Gianni Pardo

PARDO LO ZUCCONE

In un noto romanzo, “Wilson lo Zuccone”, Mark Twain ci narra di una tale Wilson che, disturbato dall’abbaiare di un cane, dice una battuta agli abitanti del luogo. Poi, quando lui se ne va, costoro esaminano accuratamente le sue parole, non le capiscono e ancor meno gli viene da ridere. Così decidono all’unanimità che Wilson è Pudd’nhead, uno Zuccone.

A me capita qualcosa del genere con Giuseppe Conte. Quando parla, mi sembra un emerito cretino, ma poi leggo che è molto ben considerato dagli italiani, e mi arrendo. Devo essere come quei paesani con cui parlava Wilson. Ed anzi, per peggiorare le cose, mi metto come loro ad esaminare ciò che ha detto l’ultima volta, a proposito della mediazione con Giuseppe Grillo.

In primo luogo, leggo sull’“Ansa”, ha affermato che lui è disposto alla mediazione, purché non si tocchino i “principi fondamentali su cui si è espresso con chiarezza”. Incapace, come sempre, di capire il suo humour, osservo che se si incomincia un negoziato dicendo che però non si cederà su alcune cose, è come se si dicesse che non si vuole negoziare. Perché per rimanere fermi ai blocchi di partenza basterà dire che quelle date cose appartengono ai “principi fondamentali”.

Ma c’è di più. Conte ha parlato di principi fondamentali, ma non ha detto quali sono. E questo corrisponde a dire che qualunque cosa, quando serve, può essere dichiarata punto fondamentale. Alla controparte non rimarrà che arrendersi. Troppo bello per essere vero. Ma visto che non mi viene da ridere è segno che forse non ho capito la battuta.

Tuttavia – devo essere onesto – almeno un principio fondamentale Conte lo ha esplicitato quando ha detto “No alla diarchia”. Per chi non lo ricordasse, nella diarchia comandano in due, nella monarchia comanda uno solo. E dal momento che Conte rifiuta la diarchia (e a fortiori la democrazia, in cui si comanda in molti di più) è ovvio che è a favore della monarchia. Ora vi pare concepibile – salvo essere ancor più zucconi di me – che Conte stia proponendo la corona a Giuseppe Grillo? Ovviamente no. Dunque è evidente che quella carica la sta proponendo per sé stesso. Senza alternativa, dal momento che questo è uno dei principi fondamentali, e lui non accetta la diarchia. Quando è il momento di ridere ditemelo, ché mi adeguerò.

Insomma Conte inizia una mediazione ponendo come condizione irrinunciabile che Grillo lo accetti come re e gli baci la pantofola. A questo punto torna sempre utile ricordare la domanda di Stalin: “Quante divisioni ha Conte?” Perché se ha la forza di imporsi, di che si discute? Gengis Khan conquistò forse un impero a forza di mediazioni? E se viceversa Conte non la forza per mettersi da sé la corona sulla testa, come Napoleone, perché lancia battute del genere? Solo per dimostrare ancora una volta a che punto sono uno zuccone? Solo per ammazzare un uomo morto?

Ma già, questa è una delle sue attività preferite.

Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com

PARDO LO ZUCCONEultima modifica: 2021-07-05T07:43:13+02:00da
Reposta per primo quest’articolo