I DIRITTI UMANI

I diritti umani sono una cosa bellissima. Hanno soltanto il difetto di non esistere.
Wikipedia non è il Vangelo ma, quando dà una definizione, ha il vantaggio che questa o è specialistica, dunque pregevole, o è popolare, dunque utile a sapere che cosa intendono i parlanti quando usano un’espressione. Alla voce “diritti umani” troviamo questa spiegazione: “I diritti umani sono una concezione filosofico-politica che, accolta come fondamento giuridico dalle Costituzioni moderne, descrive i diritti inalienabili che ogni essere umano possiede”. E allora capisco perché nella Facoltà di Giurisprudenza di quei diritti non mi hanno mai parlato. Perché, appunto, non sono diritti. Il verbo possiede è soltanto un pio desiderio e l’uso stessa della parola “diritti” induce in errore.
Se i diritti umani sono “una concezione filosofico-politica” non sono un fenomeno giuridico e tanto meno un diritto. Un diritto è la possibilità di ottenere (o vietare) qualcosa con la forza, mentre un ideale politico o una concezione filosofica da soli non hanno nessuna forza. Se fosse vero che ogni essere umano ha il diritto a non essere ridotto in schiavitù, uno schiavo nordamericano della metà dell’Ottocento avrebbe dovuto avere il diritto di rivolgersi ad un giudice e di essere liberato. In realtà, il giudice gli avrebbe riso sul muso perché la schiavitù era legale. Lo stesso sarebbe avvenuto nella Grecia antica, e dovunque in quel tempo. Il diritto a non essere schiavi è un diritto nel nostro ordinamento giuridico ed è in base ad esso, oggi e qui, che possiamo farlo valere. Ma non è mai stato né eterno né valido dovunque.
Che cos’è un diritto soggettivo? Sempre secondo Wikipedia è il “riconoscimento da parte dell’ordinamento giuridico di una pretesa, che implica un altrui obbligo di non fare o di fare”. Il diritto di proprietà, per esempio. Se possiedo una bicicletta ho il diritto di usarla, di farla a pezzi, di tenerla in casa o in garage; posso inoltre vietare ad altri di usarla e a fortiori di sottrarmela. Se i diritti umani fossero diritti soggettivi universali oggi le ragazze iraniane potrebbero andare dal giudice chiedendo che ordini alla polizia di astenersi di contrastare il loro diritto di chiedere un cambio di governo. Qualcuno ritiene questa cosa possibile?
I diritti sono tali soltanto in quei Paesi che li hanno recepiti nel loro ordinamento. In Italia potremmo azionarli perché sono contenuti nella Costituzione e nelle altre leggi, non perché, come azzarda a dire la succitata definizione, siano “diritti inalienabili che ogni essere umano possiede”. In una feroce dittatura il cittadino non ha nessun diritto da opporre al tiranno. Dunque non è vero che quei famosi diritti li posseggano tutti gli esseri umani. E quanto al fatto che siano inalienabili, è un’affermazione che fa ridere. Quei diritti sarebbero inalienabili se, volendoli venderli, non potessi farlo. Ma nella maggior parte dei casi, essi per i terzi sono privi di valore giuridico. Chi vorrebbe comprare il mio diritto al rilascio dei certificati? Di fatto, qualunque diritto è alienabile, a meno che quell’alienazione non sia contraria alla legge. Tutti abbiamo diritto al nostro corpo, ma la prostituta che ne “vende” l’uso non viola la legge. È reato lo sfruttamento dell’altrui prostituzione, non la prostituzione in sé.
Né inalienabili può significare che nessuno li può togliere ad un altro, perché tutto dipende dall’ordinamento giuridico. La maggior parte delle Costituzioni occidentali riconosce questi cosiddetti diritti umani, e li considera “diritti intangibili”. Ma l’Iran, che è una teocrazia, non considera intangibile la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”. Al contrario crede di richiamarsi ad una legge superiore, quella di Dio. Ed è per questo che è intollerante con chiunque la metta in discussione. Gli uomini normali seguono leggi umane, gli ayatollah seguono “precetti divini”, e in loro nome non esitano ad uccidere. Non siete d’accordo? Ma voi non siete tanto d’accordo con loro esattamente quanto loro non sono d’accordo con voi.
I diritti umani non esistono dovunque ma, appunto, dove l’ordinamento giuridico ha adottato delle leggi che a quegli ideali corrispondono dovremmo essere pronti a batterci anche con la forza per conservarle. Perché nessuno ce le garantisce, diversamente. E non certo gli ideali fumosi e inconsistenti di cui tanti si riempiono la bocca. La base del diritto è la forza, ed è con la forza, se necessario, che dobbiamo affermare i nostri diritti. Quelli stabiliti dall’Illuminismo e non dalla retorica contemporanea.

I DIRITTI UMANIultima modifica: 2022-12-10T18:16:20+01:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “I DIRITTI UMANI

  1. Svegllia, Paolo Merlo! I diritti umani non esistono finché non divengono leggi approvate dal Parlamento. È perché il Parlamento le voti che dobbiamo lottare, ed è contro la loro abolizione, che dobbiamo scendere in piazza, minacciando la rivoluzione.

  2. «…è con la forza, se necessario, che dobbiamo affermare i nostri diritti. Quelli stabiliti dall’Illuminismo e non dalla retorica contemporanea». E qui ci casca l’asino…
    Sveglia, Gianni Pardo! Non ti rendi conto che ti sei rimangiato tutto quello che hai scritto sui diritti che «hanno soltanto il difetto di non esistere»?

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