Gianni Pardo

QUID SE LA RUSSIA PERDESSE?

Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo e stretto alleato di Putin, Dmitry Medvedev di solito parla a vanvera, ed è soltanto un megafono stonato della propaganda russa. Ma stavolta ciò che ha affermato molti potrebbero prenderlo sul serio, e comunque val la pena di esaminare le sue parole. Letteralmente, secondo quanto riportato dall’Agenzia Ansa: “Dopo il forum di Davos, [dove] i frequentatori di partiti politici sottosviluppati hanno ripetuto come un mantra: ‘Per ottenere la pace, la Russia deve perdere’. E a nessuno di loro viene in mente di trarre la seguente conclusione elementare: la sconfitta di una potenza nucleare in una guerra convenzionale può provocare lo scoppio di una guerra nucleare”. “Le potenze nucleari non hanno perso conflitti importanti da cui dipende il loro destino. Ma questo dovrebbe essere ovvio per chiunque. Anche a un politico occidentale che abbia conservato almeno una traccia di intelligenza”.
Medvedev ha la memoria corta. Innanzi tutto la Russia ha invaso l’Afghanistan nel 1979 e s’è dovuta ritirare dopo anni di tormenti militari, nel 1989. E l’Unione Sovietica, in quegli anni, era una potenza nucleare. In secondo luogo, da sempre tutti parlano di sconfitta americana nel Vietnam, eppure non soltanto gli Stati Uniti erano una potenza nucleare, ma la prima potenza nucleare. Dunque è assolutamente falso che, se una potenza nucleare “perde una guerra”, ipso facto si provoca una guerra nucleare. Che quella sconfitta possa provocarla sì, tutto è possibile: ma fino ad ora non è successo, nemmeno quando a perdere una guerra è stata la Russia. Dal potere all’essere il passaggio non è automatico. Tutti potremmo essere degli assassini, ma la maggior parte di noi è lungi dall’avere ucciso qualcuno. In questo caso in particolare sarebbero distrutti tutti i partecipanti alla guerra e i loro alleati (Mutual Assured Desctruction). Come scherzo fa così poco ridere che né l’Unione Sovietica, né la Federazione Russa, né tutto l’Occidente, hanno mai preso in seria considerazione, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’idea di scatenare una guerra nucleare.
Dunque la parte teorica è infondata. Poi bisogna anche intendersi sul concetto di “perdere una guerra”. L’espressione è molto corrente ma copre fenomeni molto diversi fra loro. La Germania ha perso la Seconda Guerra Mondiale, nel senso che i suoi eserciti sono stati battuti sul campo, le sue città sono state completamente distrutte, il suo territorio è stato invaso e la resa è stata senza condizioni. Ma si dice anche – come accennavamo prima – che gli Stati Uniti hanno perso la guerra del Vietnam, anche se il loro esercito non è stato battuto in battaglia, nessuna delle loroe città è stata bombardata, il loro territorio non è stato invaso e nessuno ha ottenuto una resa scritta e firmata dagli Stati Uniti. Dunque nessuno, quando dice “la Russia deve perdere” intende che subisca la sorte della Germania: si intende soltanto – per esempio – che si ritiri dall’Ucraina come a suo tempo si ritirò dall’Afghanistan.
Quanto al fatto che, secondo le parole di Medvedev, “Le potenze nucleari non hanno perso conflitti importanti da cui dipende il loro destino”, si tratta di un’affermazione cui ciascuno può dare il significato che vuole. Infatti chi decide se da una sconfitta dipende il destino di una nazione? Qui si mettono sullo stesso piano fatti di guerra e figure retoriche. La Russia ha perso la guerra dell’Afghanistan e, a quanto pare, non ne è dipeso il suo destino. Se perdesse la guerra ucraina, nel senso che l’Armata Russa si ritira da quel territorio, perché dovrebbe dipenderne il destino della Russia? O forse Medvedev confonde il destino della Russia con quello del suo amico Putin? E il suo personale? Ma il mondo continuerebbe a girare anche senza di loro, si rassicuri.
Insomma siamo sempre dinanzi alla solita propaganda. Attenti a voi, se fate questo, attenti a voi, se fate quest’altro, la Russia è una potenza atomica, potrebbe scoppiare una guerra nucleare e potrebbe anche piovere. Sono mesi e mesi che sentiamo queste minacce, senza che mai nulla si sia seriamente modificato sul campo, per la semplice ragione che la Russia non può permettersi di sfidare seriamente né la Nato né – ammettendo che siano cose diverse – gli Stati Uniti. Dunque, Medvedev parla con la gente impressionabile e con i giornalisti allarmisti. Ma le teste pensanti (e decidenti) dell’Occidente stanotte non perderanno il sonno.

QUID SE LA RUSSIA PERDESSE?ultima modifica: 2023-01-19T14:08:02+01:00da
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