COMPAGNIE DI VENTURA

Le compagnie di ventura come il Gruppo Wagner non soltanto non sono una novità, ma ci si meraviglia che esistano ancora. Tutti siamo fermi al Cinquecento, a Bartolomeo Colleoni che cavalca fiero da secoli come l’ha scolpito – enfaticamente, bisogna ammetterlo – il Verrocchio. E se le compagnie di ventura esistono ancora oggi, è segno che rispondono ad un’opportunità che traversa i millenni: non si può dimenticare che Cartagine, che pure tanto filo da torcere dette ai romani, aveva prevalentemente un esercito di mercenari.
Come mai tuttavia le compagnie di ventura non si sono generalizzate, come mai soprattutto nell’Ottocento e nel Novecento si è affermato il dovere del cittadino di essere anche un soldato? La spiegazione non sembra difficile: le compagnie di ventura erano più caratteristiche del lontano passato che di quello recente perché è cambiato il dante causa dell’esercito.
Quando esisteva lo Stato patrimoniale e il potere era fondato o sull’eredità o sulla forza, in fondo l’esercito proteggeva il trono ed era dunque ovvio che i cittadini non avessero molta voglia di combattere per l’autocrate. E così in fin dei conti questi si faceva forte della propria ricchezza pagando dei professionisti della guerra. Quando invece si è affermato il concetto di nazione e soprattutto la democrazia, i cittadini hanno avuto la sensazione di essere loro i padroni dello Stato. E di doverlo difendere. La Révolution rischiò di abortire e se imprevistamente si salvò (nella battaglia di Valmy) fu perché dal lato francese combatté un esercito di “savetiers et tailleurs”, ciabattini e sarti, straccioni in poche parole, come furono chiamati, ma pezzenti ben determinati a difendere la loro Francia. Una Francia che non era più quella del re. La compagnia di ventura combatte per il signore che la paga, l’esercito nazionale per la patria. Dal punto di vista morale, non c’è partita.
Un altro vantaggio della compagnia di ventura è quello che si può scaricare su di essa la responsabilità per le azioni meno onorevoli. Un esercito regolare ha una bandiera che è il simbolo dell’onore di quel Paese; un esercito irregolare non obbedisce a nessuna regola e può compiere le azioni più ignominiose. Anche se questo alibi non è che funzioni poi molto. Quando il Gruppo Wagner commette una carognata, in Ucraina, l’Ucraina ne dà subito la colpa alla Russia e personalmente a Putin. La “culpa in vigilando” (ammesso che di questo si tratti) è una responsabilità tanto antica da avere un nome latino.
Per giunta, oltre ad essere più costoso e meno fedele dell’esercito nazionale, quello mercenario ha il difetto di essere pericoloso. Se ha molto successo, perché mai il suo capo non dovrebbe sognare di soppiantare il signore? Se l’autocrate comanda perché ha la forza, perché mai chi ha più forza di lui non dovrebbe soppiantarlo? È la storia per la quale i Merovingi perdettero il potere in favore di quei “maggiordomi” che divennero poi i Carolingi. Dal potere di comandare de facto si passa al potere de iure. Formale e legittimo. Come si diceva, ex facto oritur ius, dal fatto deriva il diritto.
Ecco perché Prigozhin mostra una libertà di parola che in Russia non sembra avere nessun altro. Perché la sua libertà non è il portato di una costituzione, ma deriva dall’intoccabilità di chi è troppo pesantemente armato perché i carabinieri osino affrontarlo. In un certo senso la presenza del Gruppo Wagner in Russia dimostra che il potere di Putin è meno forte di quanto lui stesso sogni. Un signore che ha una compagnia di ventura rischia di essere qualcuno che alleva la vipera che lo morderà.
Gli americani in questo, pur non dovendo sostenere una dittatura, sono stati molto più prudenti. Dal momento che in tutto il mondo – ed anche negli Stati Uniti – ci sono ex militari che in fondo conoscono soltanto il mestiere delle armi e che amano menar le mani, non si sono privati di questa risorsa. Ma – credo – li hanno assunti individualmente. Li hanno chiamati “contractors”, combattenti a contratto, e li hanno usati per le azioni più rischiose, non dovendo temere la reazione delle famiglie indignate. E infatti, proporzionalmente, in Iraq sono morti più “contractors” che militari regolari. Dunque, per quanto ne so io, non esiste un Gruppo Wagner statunitense. Né io conosco il nome di qualcuno che sia il loro capo. Probabilmente gli americani temono un contraltare militare e gli impediscono di formarsi.
In ogni modo non bisogna sopravvalutare l’importanza degli eserciti privati. Essendo composti da mercenari, sono per ciò stesso all’incanto.

COMPAGNIE DI VENTURAultima modifica: 2023-05-04T13:53:12+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “COMPAGNIE DI VENTURA

  1. Sì, Blackwater me l’ha segnalato qualcuno. Ma rimane il fatto che mentre la Wagner la conosciamo tutti, le organizzazioni statunitensi sono molto meno note. Io per esempio non ho mai sentito nominare la Erik Prince. Badi, non dico che non esista, dico che non l’avevo mai sentita nominare, e come me tanti altri. Le allego il testo di un amico americano.
    “… Per quanto riguarda i corpi mercenari… Anzitutto, una precisazione, la ‘legge internazionale’ è una pia concettualizzazione degli accademici, che amano confondere il concetto con il Codice della Strada – cosa che non è… Tutto questo per dire che se una questione militare è ‘illegale’ o meno dipende sostanzialmente da chi vince. Nel caso dell’Ucraina, pare per esempio che i russi tecnicamente la considerino una ‘provincia in rivolta’ anziché uno stato estero ‘legittimo’. I suoi militari pertanto, nella visione russa, non sarebbero coperti dalla Convenzione di Ginevra, e nemmeno i civili… Gli americani non hanno mai fatto un grande uso di questi corpi in maniera diretta perché in genere agiscono – nominalmente almeno – in supporto a un qualche governo (a volte ‘in esilio’…). Non avendo un impero coloniale ‘fisico’, non hanno mai trovato la necessità nemmeno di creare una propria Légion étrangère. Inoltre, il paese ha una popolazione troppo grande per mantenere forze armate numericamente proporzionali. Usano, certamente, ‘contractors’ – l’Iraq dixit’ – ma in numeri modesti e per scopi precisi. Non a caso probabilmente, i ‘fornitori commerciali’ di piccoli eserciti privati sono perlopiù gli ex ed attuali (Francia) colonialisti europei. I Britannici hanno una lunga tradizione in questo senso, anche se è tecnicamente illegale nel Regno Unito. Tipicamente forniscono ufficiali, quadri e addestratori piuttosto che ’truppe’. Ad ogni modo, ‘l’irregolarità’ – e quindi la posizione legale – di queste forze è sempre e per definizione ‘opinabile’ a secondo di che parte si sta…

  2. “Dunque, per quanto ne so io, non esiste un Gruppo Wagner statunitense. Né io conosco il nome di qualcuno che sia il loro capo.”

    Mi permetto di consigliarLe una ricerchina in rete per termini come “Blackwater” o “Erik Prince”. Potrebbe avere delle sorprese.

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