Gianni Pardo

CHE COSA CONTA DI FARE LA CINA

Che cosa cosa conta di fare la Cina? A questa domanda nessuno di noi è in grado di rispondere. È possibile che a Pechino aspettino di saperne di più, oppure è possibile che sappiano già che cosa faranno, ma certo non ce lo fanno sapere. Sicché siamo costretti a contentarci dei dati obiettivi.
La Cina è un Paese immenso. Ha un territorio enorme e una popolazione che è più di quattro volte quella degli Stati Uniti. Una popolazione che non sta con le mani in mano: prova ne sia che il mondo è invaso dai prodotti cinesi. Solo la follia autolesionista del maoismo ha potuto rendere affamata e stracciona una nazione con simili potenzialità.
Lo stesso accostamento agli Stati Uniti è fuorviante. Questi, essendo una democrazia, ne hanno tutte le debolezze. La Cina invece, essendo una dittatura (o, ad andar bene, un’oligarchia) non ha problemi politici. Non ha un’opposizione e può formulare programmi anche per dieci o quindici anni. Gli americani sono bambini viziati che passano il tempo a dire peste e corna del loro Paese mentre i cinesi, con l’anima pragmatica e prosaica che si ritrovano, sono contenti dei vantaggi materiali e si disinteressano di politica. Per noi il colmo del cinismo è “Franza o Spagna, basta che se magna”; per loro non si tratterebbe di Francia o Spagna ma di tutti gli Stati dell’Onu.
La Cina non teme nessuno e non ha bisogno di nessuno. Già oggi possiede un esercito, una marina e un’aviazione che la rendono una grande potenza (tanto da far vivere nell’angoscia Taiwan) ed è una grande potenza che, a differenza della Russia, non affama la propria popolazione pur di armarsi. È abbastanza ricca per avere il burro, i cannoni, e anche le vacanze all’estero. Il livello di vita, dai tempi di Mao, si è moltiplicato non so più per quale cifra.
Per riassumere, la Russia amerebbe essere una superpotenza ma, malgrado il suo armamento atomico (che ha anche il Pakistan) non lo è affatto. E infatti è costantemente spaventata perfino dagli Stati Baltici o dall’Ucraina. Gli Stati Uniti sono una superpotenza che non ha paura di nessuno ma è costantemente afflitta da problemi politici e da scrupoli democratici. La Cina invece ha la serenità della belva che sta al top della scala alimentare. Ed oggi ha già mangiato. Certo, deve tenersi buoni gli Stati Uniti, perché sono una grande potenza economica, militare e tecnologica. E soprattutto perché sono insostituibili clienti. Né la Cina ha difficoltà, in questo. Perché persegue i suoi scopi con estremo realismo. Non cercherà mai di ottenere ciò che è molto costoso e tiene costantemente il conto del dare e dell’avere. Ai Paesi europei qualcuno ha potuto illustrare l’impresa delle Crociate come qualcosa di doveroso; la Cina, se fosse stata qui, avrebbe chiesto: “E io che ci guadagno?”
Così veniamo all’attualità. Personalmente sono sicuro che la Cina non comprende la folle guerra di Putin in Ucraina. A Pechino si chiederanno: “Che cosa ci voleva guadagnare? E soprattutto, che cosa ci ha guadagnato?” E nel dubbio, finché le bocce non si fermeranno, la Cina starà a guardare, per vedere che cosa le convenga fare. “Convenga” nel più preciso significato economico. L’insopportabile prevaricazione giuridica e morale della Russia, che fa ribollire il sangue a noi e soprattutto agli americani, lascia Pechino indifferente. Se la Russia inghiotte l’Ucraina per la Cina si applica la regola per la quale pesce grosso mangia pesce piccolo. Se invece il pesce piccolo si pianta come una spina di traverso nella bocca del pesce più grosso, ebbene, tanto peggio per il pesce grosso. Avrebbe dovuto avere migliori informazioni sul pesce piccolo.
Ecco perché ci risulta tanto difficile capire quello che pensano a Pechino. Mentre noi facciamo mille calcoli militari, storici, morali e giuridici, loro si chiedono soltanto se c’è da guadagnare o da perdere. Cosicché, se alla fine alla Cina converrà correre in soccorso del vincitore non se ne priverà di certo. E non rischierà nemmeno di doversi rimangiare qualche affermazione o qualche promessa, perché non ne ha fatte.
Che un simile Paese abbia potuto seguire come un profeta l’assurdo Mao Tse Tung è uno dei misteri della storia. Ma è anche vero che Mao – per esempio con la famigerata “Rivoluzione Culturale” – si è fatto forte dei giovani. Della parte più vigorosa e meno saggia della nazione.
giannipardo1@gmail.com
18 aprile 2022

CHE COSA CONTA DI FARE LA CINAultima modifica: 2022-04-18T07:26:10+02:00da
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