L’ANTINESTORIANO

di Dino Panigra

Il sig.Cumini non era una persona che si facesse notare. Tra i sessanta e i settanta, rotondetto, con gli occhiali e una sciarpa intorno al collo (aveva spesso mal di gola), stava andando a comprare il giornale come al solito quando fu avvicinato dai due uomini. Benché molto anziani, anzi francamente molto vecchi, erano più alti di lui di una decina di centimetri e sembravano in perfetta forma. Uno dei due lo interpellò con parole normali ma con un piglio che a Cumini sembrò brusco. Al limite della scortesia: “Il rag.Cumini?” “Sono io. Voi chi siete?” “Non importa disse l’altro”, con convinzione. E proseguì, perfino più brusco dell’altro: “Lei sa che giorno è oggi?” “Martedì, rispose Cumini. Ma lei perché non si compra un calendario?” “Non faccia lo spiritoso”, disse calmo e minaccioso il primo.
Cumini ricapitolò mentalmente i dati. Questi due, benché vecchi, si comportavano come due poliziotti. O come due mafiosi. ‘Ma siamo a Modena e qui la mafia non esiste. Potrei capire che la delinquenza locale mi chiedesse il pizzo, come lo chiamano al Sud, se fossi un negoziante, ma io sono un pensionato delle Poste. Che vogliono da me? La caserma dei carabinieri è in via Borromini, ma questi due mi ci lascerebbero arrivare? Forse è bene che faccia il fesso e risponda alle loro domande’. Infatti il secondo riprese l’interrogatorio: “Non voglio sapere che giorno della settimana è. Voglio sapere quanto ne abbiamo”. “Venticinque”, rispose Cumini, conciliante, e chiedendosi dove volessero arrivare. “E lei lo sa che cosa si festeggia oggi?”, si intromise l’altro. Cumini sorrise: “Sono quello che può saperlo meglio di tutti, perché mi chiamo Marco: oggi è san Marco evangelista, ed è il mio onomastico”.
I due patriarchi che giocavano agli energumeni si guardarono interdetti e poi scoppiarono a ridere: “Ma no! Ci prende in giro?” Poi, vedendo che Cumini non rideva insieme con loro, ridivennero seri: “Noi siamo due partigiani e vogliamo sapere da lei se sa che cosa si festeggia oggi”.
“Sul calendario c’è scritto ‘Festa della Liberazione’ ma io non sono mai stato schiavo di nessuno e mi chiedo chi lo fosse, quando l’hanno istituita. Comunque la cosa non mi riguarda”. “Senta, disse l’altro, visibilmente esasperato. Ma non lo vede che abbiamo la sciarpa tricolore, al collo? Proprio non lo capisce che siamo due partigiani?”
A questo punto Marco Cumini capì: chiunque si fosse dato alla macchia quasi ottant’anni prima oggi sarebbe morto, e comunque non andrebbe in giro a importunare la gente. Evidentemente stava sognando. Per questo si tranquillizzò e decise di fare lo scemo.
“Ho capito, voi siete quelli che hanno liberato l’Italia dai tedeschi, nel 1944. E oggi dovreste avere fra tutti e due circa duecentotrent’anni. Dunque non esistete”.
“Se non vuole fare una brutta fine, disse con estrema serietà quello che portava gli occhiali, ci dica semplicemente: lei è fascista o antifascista?”
“Non sono fascista. Ma nemmeno antifascista, e questo perché non so bene che cosa significhi. In compenso sono sicuro di essere antinestoriano, se può servire”. I due lo guardavano interdetti e lui spiegò – come fosse la cosa più ovvia del mondo – che si trattava di una dottrina eretica sulla natura di Cristo. Riguardava la convivenza nella persona di Gesù di una parte di umano e una parte di divino. “Capite in che modo si conciliano queste due cose?”
I due erano rimasti troppo sbalorditi per interromperlo e alla fine uno, quasi tramortito, disse: “Ma questi…” “Nestoriani” completò cortese Cumini. “Questi nestoriani dove sono?” “Al cimitero, dove vuole che siano? rise il ragioniere. L’eresia nestoriana è del V Secolo dopo Cristo”. “E lei è antinestoriano? Ma se tutti i nestoriani sono morti!” “Mi scusi, chiese Cumini, ma voi non siete antifascisti? E tutti i fascisti che avevano trenta, quaranta, cinquant’anni o più, nel 1944, non sono forse tutti morti? E dunque essere antifascisti è esattamente come essere antinestoriani. Io fra le due cose ho scelto di essere antinestoriano. Le uniche differenze fra noi sono queste: io ho una sciarpa grigio blu, intorno alla gola, e voi un fazzoletto tricolore; e la seconda differenza è che io esisto e voi no

L’ANTINESTORIANOultima modifica: 2023-05-07T08:34:18+02:00da gianni.pardo
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