Gianni Pardo

FASCISMO E LEGGI INGIUSTE

Molti contestatori dell’attuale politica sanitaria dello Stato sono tali per pretesi motivi scientifici, altri per pregiudizio, altri per fare un dispetto al governo ma alcuni credono in buona fede di farlo per nobili motivi politici e sociali. Paventano una tirannia, che in Italia si instauri un nuovo fascismo o forse un nuovo nazismo. Secondo loro siamo alle soglie di questo rivolgimento e la loro protesta è un modo disperato per svegliare le coscienze. E per questo resistono alle sollecitazioni dello Stato.
Personalmente, riguardo all’ipotesi di un’involuzione autoritaria, manifesto soltanto sorpresa. Una cosa del genere non mi era mai venuta in mente. Da decenni, mi è sempre piuttosto sembrato che il difetto dell’Italia fosse la mollezza, l’inerzia, l’incapacità di reagire. Tutto il contrario degli atteggiamenti rodomonteschi che temono alcuni. E le frange “rivoluzionarie” sono sempre state numericamente insignificanti.
Quando, anni fa, comparve sulla scena un uomo energico come Bettino Craxi, non soltanto Forattini lo disegnò sempre con gli stivali del Duce, ma tutti lo accusarono di “decisionismo”. Come se decidere fosse una colpa. Quando si decide qualcosa, è il “qualcosa” che conta. E se si trattasse di “qualcosa di giusto”, sbagliato sarebbe non deciderlo.
Ecco un esempio. Da molti decenni la giustizia in Italia funziona malissimo e tutti hanno sempre riconosciuto che bisognerebbe riformarla. Ma ad ogni ipotesi concreta ha sempre risposto un coro di no. Se cento tirano in una direzione trovano subito mille che tirano nella direzione opposta. Come si possa temere il fascismo o l’autocrazia, in simili condizioni, non lo capisco. Mancano la molla del malessere, il coraggio, gli uomini.
L’inerzia in materia di giustizia si spiega anche col fatto che gli italiani preferiscono vedere arrestato un personaggio in vista, anche se poi viene assolto, che protestare perché si esagera con la carcerazione preventiva. Pare che la metà dei detenuti sia in attesa di giudizio. E la colpa non è dei magistrati, è degli italiani che attribuiscono le assoluzioni di Berlusconi ai soldi che lui ha, non alla sua innocenza. E dire che l’hanno assolto dei magistrati, non i suoi amici.
Agli italiani la giustizia penale va bene com’è, almeno prima che tocchi anche loro. Per i Cinque Stelle è anzi troppo buona. Meglio buttare in galera tutti e poi si vede. Del resto, “un innocente è qualcuno di cui non sono state dimostrate le colpe”.
Perciò non temo il fascismo, temo che non potremo mai a cambiare. Non penso che Draghi riuscirà a realizzare le riforme e ci crederò quando le vedrò applicate. I radicali hanno ottenuto l’85% (salvo errori) di consensi per la responsabilità civile dei magistrati e non per questo hanno poi visto i magistrati pagare per colpa grave. La dott.ssa Cartabia se lo ricordi. Riforma del fisco? Riforma della Pubblica Amministrazione? Non riesco neppure ad essere speranzoso.
Questo non vuol dire che sono per il cambiamento violento: il mio modello è il Giappone dopo il 1853. Quando quel Paese capì di essere in ritardo sui tempi, cambiò radicalmente, fino a divenire uno dei Paesi più moderni. Un altro esempio mirabile è quello di Mustafà Kemal, Atatürk, che cambiò un sultanato retrogrado e illiberale in una moderna democrazia: quella Turchia che, prima di tornare al Medio Evo, è stata un modello per un’ottantina d’anni. C’è qualche Atatürk, in giro per l’Italia? E del resto la nostra costituzione è stata congegnata proprio per scongiurare il ripetersi del fascismo, con la bella conseguenza che si è pianificata l’ingovernabilità.
Ma i no-vax sollevano obiettivamente una questione: bisogna obbedire o no alle leggi che si reputano ingiuste?
Per cominciare bisogna dire che la distinzione fra le leggi giuste e ingiuste è del tutto soggettiva. Si potrebbero portare mille esempi, ma ce n’è uno famoso: Antigone. La legge condannava a morte chi avesse osato seppellire Eteocle e Polinice (i suoi fratelli) e lei li seppellì lo stesso. Perché considerava quella legge empia. Ma Antigone era un’eroina, e fu pronta a pagare il prezzo del suo “delitto”. Se ai cittadini fosse permesso di sindacare la bontà delle leggi, sarebbe l’anarchia.
Così, tornando al vaccino (anche se, dopo aver citato Sofocle, quasi mi vergogno del parallelo) le disposizioni dell’attuale governo per alcuni sono buone e per altri cattive, ma quanto ad obbedirgli la risposta non può che essere chiara e spietata: chi vuole contestarle si accomodi, ma non si meravigli se poi gli sarà presentato il conto. Qualunque Paese incapace di applicare le proprie leggi va in malora: dice niente, la vicenda del Libano, l’ex Svizzera del Vicino Oriente?
Le leggi razziali tedesche, soprattutto in vista della Shoah, sono state una vergogna per l’umanità. E vanno onorati coloro che hanno aiutato gli ebrei a sfuggire al massacro. Non a caso in Israele tengono la lista dei “giusti”, di coloro che ebbero questo coraggio. Ma se per uno scopo di quel genere valeva la pena di rischiare la vita, per non vaccinarsi non vale neppure la pena di discutere. Qualche differenza c’è.
Il ribellismo gratuito è un parassita della democrazia. Una semplice “logomachia”. Chi vuole usare l’arma della disobbedienza civile (come ci hanno insegnato i radicali) deve farlo a viso aperto, pagando il prezzo della violazione, come Antigone. Senza dimenticare che la rivolta non vale di per sé, ma vale quanto vale lo scopo che propugna. Motivi seri per fare un’autentica rivoluzione io non ne vedo. Anche perché molte delle cose che non piacciono a me piacciono alla maggioranza degli italiani, e la democrazia funziona così. E quanto ai vaccini, la maggioranza guarda con ironia alle manifestazioni di piazza dei no-vax e li considera un po’ fuori di testa.
In Francia – è vero – sono molti di più. Ma i francesi sono dei professionisti della rivoluzione. Ogni tanto l’istinto gli dice di farne una. Anche senza motivo, come nel ‘68.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
9 agosto 2021

FASCISMO E LEGGI INGIUSTEultima modifica: 2021-08-09T09:19:21+02:00da
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