Gianni Pardo

FINLANDIA E SVEZIA NELLA NATO

La Russia ha un comportamento demenziale. Fa pensare a qualcuno che beva vodka fino a stordirsi perché è infelice e, poiché rimane infelice, beve sempre più vodka. Come se il risultato potesse essere diverso dalla cirrosi epatica.
Per anni l’Europa ha potuto credere che la Russia si avviasse all’occidentalizzazione, fino a divenire un Paese normale e amico di tutti gli altri Paesi europei. Aveva perfino adottato alcuni principi democratici e l’economia di mercato, fino ad autorizzare le più rosee speranze.
Poi improvvisamente, imprevistamente, assurdamente ha invaso – o cercato di invadere – l’Ucraina. E tutto è cambiato. Le illusioni sul progresso russo sono scoppiate come palloncini e la Russia è ridivenuta l’orso che è sempre stata. Quel plantigrado affamato solo perché, anche quando ha appena finito di mangiare, teme di morire di fame. L’orso russo non sarà mai pacifico come il leone sazio, quello che rimane indifferente al passaggio dell’antilope.
La guerra in Ucraina finirà come finirà, ma qualcosa è già cambiato a centinaia di chilometri da Kiev: la Finlandia e la Svezia, neutrali dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, hanno capito che non esiste neutralità con chi vuole lo scontro. Così hanno deciso di entrare nella Nato. Questione di settimane.
Ed ecco la reazione della Russia, per bocca di Dmitry Medvedev, numero due del Consiglio di sicurezza russo: “Svezia e Finlandia stanno discutendo della possibilità di entrare nella Nato con una serietà selvaggia. L’Alleanza è pronta ad accettarle nel più breve tempo possibile e con procedure burocratiche minime. Gli Stati Uniti stanno trasmettendo il loro ‘benvenuto’ ai rappresentanti dell’Europa del Nord. Bussate, anche piano, vi apriremo subito. Cosa significa? Significa che la Russia avrà altri avversari ufficialmente registrati”. Ed ha proseguito: “In caso di ingresso nell’Alleanza Atlantica di Svezia e Finlandia, la Russia dovrà rafforzare le forze di terra e la difesa aerea e distribuire significative forze della Marina nel Golfo di Finlandia”. E poiché il suo “in caso” è una certezza, la Russia sta promettendo di aumentare la sua forza militare nel nord, per terra e per mare. E tuttavia la sua minaccia è ridicola.
Agitare i pugni ha senso se lo fa un uomo pacifico: perché così minaccia un diversa reazione. Se invece i pugni li mostra un violento che ha appena percosso un uomo inerme, che cambiamento di comportamento minaccia? Ciò che lui induce a paventare lo ha già realizzato, e tutti sono già avvertiti di guardarsi dall’energumeno.
La minaccia è ridicola per altri motivi. In primo luogo la Finlandia ha quasi vinto una guerra contro la Russia nel 1940. Tanto che Hitler si illuse di fare della Russia un solo boccone e forse ci sarebbe riuscito se la stupida iniziativa di Mussolini in Grecia non gli avesse fatto ritardare l’attacco, fino ad incappare nell’inverno russo.
In secondo luogo, pur essendo neutrale, la Finlandia è tutt’altro che disarmata. Come ha detto il suo ministro della Difesa essa dispone di un esercito di 280.000 uomini e donne (più 900.000 riservisti); di 64 aerei da caccia americani ultimo modello ed ha investito molti miliardi negli armamenti. Insomma ha una capacità di combattere che proprio la Russia ha già sperimentato. Né la Svezia è da meno. E la Russia dovrebbe fare loro paura dopo che i due Paesi scandinavi avranno anche l’ombrello dell’art.5 del Trattato del Nord Atlantico? La sua promessa di distrarre delle forze dal sud al nord rende soltanto più problematica la vittoria contro l’Ucraina, se vittoria deve essere.
Comunque il comportamento della Russia rimane strano. Essa dispone del territorio più vasto del mondo, e soffre tuttavia del complesso dell’accerchiamento. Vede nemici dappertutto e che cosa fa? Fa di tutto per procurarsene di nuovi. Invece di trattare i suoi vicini di casa con ogni riguardo, perché potenziali clienti per l’acquisto delle sue materie prime, si fa considerare da tutti come una minaccia. Anche da coloro che sono sicuri di avere la coscienza pulita nei suoi confronti.
L’unica ipotesi plausibile è quella di una nevrosi nazionale. Ipotesi del resto non fantastica, dal momento che altri Stati, nel mondo, attualmente e nel passato, hanno sofferto di questo genere di malattia. Ma – almeno fra quelli sviluppati – la maggior parte ne è guarita. È difficile trovare nazisti in Germania o nostalgici dell’Impero in Gran Bretagna. La gente volta pagina. La Russia invece ha le pagine incollate.
giannipardo1@gmail.com

FINLANDIA E SVEZIA NELLA NATOultima modifica: 2022-04-15T09:29:57+02:00da
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