ARROGANZA PALESTINESE

Una lunga teoria di enormi camion ha attraversato il valico Di Rafah, tra Gaza ed Egitto, per portare viveri e medicinali in regalo a Gaza. Naturalmente uno si aspetterebbe che Hamas ringraziasse, ma il capo dell’ufficio comunicazioni , Salama Maruf, ha detto: “Questo convoglio limitato non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario che sta vivendo la Striscia di Gaza”. Secondo lui, “è importante stabilire un corridoio sicuro che funzioni 24 ore su 24 per soddisfare i bisogni umanitari e i servizi essenziali che non ci sono più e per consentire ai feriti di partire per ricevere cure”.  Queste righe meritano commento.
Molti non sanno che Gaza ha ricevuto molti aiuti, che anzi gli aiuti sono stati la sua principale risorsa, per sopravvivere. Anche se Hamas ha usato una buona parte del denaro per avere armi e missili, e non per migliorare le condizioni di vita di quell’infelice Striscia. E molti forse non sanno che non bisogna mai offrire regolarmente dei regali, perché i destinatari ci faranno l’abitudine e vi rimprovereranno se per una volta tardate nella consegna. È un’esperienza mille volte ripetuta.
Prendiamo la prima frase: “Questo convoglio limitato non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario”. Signor Maruf, chi le ha detto che i terzi dovrebbero cambiare un disastro umanitario che hanno provocato proprio i suoi amici di Hamas? O si aspettavano che Israele incassasse e chiedesse scusa, se qualcuno piangeva sui morti? Come può avere la pretesa che voi combiniate i guai, e i terzi, i donatori, vi mettano rimedio? Queste sono le parole di qualcuno che è abituato a vivere a scrocco.
Qualcuno abituato a vivere a scrocco, come l’intera Gaza, e che ha anche l’arroganza di stabilire in che modo i terzi hanno il dovere di alleviare i problemi di Gaza. “Un corridoio sicuro”, “”24 ore su 24” per tutti i bisogni umanitari e i servizi essenziali. E un caffè e un ammazzacaffè no?