Il premier ungherese Viktor Orbán, dopo il suo recente viaggio in Russia, ha scritto su X: «Ho concluso i miei colloqui a Mosca con il presidente Putin. Il mio obiettivo era aprire i canali di comunicazione diretta e avviare un dialogo sulla strada più breve verso la pace. Missione compiuta!»
Missione compiuta? Di fatto Orbán non ha ottenuto nulla se non dei no, sia da Volodymir Zelensky, sia da Vladimir Putin. Questa è la dura e semplice realtà. E – badiamo – non lo si dice per disprezzare Orbán: quell’uomo è votato dagli ungheresi e la cosa riguarda soltanto loro. Ciò che è grave è che non sbaglia soltanto il caro Viktor, ma tutti coloro che (a cominciare dal Papa) si strapazzano a «chiedere la fine della guerra», a «chiedere la tregua», a chiedere «un compromesso accettabile da tutti», in una sola parola a «chiedere la pace». Siamo realisti: quante probabilità ci sono che Putin si ritiri dall’Ucraina soltanto perché gliel’ha chiesto Tizio o Caio, e quante probabilità ci sono che Zelensky regali quattro regioni dell’Ucraina alla Russia, almeno finché gli sarà data la possibilità di resistere?
È ovvio che i grandi avvenimenti storici – come l’inizio di una guerra o la sua fine – sono determinati da cause ben più importanti di un colloquio con Orbán o perfino da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Qui si tratta di geopolitica e ogni Paese che pensa alle armi sa di correre un rischio, se è vero che nessuna battaglia e nessuna guerra si svolgono mai come previsto. Dunque è ai fatti obiettivi che bisogna guardare: sia per capire il perché dell’inizio, sia per immaginare le possibili ragioni della fine. E questo anche se a volte questi fatti obiettivi sono del tutto immaginari o mal interpretati dall’uomo forte che scatena la guerra. Come nel caso di Putin. È nella mente di quest’uomo che bisogna ricercare l’origine del problema che affligge l’Europa, nella sua mente e nella mente di tutti coloro che non hanno dimenticato l’estensione e il potere dell’Unione Sovietica: cui per giunta si aggiunge qualche pregiudizio religioso per cui la Russia è santa e salvifica e l’Occidente malvagio e condannato da Dio.
Putin, da membro impenitente del KGB, è sempre stato convinto che la fine dell’Unione Sovietica sia stata la più grande tragedia della Russia. Dunque, per quanto in suo potere, ha sempre sognato se non di resuscitarla, almeno di limitare i danni provocati dai traditori e riconquistare una parte dei territori perduti. Non ha potuto provarci con gli Stati Baltici, perché notoriamente anti-russi, e perché membri della Nato, ma almeno l’Ucraina?
L’Ucraina, per Putin, è sempre stata Russia. Anzi, in origine la Russia stessa è stata una parte dell’Ucraina: il vincolo è talmente stretto che il fatto di non costituire un’unità sembra antistorico. Non dimentichiamo che l’Ucraina – malgrado il suo seggio autonomo all’Onu – è stata Russia per molti decenni, fino a dare anche segretari del Pcus come Nikita Khrushchev. Non solo: probabilmente i servizi segreti russi hanno fatto credere a Putin che gli ucraini disprezzavano Zelensky e sarebbero stati felici di rientrare di nuovo nel seno della Russia. Ma come avrebbe reagito l’Occidente?
Putin ha dato un colpo di assaggio nel 2014, con un referendum illegale in Crimea in seguito al quale ha occupato quella penisola. Per vedere come reagiva il mondo. E il mondo ha reagito con un belato. Dunque egli ha messo in conto il favore dell’Ucraina e l’inerzia dell’Europa, oltre che degli Stati Uniti. E nel momento in cui ha pensato di marciare su Kyiv ha creduto realmente che in sostanza si sarebbe trattato di una parata militare: prova ne sia che mandò carri obsoleti e reclute inesperte. Purtroppo per lui, da quel momento in poi tutto ha cominciato a girare per il verso storto.
L’Ucraina, negli anni di indipendenza, si era dolorosamente ricordata dell’oppressione russa e della morte per fame decretata da Stalin. Inoltre aveva assaggiato la democrazia e la libertà ed era risoluta a morire piuttosto che essere comandata da Mosca. Brutta sorpresa. L’Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, invece di lasciar fare, o di abbandonare la partita come avevano fatto in Afghanistan, si erano impegnati ad armare l’Ucraina. E infatti la guerra dura da quasi due anni e mezzo. Ed ora come uscirne?
Qui si può spiegare perché Orbán ha perduto il suo tempo, e tutto quello che ha ottenuto è stata un giorno di visibilità per il suo pancione. Putin ha imposto all’intera Russia di credere alle fandonie che, prima della guerra, ingombravano la sua mente. Quell’invasione dell’Ucraina era la rivendicazione di un diritto e il raddrizzamento di un errore storico. Era l’Ucraina, volendo essere indipendente, che attaccava la Russia, privandola di una parte dei suoi territori. L’Ucraina era nazista e pronta ad entrare nella Nato, dunque bisognava bonificarla ed evitare questo pericolo. Inoltre la guerra non avrebbe potuto che concludersi in maniera trionfale per la Russia.
Tutto ciò premesso, se oggi fosse costretto a ritirarsi, perderebbe il potere, forse sarebbe processato per le centinaia di migliaia di soldati morti solo per un errore di valutazione, e in totale sarebbe un disastro per lui e per tutto il Paese. Dunque Putin si è involontariamente messo in una situazione simile a quella di Hitler quando scese nel bunker di Berlino: più a lungo la guerra dura senza che si trasformi in una tragica sconfitta, più a lungo vive lui stesso, fisicamente e politicamente. Quale Orbán potrebbe modificare questa situazione?
Oggi come oggi la guerra sembra avere soltanto due possibili esiti. O l’0ccidente, stanco, costringe l’Ucraina ad arrendersi e accettare la perdita del 20% del suo territorio, o infligge alla Russia una tale sconfitta da tagliarle le unghie forse per un secolo o due. Ma – ricordiamocelo – mentre le mosse dell’Occidente sono determinate dalla sua volontà politica, quelle di Putin sono determinate dall’Ananche, dalla necessità.
@Emanuela
ma come, la “sciantosa bionda”
si è piegata a 90 verso i vostri cari amici usa
La sciantosa bionda come comica non fa ridere. In compenso sta sullo stomaco a molta gente, soprattutto alle signore con la puzzetta sotto il naso.
Un po’ di Maalox e il malessere si supera.
Noto il riferimento a Zelensky come “ex comico”; vero, ma poi riciclatosi e trasformatosi in politico, che continua a guidare e sostenere una nazione ed un popolo che non vedono piovergli addosso coriandoli e baci perugina.
Altri hanno compiuto il percorso inverso: presentatisi sulla scena atteggiandosi a “politici” si sono rapidamente rivelati dei comici. Mi riferisco alla sciantosa bionda che ci delizia con i suoi proclami in garbatellese da un lato e all’oste padano e al caporale che recitano Petrolini nei tendoni romani.
@Vittoria non ti preoccupare, tocca aspettare qualche mese
e con la vittoria di Trump la questione si risolverà;
niente più miliardi a pioggia
e quindi l’ex comico dovrà cedere per forza…
@Aldo che il crollo dell’URSS sia stata una catastrofe geopolitica lo riteneva persino Montanelli, idolo del nostro Gianni Pardo. Addirittura, Montanelli, certamente non sospettabile di essere anti-atlantista, scrisse un articolo all’indomani di quel crollo nel quale auspicava che si ricostruisse il muro.
Vedete che non sapete e non capite nulla del senso di certi discorsi e che parlate per sentito dire?
Montanelli diceva, a giustissima ragione, che il crollo dell’URSS toglieva un avversario all’Occidente che a quel punto avrebbe trasformato il sano capitalismo liberale in gangsterismo finanziario. E lo diceva da atlantista.
Poi, a me dei rapporti internazionali di organismi teoricamente imparziali sulla Crimea non frega assolutamente nulla, non hanno la minima credibilità ai miei occhi. Anche perché non possono esistere organismi imparziali quando si parla di geopolitica.
Articolo largamente condivisibile, cui forse si può aggiungere “ad adiuvandum” che qualora infine si giungesse alla cessione forzata (dagli pseudo-pacifisti di estrema destra e di estrema sinistra chiamata “pace”) al Cremlino delle regioni ucraine oggi sotto il tallone dell’esercito russo NULLA garantisce che la bulimia ideologico-politico-militare del Regime putiniano si placherebbe in maniera (più o meno) definitiva, anzi…
Alcune osservazioni ai commenti di Vittoria Mussi
… Putin che vuole il ritorno dell’URSS è una bestialità
Pardo basa la sua affermazione su molteplici dichiarazioni e azioni di Putin che indicano una nostalgia per l’Unione Sovietica e un desiderio di recuperare l’influenza perduta. Per esempio, Putin ha definito la caduta dell’URSS come “la più grande catastrofe geopolitica del secolo”. Se Mussi ritiene che Pardo sbagli, dovrebbe fornire prove concrete che smentiscano queste affermazioni e dimostrino che Putin non ha mai espresso tali sentimenti.
… non si capisce quali prove Lei porti in giudizio in merito alla legalità dei referendum in Crimea.
Ci sono numerosi rapporti internazionali che hanno messo in dubbio la legalità e la regolarità del referendum in Crimea.
Organizzazioni come l’OSCE e l’ONU non hanno riconosciuto il referendum come legittimo, citando la presenza di truppe russe durante il voto e la mancanza di osservatori internazionali indipendenti. Se Mussi vuole sostenere che il referendum è stato legittimo, dovrebbe presentare prove che confutino questi rapporti e dimostrino che il processo è stato equo e trasparente.
Lei non ha la minima idea di ciò di cui parla quando si riferisce alla Russia.
La Mussi dimostri lei di avere competenza in merito.
È facile accusare qualcuno di ignoranza, ma senza fornire argomenti o prove a sostegno della propria tesi, tali affermazioni risultano vuote. Se Mussi ritiene di avere una comprensione superiore della situazione in Russia, dovrebbe dimostrarlo con analisi dettagliate e prove concrete che possano confutare le argomentazioni di Pardo.
…Ad essere insopportabile, è la sicumera…
A me pare che la sicumera – e la convinzione di aver capito tutto, pur senza aggiungere argomenti a supporto – sia appannaggio della Mussi.
Accusare Pardo di sicumera senza offrire argomentazioni dettagliate o alternative supportate da fatti sembra un atto di proiezione. La sicurezza nelle proprie opinioni dovrebbe essere basata su fatti e ragionamenti solidi, non su semplici affermazioni. In questo contesto, sembra che sia Mussi a mostrare un atteggiamento di superiorità non giustificato da prove concrete.
In sintesi, per una critica costruttiva, è necessario supportare le proprie affermazioni con dati, fatti e argomenti solidi. Semplici dichiarazioni senza fondamento non contribuiscono a un dibattito significativo e rischiano di sembrare esse stesse superficiali e presuntuose.
Nel 1991 il parlamento Ucraino indisse un referendum per confermare l’Atto di Indipendenza, adottato dal Parlamento il 24 agosto 1991. Al referendum votarono 31.891.742 (l’84,18% dei residenti) e tra di essi 28.804.071 (il 90,32%) votarono “Sì”. Non solo. Le cosiddette “zone russofone” votarono per l’indipendenza con le seguenti percentuali:
Oblast’ di Donec’k 76,85%
Oblast’ di Charkiv 75,83%
Oblast’ di Cherson 90,13%
Oblast’ di Luhans’k 83,86%
Oblast’ di Zaporižžja 80,74%
La stessa Repubblica autonoma di Crimea votò per il Si con il 54,19% dei voti.
https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_sull%27indipendenza_dell%27Ucraina
non ci resta che attendere la vittoria di Trump affinché questa guerra USA-Russia giunga finalmente a termine…
Trump di certo non manderà (butterà ) altri miliardi all’ex comico e quindi quest’ultimo dovrà necessariamente arrendersi e cedere le zone russofone a Putin.
Nel 1989 l’Urss contava 288 milioni di abitanti, più degli Stati Uniti. Nel 1994 la Federazione russa contava 149 milioni di abitanti scesi a 145 milioni nel 2021 nonostante le politiche a favore della natalità che il governo aveva promosso fin dal 2007. Infine, secondo uno studio dell’Onu, la Russia perderà altri 25 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni. Che la demografia sia un fattore decisivo per un Paese delle dimensioni della Russia è lo stesso Putin a dirlo nel febbraio del 2012 : ” La Russia è in coma demografico e rischia di diventare uno spazio vuoto il cui destino sarà deciso da altri “. E questo spiega perché Putin abbia tentato di annettersi l’Ucraina e i suoi 40 milioni di abitanti.
https://it.wikipedia.org/wiki/Demografia_della_Russia#Unione_Sovietica
Caro Pardo, la Sua superficialità è molto più insultante degli insulti che Lei vede nei miei commenti.
Lei semplicemente mostra di non sapere ciò di cui parla. L’idea stessa che Putin voglia rifare l’URSS è semplicemente una scemenza che non merita nemmeno di essere avversata da argomentazioni. Come non si capisce quali prove Lei porti in giudizio in merito alla legalità dei referendum in Crimea. E’ stato lì a controllare? O semplicemente si fida delle veline dei media, tutti allineati nel delegittimare chiunque abbia un pensiero differente sulle vicende nel Donbass?
E’ questo Suo modo di condurre il dibattito ad essere insultante. Ed è insultante anche il suo tentativo di manipolare la realtà, facendo passare me come quella che l’ha aggredita e insultata. Mi trovi UN SOLO insulto nel mio commento. Non lo troverà.
Se poi trova insultante che io la ritenga in malafede o ignorante, mi spiace per Lei ma non posso farci nulla. E’ un dato di fatto. Lei non ha la minima idea di ciò di cui parla quando si riferisce alla Russia e, soprattutto, ad essere insopportabile, è la sicumera con cui Lei, ogni qualvolta si parla di Russia e di Putin, sparge sentenze con l’aria di chi ha capito tutto, a patto che si schieri con l’Occidente.
State massacrando l’Italia, e con l’Italia l’Europa tutta, usata dagli Stati Uniti come bancomat (“L’Europa è un prezzo che accetto volentieri di pagare pur di vincere in Ucraina” cit. Biden) e non ve ne rendete conto. In nome di cosa poi? Di un’Ucraina che non si sa difendere da sola, che è stracolma di debiti per via di tutti i governanti corrotti che ha avuto e che diventerà un protettorato americano da saccheggiare il giorno dopo?
Quando tra qualche anno i proprietari di casa europei dovranno tirare fuori dai 50.000 ai 100.000 euro per rifare casa o dovranno buttare via la propria auto, solo perché gli Stati Uniti non accettano l’idea che la Federazione Russa venda il proprio gas, da chi verremo a prendere questi soldi? Da Lei?
Ma ci faccia il piacere.
Ringrazio. G.P.
Ragazzi non corrucciatevi che non serve a niente. Un’ Europa che tollera che un Orban qualsiasi si metta di traverso su tutto ciò possa rappresentare gli interessi di essa è un Continente votato all’autodistruzione ed il suo popolo all’autoestinzione. Per quel che vale il mio punto di vista (zero) l’Europa occidentale sgovernata, divisa su tutto e soprattutto priva di autodifesa militare è persa e noi fottuti
Amen.
Il prof. PARDO conosce molti argomenti meglio di noi e soprattutto quando scrive di guerra i suoi articoli sono precisi e ben argomentati.. conosce le trame e le motivazioni di chi muove i fili e si documenta anche sulle operazioni e le tattiche militari…. Riesce ad entrare in profondità nei temi trattati anche attraverso la sua vasta conoscenza della storia e i parallelismi che ci mostra. Chi vuole informarsi sul serio dovrebbe leggere i suoi articoli….questo in particolare è chiarissimo ….. grazie professore.
Speranza vana. Quando la contestazione è insultante, violenta e per così dire ad alzo zero, in generale proviene da fanatici privi di veri argomenti fattuali. E con cui non val la pena di discutere.
@Vittoria Mussi:
Lei, che invece evidentemente della Russia conosce tutto, sarebbe così gentile da illuminarci?
Firmato: la Cassazione a Sezioni Unite.
Chi ha scritto questo articolo non sa assolutamente nulla di Russia e di storia russa. Nulla di nulla.
Putin che vuole il ritorno dell’URSS è una bestialità che non so se ascrivere maggiormente alla malafede o all’ignoranza.