si rende conto di avere messo in pericolo il destino della Russia. Ma in questo l’Occidente non ha nessuna responsabilità.

giannipardo.myblog.it

LA GRANCASSA DI PUTINultima modifica: 2023-02-21T13:52:24+01:00da
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