Gianni Pardo

IL SENSO DI QUESTE ELEZIONI

Per le persone di buon senso il risultato delle elezioni politiche del 2022 è stato positivo. Naturalmente questa affermazione potrebbe non essere condivisa da coloro che hanno votato per il centro sinistra, e tuttavia essa potrebbe essere valida anche per loro.
Il primo risultato positivo – che a caldo non si è molto sentito, in televisione – è che sono stati sconfitti Vladimir Putin e la sua Russia. Considerando l’Italia vile e opportunista, Mosca ha sperato che essa si rivelasse l’anello debole dell’Alleanza Atlantica; quello che metteva in dubbio la validità delle sanzioni alla Russia; quello che votava contro l’invio di nuove armi (anche se l’Italia in questo campo contava già pochissimo). Ma il segnale sarebbe comunque stato significativo. Insomma Putin desiderava che l’Italia facesse sapere all’intera Europa che la coalizione contro la Russia e l’alleanza con gli Stati Uniti sono tutt’altro che un affare.
Ebbene, questa Italia, nelle urne, non si è vista. I partiti che più si sono espressi a favore di Putin sono stati il Movimento 5 Stelle e la Lega. Ma di questi due, per Mosca il partito di Giuseppe Conte sarà del tutto inutile. Innanzi tutto il suo 15% non è stato conquistato in nome del sostegno alla Russia ma in nome del Reddito di Cittadinanza; inoltre il partito è stato votato da mezza Italia, quella che conta di meno, la più arretrata e la più “pagnottista” (Franza o Spagna, purché se magna). Infine un 15% fuori da una coalizione può fare soltanto baccano ma non può influire sulla condotta dello Stato, e nemmeno su quella dell’opposizione. Del resto, quand’anche il Movimento riuscisse ad allearsi di nuovo col Pd, non si può dimenticare che quest’ultimo non è affatto favorevole alla Russia.
Per quanto riguarda la Lega, col suo magrissimo risultato essa paga lo scotto di una campagna demagogica e ambigua. Oggi, in una coalizione che va oltre il 40%, col suo 8% non può che essere un gregario. Un gregario che per giunta, se vuole continuare a sedere nel gruppo dei vincitori, non può andare contro i due partiti alleati, Fd’I e Forza Italia, i quali sono nettamente atlantisti. Neanche qui Putin avrà una sponda. Dal punto di vista internazionale, queste elezioni sono il trionfo della serietà dell’Italia: non perderemo la faccia con gli alleati, e la Russia dovrà smettere di puntare su di noi come suoi sostenitori oggettivi. Soprattutto dal momento che il partito di maggioranza relativa, la “Russofobia”, come l’ha chiamata Lavrov, ce l’ha nel sangue: da quando russo era sinonimo di sovietico, sovietico di stalinista, e stalinista di criminale.
Passando alla politica interna, è chiaro che il Paese ha voluto e vuole un governo di centrodestra. E Giorgia Meloni come Primo Ministro. La sinistra può dolersi quanto vuole, di tutto questo, ma c’è di positivo che per la prima volta da tanto tempo abbiamo una chiara maggioranza di governo e addirittura – in un Paese prevalentemente di destra ma governato prevalentemente dalla sinistra – un Paese prevalentemente di destra governato finalmente dalla destra. E da una donna per giunta: cosa positiva. Ma le buone notizie si fermano qui.
La situazione economica è estremamente difficile e le aspettative degli italiani (“che paghino sempre gli altri”) andranno deluse. Dunque o il centrodestra non governerà e le cose andranno a catafascio, o governerà e rischierà la rivoluzione. Infatti la gente si aspetta la manna dal cielo e qui invece bisogna far fronte, senza strumenti, al rincaro dell’energia, all’inflazione, agli impegni del Pnrr, alla crisi dei migranti clandestini, alla disoccupazione ingenerata dalla chiusura delle aziende (soprattutto energivore) e via dicendo. Giorgia Meloni trionfa ma trionfa, come avrebbe trionfato chiunque al suo posto, su un mucchio di macerie.
Tutto sarebbe diverso se gli italiani avessero il buon senso di distinguere i provvedimenti sbagliati e costosi (il Reddito di Cittadinanza) dai provvedimenti dolorosi ma necessari, come per esempio le riforme per ottenere i fondi del Pnrr. Ma questo buon senso non si è visto e il voto per il movimento di Conte ha confermato che probabilmente non esiste. Così volgarmente si può dire che, con queste elezioni, l’Italia ha salvato la faccia ma non il sedere.
giannipardo1@gmail.com

IL SENSO DI QUESTE ELEZIONIultima modifica: 2022-09-26T08:38:15+02:00da
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