LA SCHLEIN? AD AUSCHWITZ

Su un muro di Viterbo è comparsa questa scritta: “Schlein la tua faccia è già un macabro destino”. E sotto una svastica a 45 gradi come sulla bandiera del Reich. “Immediata la solidarietà della politica”, si legge sull’Ansa. Per manifestarla si sono scomodati Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Lorenzo Fontana ed anche la sindaca di Viterbo, Chiara Fontini. E forse non hanno avuto una buona idea.
Nessuno stigmatizza il fatto che, nella partita Bayern-Paris Saint-Germain, si è visto – e l’Ansa lo mostra in fotografia – uno striscione lungo una ventina di metri ed alto forse un metro e mezzo in cui si legge questa graziosa dichiarazione: “PIANTEDOSI MINISTRO DI MERDA”. È permesso insultare un ministro della Repubblica ed è da condannare soltanto la sciocca (anche se inammissibile) minaccia rivolta da un ignoto ad una senatrice? E siamo sicuri che il ministro abbia ricevuto la solidarietà degli esponenti di sinistra? A me non risulta.
Ma in realtà io vorrei altro. Cioè vorrei che non fosse espressa nessuna solidarietà né alla Schlein né a Piantedosi. Non vorrei assolutamente nessuna dichiarazione pubblica. Vorrei che fosse cancellata la scritta e rimosso lo striscione (con identificazione e punizione dei colpevoli) ma senza fare pubblicità alla cosa. Vorrei addirittura che nessuna pubblicità fosse data alle dichiarazioni di solidarietà in favore delle vittime. Questo perché non deve essere permesso ad un imbecille come quello che ha vergato la scritta sul muro di Viterbo di vedersi citato sui giornali e considerato degno dell’interesse delle massime autorità della Repubblica.
Certi “haters” (odiatori) devono essere considerati zero e come tali essere trattati. Personalmente non riuscirei ad esprimere compiutamente il mio disprezzo verso il troglodita antisemita di Viterbo neanche se mi concedessero mezz’ora per farlo. Ma lui non merita nemmeno la mezz’ora di un signor nessuno. Fra l’altro è difficilmente sopportabile l’accenno al fatto che la signora non è bella. E allora? Che fa, costui, confonde la vita politica con un concorso di bellezza? Comunque l’esistenza di questo sottile critico “murale” dimostra soltanto l’inefficienza della Nettezza Urbana.
La propria solidarietà andava espressa alla signora Schlein soltanto in privato e direi quasi segretamente. Anche affinché essa non dia un profitto politico. O è che si voleva certificare che la destra non è come la sinistra, quella che gongola comunque, quando sono attaccati i suoi avversari? Ciò facendo tuttavia la collettività ha dimenticato una regola del giornalismo secondo la quale “una notizia smentita è una notizia data due volte”. Parlarne è comunque utile al valoroso imbrattatore.
Non bisogna spingere la propria condanna del nazismo e dell’antisemitismo fino a regalare qualche minuto di notorietà a qualcuno la cui opinione vale meno di zero. Perché costui, anche se anonimo, se ne vanterà con gli amici: “Avete visto? Ne parla tutta l’Italia. Domani scriverò anche di peggio su Elly Schlein, Liliana Segre e Giorgia Meloni, e vedrete che baccano”. Veramente vogliamo collaborare a simili imprese?

Dino Panigra

LA SCHLEIN? AD AUSCHWITZultima modifica: 2023-03-12T13:50:12+01:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “LA SCHLEIN? AD AUSCHWITZ

  1. Le consiglio prudenza con i titoli degli articoli: un titolo così potrebbe finire nel tritacarne dei social ed il suo autore divenire oggetto di ogni genere di insulti, esecrazione, richieste di oscuramento della piattaforma e di denunce penali da parte di migliaia di individui che non hanno neppure letto una riga dell’articolo:-)

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