PAROLE GRATUITE DEL CSM

“Non si può imporre ad alcuno di non fuggire da guerra e miseria”. Lo afferma, il 5 marzo 2023, il Consiglio Superiore della Magistratura, all’unanimità salvo un voto. Il Csm è certamente un consesso di alto livello, ma l’affermazione è plausibile? Purtroppo no. Dunque, trattandosi di un consesso di un certo livello, si sarà obbligati a dire che questa è una sciocchezza di un certo livello.
Innanzi tutto bisogna distinguere la lettera dell’affermazione dall’implicazione che si suggerisce. La lettera è ovvia: non soltanto, de facto, chi può sottrarsi ai disagi e ai rischi di una guerra lo fa, e non si vede né come né perché mai bisognerebbe vietarglielo. La sciocchezza si trova nell’implicazione, e cioè che se una persona fugge da guerra e miseria, noi dobbiamo darle asilo.
Innanzi tutto distinguiamo fra guerra e miseria. Se un gruppo di persone (diciamo un milione) volesse venire a vivere in Italia, per avere una condizione economica più accettabile, dovremmo accoglierla? La prima risposta è che non sapremmo né dove mettere né come dare un lavoro ad una tale massa di gente; ma anche ad ammettere che ne fossimo capaci, cerchiamo di rispondere a quest’altra domanda: e se invece di essere un milione fossero venti milioni? A questo punto chiunque si inalbera: “Ah no, venti milioni no”. E allora quel presunto dovere non è astratto e categorico, ma va commisurato alla nostra capacità di accoglienza. E, stranamente, questa semplice considerazione pone un limite agli slanci umanitari per il dovere (sancito nella Costituzione) di accogliere chi fugge da una guerra. La Svizzera, durante la Seconda Guerra Mondiale, accolse degli italiani che fuggivano dalla guerra o dalle persecuzioni razziali. Ma quanti erano? Venti o trentamila, credo. Venti o trentamila rifugiati li accoglieremmo volentieri anche noi, come del resto abbiamo già fatto – realmente – con i rifugiati ucraini. Ma quando si tratta di Africa e di Vicino e Medio Oriente, si parla di milioni e milioni.
Dunque anche l’ottativo dettato della Costituzione dimostra l’umanità e la buona volontà dei nostri costituenti ma, come dicevano i romani, ad impossibilia nemo tenetur, nessuno ha il dovere di fare l’impossibile: e noi non possiamo accogliere tutti quelli che vorrebbero venire da noi. Un certo numero – in particolare di lavoratori qualificati – sì, anche perché siamo in pieno inverno demografico, ma una cosa rimane certa: l’accoglienza degli stranieri incontra un limite nelle nostre possibilità. Non solo il samaritano della leggenda dette solo la metà del mantello al misero ma, leggendo il vangelo, si apprende che non gli dette nemmeno quel mezzo mantello: fece di meno (il suo vestiario lo conservò per sé) e di più, raccogliendolo e facendolo accogliere ed ospitare, a sue spese.
Quando i costituenti scrissero la Costituzione non c’erano fenomeni di migrazioni di massa e probabilmente si aveva in mente l’esempio della Svizzera. Comunque non si può prendere sul serio nessuna norma che non abbia senso giuridico. Se nella Costituzione si fosse scritto: “Tutti gli uomini hanno il dovere di essere generosi” la norma non sarebbe giuridica per palese inapplicabilità. Così come è inapplicabile il ripudio della guerra. La nostra Costituzione vuole dunque cambiare la storia dell’umanità? Inoltre (la gente lo dimentica) la Costituzione non “ripudia” la guerra difensiva, e ricorda l’obbligo dei cittadini di difendere la Patria con le armi, nel caso si sia aggrediti. Ma – appunto – come distinguere le guerre d’aggressione da quelle puramente difensive? Proprio in questi giorni la Russia sostiene di essere stato aggredito dall’Ucraina. Lo ha detto il Ministro degli Esteri russo Dmitri Lavrov, facendo ridere l’intero uditorio. Ma i signori in sala hanno riso perché Lavrov quell’affermazione l’ha fatta, se non ricordo male, in Indonesia. Se l’avesse fatta in Russia nessuno avrebbe riso. Anche perché la risata gli sarebbe poi morta in gola in carcere. L’Italia, grazie a Dio, è un Paese pacifico, ma non perché ce lo impone la Costituzione. Se fossimo come la Russia, forse faremmo le stesse sciocchezze e le stesse guerre di aggressione.
Che si dicano stupidaggini in un salotto privato, passi. Che si dicano stupidaggini in un comizio di paese, passi. Si può perfino accettare che si dicano in Parlamento, perché non raramente l’opposizione spara a zero sulla maggioranza con le parole, dal momento che sono gratis e in quella sede non si paga pegno. Ma il Consiglio Superiore della Magistratura non ha né il dovere né l’interesse di immischiarsi di politica o di bacchettare moralmente chicchessia. Tra diritto e morale c’è (e ci deve essere) un’invalicabile distinzione. E allora perché quegli augusti signori sono scesi al livello di farsi rivedere le bucce dal primo che passa? La risposta è duplice e desolante.
I membri del Consiglio Superiore della Magistratura hanno fatto quelle affermazioni perché le parole sono gratuite e a volte fanno fare bella figura. Per questo le candidate nei concorsi di bellezza, se intervistate, dicono che la cosa che gli importa di più è “la pace nel mondo”. Ma in questo caso le parole sono gratuite anche in un altro senso. Per la Treccani gratuito significa sì, in primo luogo, “che si fa o si riceve senza pagamento”, ma designa pure ciò “che non ha motivo, che è privo di fondamento: giudizio gratuito”. Ecco, questa uscita il Csm se la poteva risparmiare.

PAROLE GRATUITE DEL CSMultima modifica: 2023-03-08T12:29:32+01:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “PAROLE GRATUITE DEL CSM

  1. Si continua a non capire o far finta di non capire che quanto avviene – l’invasione dell’Italia e dell’Europa – sono volute, c’è un piano. Naturalmente qualcuno dirà: fuori i nomi, bando ai complottismi! Be’ qualche nome è arcinoto: Bergoglio, Zuppi (forse il prossimo papa col nome d’arte Francesco II), Mattarella, Ursula von der Leyen, tutta la sinistra europea unita. Ma potrei precisare con le dichiarazioni esplicite di Sarkozy, Timmermans, Guterres (le pubblicherò a richiesta). Alla fine della fiera ci esproprieranno pure per dare un tetto ai richiedenti asilo (è di questi giorni la notizia che in Austria e Svizzera hanno sfrattato inquilini residenti da decenni perché bisognava far posto per i rifugiati o cosiddetti tali). Qui da noi in Svizzera il governo ha imposto ai comuni di accogliere almeno 13 rifugiati. E i comuni devono darsi da fare per soddisfare la richiesta. Nei nuovi immobili un appartamento è acquistato dal comune per i rifugiati. Sveglia! Ci toglieranno anche la casa.

  2. Come noto, l’art. 10 c. 3 della nostra Costituzione recita:
    “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.”
    Questo articolo è pure stato richiamato qualche giorno fa da alcuni esponenti della sinistra, a proposito della tragedia di Cutro. A questi signori farei umilmente notare che al mondo ci sono più di cinque miliardi di persone che potrebbero avvalersene. Paradossalmente, alcune centinaia di migliaia di talebani (anche da loro non ci sono le nostre libertà democratiche) potrebbero pretendere di venire in Italia, e subito dopo impossessarsi del potere.
    Chissà che ne pensa il CSM …

I commenti sono chiusi.