SANTALUCIA DA’ LEZIONI DI LIBERALISMO A NORDIO

Titolo dell’Ansa del 17 dicembre. Rubrica: “Politica”. “Anm nulla di liberale nelle riforme costituzionali di Nordio”. . L’articolo comincia con le esatte parole del Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, dr.Giuseppe Santalucia: “Non c’è nulla di liberale nelle riforme” costituzionali “che il ministro Nordio sta annunciando. Credo che il nostro sistema di garanzie democratiche non possa fare a meno di azione penale obbligatoria e unità delle carriere: se si toccano questi capisaldi non si fa un riforma in senso liberale ma si pongono le premesse per un controllo politico sull’azione penale”. Parole che meritano commento.
Per cominciare, accogliendo queste dichiarazioni nella rubrica “Politica”, il Direttore dell’Ansa le squalifica. Infatti l’ANM ha il dovere di non occuparsi di politica. Possono farla i singoli magistrati, solo privatamente. Ma passiamo al merito. Chi è abituato al linguaggio del codice sa che ogni parola comporta l’intera responsabilità del suo contenuto semantico. Quando si dice “Nulla di liberale” significa che tutto ciò che ha annunciato il Ministro Carlo Nordio, nulla escluso, è illiberale. Non solo, ma tutto ciò che ha proposto il ministro tende a porre “le premesse per un controllo politico sull’azione penale”. Da accapponare la pelle.
Il primo esempio di proposta illiberale è la messa in discussione dell’obbligatorietà dell’azione penale. In astratto si tratta di un principio eccellente, cioè del dovere dello Stato di perseguire tutti i reati. Ma questo se lo Stato riuscisse ad applicarlo. Purtroppo, se lasciamo la Luna e torniamo sulla Terra, vediamo che i reati sono troppi e i magistrati pochi. Sicché nella realtà l’azione penale, non che essere obbligatoria, è “eventuale”. Come sa benissimo il Presidente Santalucia. I magistrati perseguono i reati che scelgono di perseguire, e mandano in giudizio gli accusati che vogliono mandare in giudizio. In alcuni casi non siamo all’obbligatorietà dell’azione penale ma alla totale e arbitraria discrezionalità dell’inquirente, da usare all’occasione per fini politici. Non parliamo di tutti gli inquirenti, certo, ma di alcuni sì.
Ora si può chiedere: non sarebbe meglio che sia lo Stato, piuttosto che il singolo magistrato, a scegliere quali reati perseguire, ogni anno? Lo Stato potrebbe deciderlo secondo le statistiche o secondo la sua politica criminale. E comunque, se questo sistema non piace, che se ne trovi un altro, purché si sfugga all’arbitrio di un singolo.
Il Presidente mette poi fra le cose illiberali la separazione delle carriere fra giudicanti e inquirenti. Col che d’un sol colpo chiama illiberale la giustizia inglese, dove questo principio è ferreo, e che pure qualche quarto di nobiltà democratica dovrebbe avere; illiberale la giustizia americana, che potrebbe darci ogni giorno lezioni di guarentigie liberali; e illiberale perfino la giustizia francese, in cui il Pm dipende dal ministero di Grazie e Giustizia e le cui istituzioni giudiziarie sono figlie di una famosa Rivoluzione. Il Presidente Santalucia voleva scherzare?
Nordio propone poi di limitare l’abuso delle intercettazioni e della loro indebita pubblicazione, soprattutto quando riguardano e danneggiano i terzi. Al riguardo Santalucia si mostra tranquillo. Non credo, dice, “che ci siano stati casi che segnano una lacuna nella normativa”. Nella normativa forse no, Presidente, ma nella concretezza? Noi cittadini ci preoccupiamo dei risultati concreti, e questi sono sconfortanti. Santalucia ritiene crede tuttavia d’avere una briscola, in mano: “Credo che la cronaca di oggi – e penso a quello che sta succedendo in Belgio, con un’indagine che si è giovata fortemente delle intercettazioni – si sia incaricata di smentire l’ordine delle priorità del ministro”. Purtroppo per lui, si è dato non una zappa sui piedi, ma un’intera ruspa. È vero, in Belgio ci si è giovati anche delle intercettazioni, ma non una di esse è arrivata alla stampa. Nordio vorrebbe soltanto ottenere che da noi le cose andassero come in Belgio. E se Santalucia approva il Belgio, perché disapprova Nordio?
Poi – con ammirevole coerenza – il Presidente Santalucia afferma che il Ministro Nordio ha fatto molte utili proposte di collaborazione che in linea di principio l’Anm accetta di discutere. Ma un momento, non erano tutte proposte illiberali? Le proposte illiberali vanno rigettate e basta. Se l’Anm accetta qualche proposta, o questa è liberale (e allora che cosa ha voluto dire, il Presidente?) oppure è illiberale, e l’Anm non è aliena dall’accettare proposte illiberali. Non stiamo insultando nessuno, stiamo soltanto sviluppando le implicazioni delle parole dette.
Ecco degli esempi delle proposte giudicate plausibili: “Il ministro Nordio ha posto al primo punto il tema dell’efficienza, il suo obiettivo immediato è aiutare gli uffici in un momento di particolare difficoltà e ci ha invitato a fare proposte”, ha detto il presidente. Aggiungendo che “l’Associazione è pronta a raccogliere l’invito”. Ma non erano tutte proposte illiberali?
Anche il Segretario dell’Anm Salvatore Casciaro ha detto: “Sicuramente non faremo mancare il nostro apporto”. E già, quando ci sono proposte illiberali, perché bisognerebbe far mancare il proprio apporto?
Ma soprattutto si può chiedere al Presidente Santalucia, e visto che ci siamo all’intera Associazione Nazionale Magistrati: perché mai il legislativo dovrebbe discutere le leggi con il giudiziario?
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SANTALUCIA DA’ LEZIONI DI LIBERALISMO A NORDIOultima modifica: 2022-12-18T10:34:48+01:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “SANTALUCIA DA’ LEZIONI DI LIBERALISMO A NORDIO

  1. Mentre leggevo l’articolo mi chiedevo come mai L’ANM ci tenesse tanto a far conoscere la sua posizione in merito alle intenzioni del ministro. Poi, a fine articolo – professore – lei stesso conclude con una domanda che risponde al mio dubbio: perché mai il giudiziario si occupa di quello che fa o vorrebbe fare il legislativo?
    Non dovrebbero essere poteri separati?
    Il giudiziario si occupi di giudicare gli imputati, non le leggi!

    Purtroppo i giudici hanno talmente tanto potere da determinare gli orientamenti del legislativo; questo sì è incostituzionale!

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