Gianni Pardo

COMPETENTI E INCOMPETENTI

Se c’è qualcosa di sconfortante è vedere, in televisione, lo scontro tra un competente ed un incompetente, in cui il secondo magari prevale perché è petulante, interrompe, non smette di parlare, e in fin dei conti non solo dice la sua ma impedisce al competente di fare altrettanto. Se la televisione fosse un serio mezzo di comunicazione, ciò non dovrebbe avvenire mai, perché l’incompetente e il maleducato non dovrebbero mai essere invitati. Si parla tanto di fake news e del dovere di evitarle, ma il primo provvedimento da prendere sarebbe evitarne la propalazione, come avviene lasciando che le esprima il primo imbecille che passa.
Anche fra i competenti ci possono essere – e spesso ci sono – differenze di opinione. Ma – appunto – sono lecite le differenze d’opinione, non l’ignoranza dei fatti. I fatti storici devono essere noti e su di essi non si deve discutere. Ecco un esempio. Se qualcuno dicesse che Giulio Cesare era superstizioso, non è lecito obiettare: «Ma che dice! Era un genio militare e letterario, un uomo eminentemente intelligente e pragmatico, non poteva essere superstizioso!». Verrebbe voglia di rispondere: «Si risparmi punti esclamativi e studi un po’ di più».
Troppa gente che non sa niente ed ha orecchiato poco pretende di dire verità definitive in campi in cui non ha competenza. Altro esempio, d’attualità, questo. «Io sono contro la guerra di Gaza perché lì muoiono bambini, e tanto mi basta. Israele dovrebbe smetterla di bombardare». Chi parla così ignora che ciò non avviene soltanto nella guerra di Gaza, ma in tutte le guerre. E se una responsabilità ci può essere, è di chi bombarda obiettivi civili (come Hamas, con i suoi razzi) o comunque di chi ha dato inizio alla guerra (come Hamas, il 7 ottobre). Ecco, io non vorrei discutere con chi si commuove sui bambini di Gaza, come se gli Israeliani avessero interesse ad ucciderli. Soprattutto quando risulta che Israele ha avvertito la popolazione di Gaza City di sfollare a sud, perché con la guerra nessuna casa sarebbe stata sicura: dal momento che tutte le case di Gaza sono obiettivi militari. Infatti Hamas attacca da quelle case e si fa scudo dei civili. Come dice il proverbio inglese, gli sciocchi corrono dove gli angeli non osano nemmeno camminare.
La necessità che gli incompetenti la smettano di inquinare una discussione seria è stata riconosciuta nella sua essenza dalla stessa Chiesa cattolica, molto tempo fa. Il capitolo, quando non è una partizione del testo di un libro, è l’organismo collegiale di governo degli istituti religiosi: ed è da quest’ultimo consesso che è nata l’espressione: avere voce in capitolo. Con essa si intende il diritto di dire la propria opinione, e il dovere degli altri di ascoltarla. Il che, per converso, corrisponde a dire che tale diritto non l’hanno tutti. Come mai? Teoricamente il primo che passa potrebbe avere qualcosa di interessante da proporre. Teoricamente. Ma dal momento che di solito gli incompetenti e i disinformati fanno soltanto perdere tempo a chi ha le mani in pasta, la Chiesa, nella sua millenaria saggezza, ha limitato la libertà di parola. Dunque con le sue norme è come se la Chiesa chiedesse a chi vuole dire la sua: «Tu che titolo hai, per intervenire in questa materia?»
Non è discriminazione sociale o culturale. È riconoscimento del fatto che non si può discutere di chirurgia se non si è chirurghi (un medico generico non oserebbe aprire bocca), non si può discutere di economia se non si hanno nozioni di economia, e soprattutto non si può dire: «Una cosa simile non si era mai verificata!» se non si è straordinariamente competenti in storia. Perché nel campo strettamente umano quasi non c’è una cosa che si sia verificata ieri che non si era già verificata molto prima, magari secoli fa. Insomma, in televisione non dovrebbe essere permesso aprire la bocca e darle fiato. Per esempio sarebbe imperdonabile dire: «Solo i musulmani sono capaci di scatenare guerre per motivi religiosi!», perché l’Europa rinascimentale ha addirittura avuto tutto un periodo di guerre religiose, per giunta fra cristiani. Non si può nemmeno dire: «I musulmani sono intolleranti in materia di religione», perché ciò è vero oggi, ma non è stato vero in passato. C’è stato un momento, per esempio, più o meno al tempo della scoperta dell’America, in cui i musulmani sono stati più tolleranti di noi. Sempre andarci piano, con la storia.
Altro esempio, in economia. Come discutere con chi vorrebbe che lo Stato mettesse un calmiere ai prezzi, se costui non sa che il provvedimento fu adottato da Diocleziano, dimostrando una volta per tutte che, calmierando il prezzo di una merce, o questa sparisce dal mercato o la si trova di contrabbando, ad un prezzo maggiorato anche dal rischio della violazione di legge.
Solo gli aderenti al Movimento 5 Stelle hanno potuto considerare l’incompetenza una qualità. Ma l’hanno sostenuto perché erano dei totali incompetenti.

COMPETENTI E INCOMPETENTIultima modifica: 2023-12-11T08:36:18+01:00da
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