Gianni Pardo

HARPO SOSTIENE L’AUTO ELETTRICA

I fratelli Marx sono stati dei comici di circa cent’anni fa, per certi versi tanto moderni ed astratti da poter essere considerati dei precursori anche oggi. Le loro gag erano così strampalate, le loro battute – soprattutto quelle di Groucho – così graffianti, da rimanere indimenticabili. Oggi serve ricordare una gag del più assurdo dei fratelli, Harpo. Questi, in tutti i film a cui partecipò, non aprì mai bocca. Era chiamato Harpo era perché dal suo impermeabile traeva fuori gli oggetti più strani, e tra essi una piccola arpa che suonava benissimo.
In una certa scena i fratelli devono scappare e Harpo se ne sta beatamente appoggiato all’angolo di palazzo. Sollecitato dai fratelli a fuggire con loro, scuote la testa. “Ma che fai, gli dice uno di loro, spazientito, sostieni la casa?” Harpo annuisce, il fratello lo tira via e l’intero palazzo rovina.
Oggi un articolo dell’Ansa ci informa che sono finiti i fondi per gli incentivi all’acquisto di auto elettriche. Il il rischio è che da qui alla fine dell’anno si vendano circa 40.000 veicoli in meno, fra auto elettriche ed auto ibride. Cosa comprensibile. Infatti: “L’incentivo all’acquisto, sommando eco-bonus e extra bonus (che erano cumulabili), arrivava a circa 12mila euro con la rottamazione” ed economicamente la sospensione del bonus è come se il prezzo di quelle auto fosse improvvisamente rincarato di quella somma.
Una Panda nuova costa circa novemila euro e dodicimila euro sono un’enormità. Offrire un simile incentivo significa che la gente le auto elettriche non le vuole nemmeno regalate o quasi. E allora come mai le autorità, i giornali, tutti continuano a parlare del nostro inevitabile “futuro elettrico”? Alcuni addirittura dicono che, a partire da una data certa (il 2035?) le auto normali saranno vietate. Evidentemente credono che Harpo possa sempre sostenere la casa.
Il parco delle auto elettriche, malgrado decenni di pubblicità, è rimasto scarso. Spesso esse sono in leasing, spesso sono acquistate da chi conta di usarle soltanto in città, spesso sono appannaggio di chi vuol essere “alla moda” e comunque, lasciate a sé stesse, non esistono. Secondo Gianmarco Giorda (il Direttore dell’Anfia, Associazione Nazionale Filiera dell’Industria Automobilistica) “la fine degli incentivi alle auto elettriche provocherà un arresto per la vendita”. Questo significa che commercialmente non esistono.
Quando Francisco Franco stava per morire, i medici fecero il possibile e l’impossibile per tenerlo in vita. Col risultato che il mondo intero li criticò. Quando è finita è finita, si diceva. Forse fu allora che si inventò l’espressione “accanimento terapeutico”. Nello stesso modo, per quanto ne capisco io, l’auto elettrica qual è attualmente è nata-morta, perché i costi e le limitazioni dell’uso (per esempio autonomia, tempo e luoogo di ricarica) sono scoraggianti. Senza dire che le cose stanno anche peggio di quanto la gente non pensi. Tutti tengono accuratamente nascosto che dopo una decina d’anni bisogna cambiare tutte le batterie, e che il loro prezzo corrisponde all’incirca alla metà del nuovo per l’intera automobile.
Ma che dico, forse sto delirando. Si sa che il mondo “goes electric” e fra qualche anno non ci saranno più auto a benzina. A parte la mia. Certo, ogni tanto si dovrà cambiare la batteria: ma il suo costo corrisponde soltanto a un duecentoventicinquesimo di quello iniziale.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
28 agosto 2021

HARPO SOSTIENE L’AUTO ELETTRICAultima modifica: 2021-08-29T07:41:54+02:00da
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