LA VERA SINISTRA

Secondo Pietrangelo Buttafuoco, “Al momento non c’è dubbio che quella di Conte è la vera sinistra”. Poche parole che suscitano molte perplessità e meritano molti commenti.
In primo luogo, l’intellettuale siciliano è persona troppo colta per non sapere quale azzardo sia usare l’aggettivo “vero”. Secondo i cattolici la vera religione cristiana è la cattolica, secondo i protestanti la vera religione cristiana è quella della loro setta. E non li turba il fatto che di chiese protestanti ce ne siano decine. Né maggiore unità si vede nel mondo musulmano. Sunniti e sciiti sono assolutamente convinti di rappresentare la vera religione maomettana al punto che, da buoni credenti, all’occasione si scannano. Del resto in questo campo non possiamo fargli la morale: si pensi alle guerre di religione, nel Cinquecento. Dunque qual è la vera sinistra italiana?
La risposta è teoricamente impossibile, come è impossibile per le religioni, ma una risposta sociologica è ipotizzabile. La frase di Buttafuoco infatti diverrebbe plausibile se avesse detto: “Quella di Conte è percepita come la vera sinistra”. Facendo dunque riferimento al sentimento della pubblica opinione, non ai sacri testi o alla storia. In questo senso, “sinistra” – nella nostra Italia protestataria, faziosa, rancorosa, in una parola plebea – significa opposizione feroce; squalifica del ceto dirigente; voglia a stento repressa di ghigliottina; demonizzazione del governo reputato colpevole di tutto e contemporaneamente reputato capace di risolvere ogni problema. Dimenticando, nel caso del Partito di Conte, che questo signore e i suoi amici sono stati al potere eccome, e dunque avrebbero già potuto realizzare i miracoli che oggi promettono. Per non dire che i pentastellati hanno adottato molti dei provvedimenti che il centrodestra attuale mette in pratica, e che loro ora contestano fieramente: per esempio l’aiuto all’Ucraina. Non soltanto il M5S ha già avuto il potere, ma ha lasciato un pessimo ricordo di sé.
Ecco, alle caratteristiche della sinistra popolare va aggiunta la scarsa memoria e la totale ignoranza della storia. La triste verità è che il popolo, come governante, non si rivela saggio e maturo: basti vedere che a volta a volta trattò Temistocle da salvatore della patria e da traditore, essendo pronto a tornare più volte sui propri passi.
Se si ha questa idea della sinistra, allora sì, certamente, la vera sinistra in Italia è rappresentata da Giuseppe Conte. Ma se diciamo questo dobbiamo proseguire con un profondo Atto di Dolore. Perché “la vera sinistra popolare” è del tutto inadatta a reggere la nazione. Dinanzi ai problemi veri o si affloscia e scompare (Masaniello) o finisce con l’affidarsi all’uomo forte, cioè alla dittatura. Quando va bene, l’uomo forte si chiama Mussolini, quando va male si chiama Stalin. In Italia, attualmente, “la vera sinistra” è quella che non andrà mai al governo.
La democrazia ha bisogno di un’opposizione ed il grande tradimento del Partito Democratico è la mancata risposta a questo bisogno. Esso non deve guardare a Conte come a chi gli ha rubato il “posto a sinistra”, ma come a quel movimento plebeo privo di futuro che è. È come se Talleyrand, suggestionato dal successo dei sanculotti, avesse voluto farne parte. Invece rimase nella sfera di governo, pur cambiando più volte il tipo di regime, perché di quella sfera era degno. Infatti, mentre Robespierre è stato ghigliottinato, ancora oggi dinanzi a Talleyrand ci si toglie il cappello. Chi vuole (Napoleone) può anche considerarlo un grande figlio di puttana (“de la merde dans un bas de soie”, una merda dentro una calza bianca di seta da gentiluomo del Settecento, lo definì) ma nessuno può negare che sia stato un genio della politica.
Il Pd rischia la sua sopravvivenza per non avere capito queste cose elementari. L’ultimo autobus di Enrico Letta è passato quando Calenda gli ha offerto di allearsi con una piccola formazione di centro-sinistra che avrebbe certificato le sue ambizioni di governo e la legittimità delle sue aspirazioni. Invece, pur avendo dato la sua parola, Enrico Letta ha tradito l’accordo ed ha dimostrato la sua mancanza di visione politica. Ha rotto con Calenda e Renzi ed ha ceduto al pregiudizio di non avere nemici a sinistra, imbarcando Fratoianni e Bonelli. Così è riuscito nel capolavoro di avere lo stesso “nemici a sinistra” (il Partito di Conte) e perdere la sponda al centro. Può darsi (nessuno conosce certi “interna corporis”) che in questo Letta abbia ceduto alle pressioni del partito ma ha fatto lo stesso male. Cesare, quando ha varcato il Rubicone, ha messo in conto la sua condanna a morte; e tuttavia quel gesto lo ha fatto. Nello stesso modo Letta avrebbe dovuto dire: “Se vi seguo mando a puttane il partito e il mio dovere è quello di salvarlo. Dunque rimango con Calenda. Se non siete d’accordo, licenziatemi”. Non ne ha avuto il coraggio? Lo dicevo io che c’era una differenza fra lui e Cesare.

LA VERA SINISTRAultima modifica: 2022-12-08T20:21:04+01:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “LA VERA SINISTRA

  1. Quanto le piace parlare di religione (da non credente)..
    Somiglia tanto a un certo Augias.
    Le chiese protestanti non sono sette, ma chiese che rifacendosi a Lutero hanno voluto staccarsi (giustamente) dai falsi insegnamenti cattolici romani
    che hanno rinnegato la Sacra Scrittura per dare spazio alla cosiddetta Tradizione, cioè dottrine umane

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