Gianni Pardo

COI RUBLI PAGHEREMO PIU’ CARO IL GAS?

Dire che l’ignoranza possa essere un vantaggio è certamente azzardato. E tuttavia perché, nella favola di Andersen, il bambino è l’unico a gridare che l’imperatore è nudo? Perché non si rende conto del rischio e perché – ignorando tutto ciò che se ne era detto, e non potendo esserne influenzato – ha creduto ai suoi occhi.
Ora abbiamo un caso consimile. Putin ha proclamato che, per il suo gas, la Russia accetterà dai “Paesi ostili” soltanto pagamenti in rubli. E tutti i giornali riportano il fatto senza dire né come avverrà questo cambio, né quali saranno le conseguenze. Cose che avrei trovato naturale spiegassero. Mercoledì scorso tuttavia, sul nostro stesso giornale (“Crisi Ucraina. Putin: non accetteremo pagamenti in dollari/euro per gas”), ho letto un dato illuminante. Putin ha dato “Al governo e alla banca centrale russi una settimana di tempo per risolvere la questione (non proprio banale) dal punto di vista tecnico”. Dunque l’effetto del diktat non è immediato, e poi neanche lui, Putin, sa come realizzare l’operazione. E allora il pierino di turno si alza e dice la sua.
Il rublo non è una moneta forte e dunque non è quotato in Borsa. Si ricordi che, per una moneta, non essere quotata nelle Borse che contano significa che nessuno l’accetta in pagamento. Ovviamente essa può circolare ed essere scambiata lo stesso, ma quanto vale? Alla domanda rispondono i privati e le banche che la scambiano, ed evidentemente questo scambio avverrà secondo il potere d’acquisto del rublo rispetto alle “monete forti”.
L’Unione Sovietica imponeva ai turisti che stavano per entrare nel suo territorio di cambiare una certa quantità di moneta forte col rublo, al corso ufficiale. Del tutto assurdo. E infatti era soltanto una tassa in più. I turisti si accorgevano subito che col rublo potevano comprare ben poco ed erano assediati dai piccoli contrabbandieri che offrivano rubli in cambio di dollari: ad un corso che era una frazione del corso ufficiale. Con la moneta non si bara. Dunque economicamente, con questa tonitruante dichiarazione, Putin e la Russia non ci guadagneranno niente. E non per questo il rublo sarà quotato in borsa.
Si pone soltanto il problema di dove reperire i rubli per pagare il gas. La cosa più semplice, paradossalmente, è che la Banca Centrale russa li offra in cambio di dollari o euro (alla quotazione dei bagarini, se no gli occidentali li compreranno dai bagarini) e poi gli occidentali, con quei rubli, compreranno il gas. Una partita di giro pubblicitaria. E se il meccanismo non sarà quello qui descritto sarà uno simile, per la semplice ragione che all’economia non si comanda, neanche quando si è dei dittatori. Ad andar bene, Putin otterrà che si dica in giro che gli occidentali “sono stati costretti a pagare in rubli”, ma nella realtà, di questa complicazione, i “Paesi ostili” potranno semplicemente ridere.
Si può tuttavia fare l’ipotesi che Putin imponga agli occidentali di comprare i rubli dalla Banca Centrale russa e che questa determini un valore assurdo del rublo. Questo caso è molto più serio, ma soltanto apparentemente. Gli occidentali infatti potrebbero non comprare il gas o considerare la manovra soltanto un aumento del prezzo. Lo sappiamo, non comprare il gas sarebbe dolorosissimo e quasi impossibile per Germania e Italia, soprattutto perché nel breve termine non disponiamo né di rigassificatori né di fonti di approvvigionamento alternative. Ma è quasi impossibile anche per la Russia non vendercelo, perché ha disperatamente bisogno dei soldi che le paghiamo. E ricordiamoci che gli occidentali, in particolare gli Stati Uniti, sono stati capaci di far sopravvivere, trasportando per via aerea anche le patate e il carbone, un’intera grande città, Berlino: per quasi un anno.
È solo una questione di costi. Quanto più la Russia alzerà il prezzo del gas, quanto più spesso lo userà per tentare dei ricatti, tanto più presto l’Europa Occidentale troverà il modo di liberarsi da questa dipendenza. Non dimentichiamolo: l’Occidente è ben più forte, economicamente, e ben più sviluppato, tecnologicamente, del resto del mondo.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
24 marzo 2022

COI RUBLI PAGHEREMO PIU’ CARO IL GAS?ultima modifica: 2022-03-24T10:41:10+01:00da
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