LAVARE I PIATTI

di Dino Panigra

Laura Chiatti (chiunque lei sia) è del parere che il suo uomo non debba lavare i piatti oppure occuparsi di altri lavori casalinghi. “Se lo fa mi abbassa l’eros”, ha detto più o meno. Ovviamente molte altre donne sostengono il contrario – non in materia di eros ma in materia di aiuto nei lavori di casa – ed è naturale chiedersi: chi ha ragione? La risposta la dà il buon senso, per chi ancora lo conserva.
Un principio teorico, per cominciare. La netta distinzione fra i compiti maschili e quelli femminili risale alla preistoria, dal momento che essa era determinata in un tempo in cui i muscoli erano essenziali alla sopravvivenza della specie. In quel tempo l’uomo era il più adatto alle fatiche e ai rischi della caccia, oltre che quelli della difesa della famiglia, e la donna, essendo perennemente incinta, doveva costantemente occuparsi della prole. Da quando i muscoli non contano più niente, tutto è cambiato. Una donna che guida un bulldozer è più forte di venti uomini; una donna armata di mitra può sterminarne venti armati di clava: una donna che sia amministratore delegato di una grande impresa comanda centinaia di uomini e i muscoli di quelle centinaia di uomini “possono” meno di una sua telefonata. Non siamo più nella preistoria. Dunque la primigenia divisione dei ruoli non ha più senso. Una donna può guidare un aereo da guerra, un uomo può occuparsi del bucato. Farne una questione di principio, o di semplice, plebea evidenza, non ha senso.
Così si può riprendere il problema da principio: chi si deve occupare dei lavori di casa? Anche qui, semplice: chi è più disponibile. Se la moglie è un avvocato e il marito è disoccupato (lo si può benissimo essere senza colpa) è normale che lei lavori fuori casa e lui in casa. Che lei lavori seduta nello studio di casa e che lui accompagni i figli a scuola, se necessario, o vada a far la spesa. Se invece hanno impegni fuori tutti e due, è giusto che si dividano i compiti. La donna non ha nessuna speciale competenza o dono naturale, per quanto riguarda lavare i piatti, e se del caso asciugarli. E se per caso lo fa meglio di suo marito, lui non ha che da imparare, se non vuole passare per lo scemo di casa.
C’è di più. Questa regola di buon senso, e per così dire “economica”, è superata da una regola più sostanziale: un uomo che lavora, e la cui donna lavora, come può pretendere – se dice di amarla – che lei lavori il doppio di lui, cioè “dentro e fuori casa”? Anche se so che ciò è spessissimo accaduto in passato, non è che questo giustifichi il protrarsi di un’ingiustizia. E se poi non l’ama, perché vive con lei, per non pagarsi una governante?

LAVARE I PIATTIultima modifica: 2023-05-08T10:35:51+02:00da gianni.pardo
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