LA STAMPA DI SINISTRA AD ALZO ZERO

Da quando c’è il governo Meloni, la stampa di sinistra ha la bava alla bocca ed è diventata illeggibile. Finché c’è stato Draghi i giornali avevano le loro opinioni, anche divergenti, ma in generale argomentavano più che non maledicessero o calunniassero la controparte politica. Insomma si poteva avere un ventaglio di tesi e la classifica intima si stabiliva secondo l’eleganza dello stile e la validità delle idee espresse. Invece, da quando la sinistra è stata severamente sconfitta, la stampa che la fiancheggia è divenuta insopportabile.
Come avrebbe detto Giovanni Sartori, con l’avvento dell’attuale governo si è accentuata la polarizzazione. La sinistra ha incassato la sconfitta come una dichiarazione di guerra e per giunta una guerra totale, di quelle in cui si massacrano anche i prigionieri. Il successo di Giorgia Meloni non le ha insegnato niente. Nel Pd non hanno visto che, mentre lei era all’opposizione, a volte (per esempio in politica estera) ha sostenuto il governo. Certo i Fd’I hanno spesso votato contro il governo, ma non l’hanno mai né insultato né demonizzato. E il risultato è stato che la giovane leader ha attirato non soltanto tutti gli elettori di destra, ma anche molti moderati e molti indecisi.
Si direbbe che il Pd non tenti neppure di recuperare gli elettori di centro. E considerato che proprio al centro si vincono le elezioni, questa politica sembra contraddire platealmente la “vocazione maggioritaria” che sembrava essere nella natura del Partito. Le due sinistre dunque sparano a palle incatenate contro il governo, dalla mattina alla sera, appigliandosi persino a pretesti risibili: si direbbe che mirino soltanto a fidelizzare i propri sostenitori, rinunciando a priori ad acquisirne di nuovi. Col rischio di non vincere mai più le elezioni. Forse pensano che quello è il target del Terzo Polo?
Comunque questa quasi rinuncia al governo è assurda. Nessun governo democratico è eterno: l’elettorato si stanca anche del migliore degli esecutivi. L’attuale sinistra avrebbe qualche speranza se il governo commettesse una tale quantità di errori da suscitare l’indignazione della gente: ma certo non la susciterà il fatto che, nella festa privata di compleanno di Salvini, lui e Giorgia Meloni abbiano cantato una canzoncina. Un rigetto del governo in carica sarebbe possibile se esso riuscisse a farsi odiare da tutti, come fece il fascismo a partire dal luglio 1943. Ma se soltanto il governo vivacchierà come hanno vivacchiato gli esecutivi di sinistra, questa politica si rivela perdente. Perché è eccessiva e poco credibile.
La sinistra oggi appare sostanzialmente “etica”, per non dire “manichea”. Non vuole mostrarsi “migliore” della destra (termine che implica il concetto di “grado”, non di “diversità”) vuole mostrarsi “opposta”. Il Bene contrapposto al Male, la Verità alla Menzogna, l’Idealismo all’Interesse, la Moralità al Crimine. Non esitando neppure ad attribuire al governo propositi omicidi: Meloni e compagni vorrebbero far morire tutti i migranti in mare. E quando muoiono, ne sono contenti. Val la pena di leggere articoli del genere? Ma soprattutto: è utile questo atteggiamento, dal punto di vista politico?
Il Pd, nella disperata ricerca di una ripresa, elegge Elly Schlein segretaria, attua una politica aggressiva ed estremista capace di alienargli le simpatie del centro, e probabilmente crede di fare la cosa giusta. Ma possibile che tutta la stampa di sinistra debba seguirlo in questa politica, senza mai avere la tentazione di avvertirlo del pericolo che corre? Sono gli intellettuali che obbediscono alla loro pulsione estremista e fanatica, ed ispirano il Partito, o è il Partito che, per così dire, “ordina” quella linea, e tutti obbediscono, tanto forte è rimasto quel “centralismo democratico” comunista, quello che vietava di pensare con la propria testa?
Non penso di essere l’unico che non legge più gli editoriali di sinistra. E appunto: se parecchi, come me, sono disgustati dall’eccesso di indignazione, proteste, condanne e denunce della sinistra, e non leggono più le sue opinioni, quante probabilità ci sono che le si dia ragione? Delle sue argomentazioni non veniamo nemmeno a conoscenza.
Oggi è come se metà della stampa fosse morta. Come se quei giornali avessero chiuso e i loro opinionisti avessero smesso di scrivere. Ma non l’hanno capito che gli estremisti sono ininfluenti? Che essi convincono soltanto quelli che sono già straconvinti?
Inoltre il cannoneggiamento ad alzo zero non è privo di controindicazioni concrete, soprattutto per quanto riguarda la politica estera. Gli italiani non hanno certo dimenticato che sia Conte sia il Pd hanno sostenuto il governo Draghi votando tutti gli aiuti all’Ucraina. Se tenteranno di cambiare politica la cosa gli sarà puntualmente rinfacciata. Per non dire che il loro voltafaccia sarebbe visto come un tradimento della collocazione internazionale dell’Italia all’interno dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica. A salvarli dalla contraddizione non basterebbe nemmeno l’astensione. Perché tagliarsi dietro i ponti?
Ma che diamine di peccato mortale ha commesso, l’Italia, per meritarsi una simile opposizione?

LA STAMPA DI SINISTRA AD ALZO ZEROultima modifica: 2023-03-15T10:46:41+01:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “LA STAMPA DI SINISTRA AD ALZO ZERO

  1. A Milano il PD ha polemizzato con un sito reo di avere pubblicato i video delle borseggiatrici in azione sulla metropolitana: il problema è la privacy delle borseggiatrici, mica le loro azioni.
    I giornali titolano “annuncio choc in treno”: i passeggeri sarebbero stati avvertiti dei furti e dei borseggi commessi dagli zingari. Il problema è l’utilizzo di una parola della lingua italiana, non i furti.
    Guai a parlare al PD della microcriminalità e della sicurezza delle strade: non c’è nessuna emergenza e chi solleva il problema è razzista, forcaiolo o parla con la pancia. Il problema vero di questo paese è il fascismo dietro l’angolo.
    Non passa giorno senza che nel dibattito pubblico non ci sia almeno una vivacissima polemica perché qualcuno ha o avrebbe pronunciato una parola non conforme al catechismo del politicamente corretto.
    E’ di ieri la notizia dell’amministratore delegato di una azienda pubblica costretto alle dimissioni per avere usato le parole di un noto discorso del Duce: meglio un incompetente totale come AD, ma che usi le parole “convenienti”.
    Il PD banalizza i crimini e criminalizza le parole, questa è la formula che meglio descrive questo partito e la sua area di riferimento.
    Opposizione per i prossimi cento anni.

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