Gianni Pardo

IL CALEIDOSCOPIO DELLA STUPIDITA’

IL CALEIDOSCOPIO DELLA STUPIDITÀ

Beppe Grillo, dal punto di vista intellettuale, è una entité négligeable, nel senso che ci si può dispensare dal commentare i suoi pensamenti. Ma ciò che ha detto recentemente merita commento. Ecco le sue parole: «Dobbiamo preparaci ad una miseria a cui non siamo assolutamente abituati, ma che ci farà molto bene perché toglierà di mezzo tutti i bisogni inutili. È una grande opportunità». Concetti nobili, quanto meno per gli agganci che trovano nel passato. Infatti possono ritrovarsi nel Vangelo. Con una piccola ma fondamentale differenza, tuttavia: che la miseria costituisce una grande opportunità quando è volontaria e mira a guadagnarsi il Cielo; viceversa, se non è volontaria, si ha sì una grande opportunità, ma quella di disperarsi.

Quando i benestanti come Grillo parlano di bisogni inutili, pensano ai gioielli o all’automobile di lusso. Ma il limite dei “bisogni inutili” è più labile di quanto non si pensi. Diogene considerò inutile la scodella, quando si accorse che poteva bere nel cavo della mano. Grillo considera inutili i bicchieri di casa sua? L’umanità è vissuta senza riscaldamento nelle case per molti secoli: il caro Beppe è disposto a farne a meno?

Una volta un pubblicitario chiese ad un suo amico, che considerava quasi un filosofo: “A tuo parere quali sono i beni essenziali?” E l’altro rispose: “Il minimo per non morire di fame o di freddo”. Il copy writer ne fu scandalizzato. Gli aveva posto la domanda per trovare armi contro coloro che accusano la pubblicità di creare bisogni artificiali e la risposta sembrava invece dire che sono praticamente tutti beni non essenziali. Ma il filosofo lo consolò: “Proprio perché tutto ciò che va oltre il minimo non è necessario, tutti i bisogni oltre quel minimo sono uguali, sono voluttuari. Neanche un tetto è un bene essenziale: infatti per dormire all’addiaccio basta una pelliccia in cui avvolgersi. I beni oltre la pelliccia vanno dalla caverna primitiva all’appartamento con ascensore e riscaldamento e perfino ad un quadrivani da qualche milione di dollari, con vista sul Central Park, a Manhattan”.

A parte i bisogni necessari alla sopravvivenza, il giudizio sui restanti bisogni è soggettivo. Se qualcuno è talmente sciocco da considerare “un bisogno” la maglietta firmata piuttosto che quella non firmata, non c’è niente da fare: chi è mai riuscito a curare la stupidità? C’è gente che si leva il pane di bocca per un televisore al plasma o per pagare la chiromante.

La stima della povertà fa parte della predicazione cristiana ma il cittadino medio non può essere obbligato a vivere da anacoreta. Del resto, lo stesso Savonarola finì sul rogo e comunque si sarebbe molto, molto lieti di vedere Beppe Grillo privato di tutti i beni che corrispondono ai bisogni non essenziali. Chissà come approfitterebbe di questa bella opportunità.

Le affermazioni di questo comico fastidioso hanno come destinatari coloro che non riflettono, coloro che delle parole apprezzano il suono e il colore, coloro che percepiscono la demagogia come una musica che fa sentire meglio moralmente.

Persone che guardano dentro un caleidoscopio e credono di vedere la realtà.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

9 marzo 2009

IL CALEIDOSCOPIO DELLA STUPIDITA’ultima modifica: 2009-03-14T09:26:44+01:00da
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