VEDERE IL BLUFF DI PUTIN

Da parecchio tempo Vladimir Putin, Sergej Lavrov, Dmitri Peskov e compagni accusano Kiev di non volersi sedere al tavolo dei negoziati. La propaganda russa presenta al mondo (e ai gonzi italiani) un Putin pronto alla pace ed un Volodymyr Zelensky esoso nelle sue richieste, chiuso ad ogni negoziato. In realtà Putin non prende neppure in considerazione l’Ucraina (che ostenta di considerare una marionetta di Washington) e sostiene di avere un unico interlocutore: gli Stati Uniti. E poiché Joe Biden lo ha trattato da criminale e non vuole parlare con lui, rimane confermata la tesi: Putin è un pacifista, Biden e Zelensky vogliono la guerra. Sono gli Stati Uniti che aggrediscono la Russia.
Menzogne? Senza dubbio. Ma bisogna dimostrarle tali. E qualcuno a Washington deve essersi ricordato di questa necessità. Così immagino che un consigliere abbia detto a Biden: “Faccia finta di essere disponibile. Costringa Putin a scoprire le sue carte. L’unico modo di dimostrare che mente è dargli corda. Si dichiari pronto ai negoziati”. E Biden lo ha fatto. Però ha ribadito la sua condanna dell’aggressione russa, l’illegittimità delle annessioni, la speranza dell’Ucraina di riconquistare i territori occupati e il suo diritto di decidere del proprio destino. Gli Stati Uniti non accetteranno mai una pace che non abbia il consenso dell’Ucraina stessa. Magari un consenso estorto dagli Stati Uniti, ma per il momento lasciamo perdere. “Tutto ciò posto – è come se avesse concluso ironicamente Biden – negoziamo”.
Secondo un titolo dell’Ansa del 2 dicembre 2022, ecco la reazione di Putin: “Apertura di Putin ai colloqui ‘Ma non alle condizioni Usa’. Per la Russia gli Usa devono riconoscere come territorio della Federazione le regioni ucraine recentemente annesse”. Attenzione alle parole: “Ma non alle condizioni Usa”. Putin non vuole accettare le condizioni americane, e sia; ma perché mai Biden dovrebbe accettare le condizioni russe? Ad ammettere che le condizioni di Biden siano irricevibili per Putin, chi dice che per Biden non siano irricevibili le condizioni di Putin? Qui non c’è nessun pacifista oppure ce ne sono due, ugualmente fasulli. Nessun vantaggio per Putin. Il bluff è svelato. Quando le condizioni sono assurde – almeno agli occhi di chi se le vede porre – è un po’ come se qualcuno ci dicesse: “Ti offro l’emozione di volare, purché tu ti butti dal decimo piano”.
La Russia accetta la pace a condizione che l’Ucraina si arrenda. L’America accetta la pace a condizione che la Russia si ritiri totalmente dal territorio ucraino. E magari paghi i danni di guerra. In altri termini, ambedue le parti propongono alla controparte una resa senza condizioni. Ed questo tipo di pace è concepibile soltanto nel caso che sia imposto ad un Paese totalmente sconfitto sul campo. Cioè quando la controparte non ha il potere di negoziare nulla. È il tipo di pace che gli Alleati imposero all’Italia alla fine (per noi) della Seconda Guerra Mondiale.
Queste finte “proposte” di negoziati costituiscono un episodio minimo e senza importanza, ma servono a far giustizia di molte sciocchezze che si sentono in giro. In troppi cercano di vedere progressi diplomatici che non esistono, percepiscono aperture immaginarie, ipotizzano mediazioni di personaggi importanti come il Papa o discutibili come Erdogan, tutte cose possibili soltanto nei loro sogni. Tutti costoro somigliano a degli sciocchi che in pieno inverno vadano continuamente alla finestra – alle due del mattino, alle due e mezza, alle tre meno dieci, alle tre e un quarto – per vedere se albeggi. Per la guerra in Ucraina non si muove nulla e nulla si muoverà, finché il campo di battaglia non comincerà a dare il suo responso chiaro e finale.
Facciamo un paio di esempi. Se gli Stati Uniti si stancassero, se il loro sostegno economico e militare all’Ucraina diminuisse significativamente, e se i russi avessero qualche successo, Mosca potrebbe dire agli ucraini: “Se accettate la pace alle condizioni attuali perderete di meno di quanto perderete se vi ostinate a combattere”. E da lì in poi si potrebbe discutere. Oppure si può fare l’ipotesi opposta, cioè che col gelo, e soprattutto dopo il disgelo, l’Ucraina riprenda l’iniziativa militare e sia la Russia a temere di perdere molta parte di ciò che crede di avere conquistato. Allora l’Ucraina potrebbe dire: “Vi lasciamo la Crimea (oppure il Donbass), e accettiamo la pace, se vi ritirate da tutto il resto del nostro territorio e ci pagate una parte dei danni”.
Insomma di pace si comincia a discutere quando uno si appresta a vincere (ma sa che la vittoria completa costerebbe cara) e l’altro comincia a perdere (e sa che l’ulteriore resistenza aggraverebbe le perdite). Fino ad allora, in una situazione di stallo e di attesa, nessuno negozia mai. È così difficile da capire?
grifpardo@gmail.com

VEDERE IL BLUFF DI PUTINultima modifica: 2022-12-05T17:13:58+01:00da gianni.pardo
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