HADIL

In questo blog sono pubblicati due libri di racconti del sottoscritto e nessuno li legge. Poco male. Io non volevo nemmeno pubblicarli, figurarsi. Infatti un po’ questo disinteresse l’avevo previsto. Se ad un bambino fanno un unico regalo, a Natale, sarà felice di averlo. Se gliene danno venti o trenta, considererà una seccatura esaminarli tutti, per vedere se ce n’è uno che gli piace. E proprio per questa ragione, oggi che è domenica, ve ne propongo uno, per vedere se il suo tema per così dire “metafisico”, non interessi qualcuno.
G.P.

HADIL

Gli aspiranti erano riuniti nella grande sala e Sénachyb, il docente di psicologia, era evidentemente compiaciuto. Il corso era andato bene, era giunto ai corollari della sua lezione e non riusciva a sfuggire ad un certo tono enfatico:
-L’animo umano è portato al male, tuonava. La tentazione è naturale. Noi non dobbiamo che sostenerla. Basterà questo per vincere. E voi, voi! siete le nuove forze vincenti! Viva il Male, viva Satana! gridò infine, con sincero entusiasmo. Tutti gli aspiranti balzarono in piedi echeggiando il grido: Viva Satana! Poi presero a sciamare, lieti dell’imminente nomina a diavoli di terza classe.
Hadil invece non era contento. Aveva dei dubbi. Doveva tenerli per sé? Poteva rischiare di essere un cattivo diavolo? La sua incertezza fu vinta da Sénachyb stesso che, passando, lo degnò di un saluto speciale, visto che era stato fra i migli­ori allievi.
-Professore, lo rincorse Hadil. Professore, posso chiederle una cosa?
-Dimmi, caro. Qual è il problema? Sénachyb gli aveva posto paterna­mente una mano sulla spalla e Hadyl, che pure gli voleva bene, non poté ignorare la teatralità del gesto.
-Professore, ho una perplessità: gli uomini, lo ha detto lei stesso, sono inclini al male. Ma come mai, se il male è male?
-Gli uomini sono fatti così, che vuoi che ti dica? O forse non ho capito la tua domanda.
-Intendo dire: desiderare la donna d’altri è male, ma gli uomini continuano a farlo perché anche la donna d’altri può dare parecchio piacere.
-Un uomo sano desidera tutte le donne belle. Lo abbiamo detto sin dall’inizio del corso.
-Lo so, ricordo. Però anche una martellata su un dito è male, e tuttavia nessuno ne ha la tentazione.
-Che c’entra?
-Come, che c’entra? Questo significa che gli uomini hanno tendenza non al male, ma al piacere, bene o male che sia, questo piacere. Desiderare la donna d’altri è male ma, visto che è un piacere, si continua a desiderarla; la martellata è male ma, visto che dà dolore, nessuno la desidera. Insomma, il male in sé e per sé non è una tentazione.
-Sciocchezze!, disse con forzata disinvoltura Sénachyb, che non trovava cosa rispondere. E poi queste sono questioni più o meno filosofiche. Perché non ne parli con Asthrud? Questa è materia sua. Statti bene, caro, ci vediamo domani.
Hadil rimase impalato a riflettere. Parlare con Asthrud? Ci voleva coraggio. Asthrud era un docente segaligno e bilioso che aveva tendenza a trattare tutti da cretini. Quel ch’era peggio, faceva fare a tutti una figura da cretini. Professore di filosofia, teologia e demonologia, rischiava, come tutti i teorici, l’eresia. Faceva del sarcasmo sui grandi autori infernali e a volte concludeva, indignato “Non uno che sia all’altezza di Tomma­so d’Aquino!” E gli studenti avevano un brivido nella schiena, a sentire quella bestemmia.
Per lui contava solo il Male, nella sua astrattez­za. I colleghi li guardava spesso con commiserazione, figurarsi come avrebbe accolto un semplice aspirante! Tuttavia c’era forse modo di trovare una via d’approccio. Bisognava criticare con falsa ingenuità il Male Reale, cioè Satana, in nome del Male Assoluto. Prese un foglio e, con l’aria di rimanere nella più perfetta ortodossia, scrisse:
“L’aspirante Hadil, nell’imminenza della nomina a diavolo di terza classe, chiede udienza per sapere se esista la possibilità che Sua Eccellenza Satana possa ancor meglio corrispondere al concetto di Male e alla sua funzione metafisica”.
Asthrud lesse il biglietto con un misto d’interesse e sospet­to. Chi era questo Hadil? Un giovane sincero o un emissario di Satana stesso? Certo, il biglietto parlava di corrispondere meglio, il che implicava che già Satana corrispondesse bene, tuttavia… Bisognava essere prudenti. Per fortuna lui era abituato a non farsi mettere nel sacco ed erano secoli che sopravviveva in quel dannato ambiente.
-Fatelo entrare.
-Viva Satana! scattò Hadil, sull’attenti.
-Viva, gli rispose calmo Asthrud. Siediti. Allora? Che significa questa storia del corrispondere meglio? Secondo te Sua Eccellenza non corrisponde adeguatamente al Male?
-Altroché, corrisponde benissimo. Viva Sua Eccellenza Satana!
-Qui non siamo al corso, fammi grazia degli slogan. Se Satana corrisponde perfettamente bene al concetto di Male, che vuoi sapere da me?
-Professore, il problema non è se Satana corrisponda bene al concetto di Male, è se lui e noi conosciamo adeguatamente il concetto di Male.
-Continua.
-Se Satana avesse un concetto leggermente erroneo del male, rischierebbe di corrispondere in pieno al proprio concetto, ma non al concetto in sé.
-Bravo. E poi?
Hadil gli fece il ragionamento della donna d’altri e della martellata sul dito.
-Questione interessante, disse il professore. Ma, vedi, l’uomo si accorge del male costituito dalla martellata ed è difficile indurlo nella tentazione di darsela. Mentre non vede nessun male nel portarsi a letto la donna d’un altro, se questo non gli procura guai: e qui noi abbiamo spazio.
-Non vede nessun male, ha detto lei, sorrise Hadil, che cominciava a sentirsi a suo agio. Non lo vede perché da quell’operazione ricava un piacere, nevvero?
-Certo.
-E allora, l’adulterio non è un male in sé, è solo una pratica punita da Dio. O dal marito. È un piacere vietato, ma è un piacere. Dico bene?
-Sì.
-E se gli procurasse un dolore l’uomo non ne avrebbe la tentazione, dico bene?
-Ma certo, ma certo, e allora?
-Allora chi fa del male lo fa perché a lui, almeno in quel momento, fa piacere. E il piacere in sé non è male. Professore, mi scusi, ma è questo il mio grande dubbio: se a Satana piace fare il male, Satana – nel fare il male – fa il proprio bene e con ciò stesso è un tradito­re.
-Bada come parli!, si rabbuiò Asthrud, preoccupatissimo.
-Un sadico fa del male, nevvero?
-Sì, ma ne ricava un piacere, stai per dirmi.
-Esattamente. Se Satana e tutti noi, dal fare il male, ricaviamo un piacere, siamo per il piacere, non per il male. Il vero male è non esistenza.
-Ma stai parafrasando Tommaso d’Aquino!
-E allora? Se fosse la verità? Se il male è non esistenza, se l’assenza d’un maiale non è diversa dall’assenza d’un asino, io non sarei distinto da lei e lei da Satana. Perché l’assenza, semplicemente, non è. Dunque io sono assurdo, lei, signor pro­fessore, è assurdo, Satana è assurdo.
Non aveva ancora finito la frase che una grande luce lo abbagliò e perse i sensi.
#*#
Quando si riprese ebbe innanzitutto una terribile sensazione di freddo. Era sdraiato su una nuvola, morbida come i letti ad acqua che aveva studiato nel capitolo “Perversioni sessuali minori”, e aprendo gli occhi fu terrorizzato dalla vista dei tre angeli che gli stavano intorno.
-Ha aperto gli occhi, disse il primo.
-Come stai? gli chiese gentilmente il secondo.
-Portiamolo dal Capoposto, decise il terzo.
Lo sollevarono per le ascelle, e lo trascinarono dinanzi a Vaniel, un arcangelo burbero e indaffarato.
-Chi diamine è costui? Non è un’anima, non è un angelo, non è un diavolo…Chi sei?
-Non son sicuro di saperlo, Eccellenza. Non mi sento bene. Mi potrebbe indicare la strada per l’Inferno?
-L’inferno? Non c’è nessun inferno.
-Ma se c’ero fino a poco fa!
-Sciocchezze! rise Vaniel, e i tre angeli gli fecero eco. Questo è proprio suonato! Ragazzo mio, l’inferno non c’è più dalla metà del Mille­settecento. Dove vivi, tu?
-Io vivevo… cominciò Hadil, poi si rese conto che se avesse insistito lo avrebbero preso per matto e fece finta di essere sul punto di svenire.
-Conosci qualcuno qui? gli chiese Vaniel, che desiderava passare ad altri la pratica.
-Tommaso.
-Tommaso chi?
-Tommaso d’Aquino.
-Ah, quel Tommaso. È uno che ha molto da fare. Non conosci nessun altro?
-Non mi viene in mente nessuno. Ma non potrei parlare con Tommaso? Ditegli che vengo dall’Inferno.
-Ma è assurdo!
-Voi diteglielo, intanto. Per favore, Eccellenza.
-Se è questo che vuoi! Per me, prima ti levi di torno e meglio è.
#*#
Hadil era mortalmente intimidito. Parlare con l’unico pensatore che lo stesso Asthrud nominava con grande rispetto gli dava i sudori freddi. Quando giunse, tuttavia, il santo si rivelò molto più benevolo e paterno di quel che si aspettasse. Il vecchio l’invitò a sedersi, lo guardò sorridendo e domandò:
-Tu vieni dall’Inferno, dici?
Hadil arrossì, temendo che neanche lui gli credesse, poi decise che solo la verità poteva salvarlo. E gli raccontò tutto di sé e della propria storia.
-Insomma, concluse Tommaso, in maniera sibillina, questo è quanto credi di aver vissuto. Non importa. Se farai un corso di riqualificazione, qui ti potrebbero assumere come angelo. Non è una brutta carriera. Hai già una certa formazione e credo che ti potrei fare entrare direttamente al terzo corso.
-Sarebbe bellissimo, Santità.
-Non chiamarmi Santità, io sono un santo sul serio. Chiamami Tommaso. Concludiamo, disse poi alzandosi. Per iscriverti dovresti andare…
-Tommaso…
-Sì?
-Prima di andare vorrei esporle un paio di dubbi, in modo da non disturbare il corso. Dubbi teologici.
-Ah, bene, sentiamo che cosa dice la concorrenza.
E si risedette di botto, come scaricasse un sacco di patate. Posò il mento sul palmo della mano e ripeté:
-Sentiamo.
-Vorrei avere le idee chiare sul bene.
-Deus est bonum, bonum est Deus, scandì il vecchio.
-Mi deve scusare, ma il mio latino… Voglio sapere questo: Il bene è il contrario del male e il male è privazione del bene. L’ha detto lei nella Summa Theologica.
-Vai avanti.
-Dunque il bene in sé esiste e il male in sé non esiste.
-Esatto. Dio esiste e Satana non esiste. Satana è solo l’ipo­statizzazione di un’illusione.
-L’ipo… Comunque è un’illusione. Giusto. Ma anche il bene…
-È Dio, il bene. Ma dimmi pure.
-Se solo il bene esiste, e non c’è spazio per il male come sostanza, come mai un uomo che si dà una martellata su un dito soffre ed è perfettamente convinto di avere incontrato il male?
-Beh, non è che la sofferenza sia bene! È un’area in cui l’azione del bene non è giunta.
-E perché non vi è giunta?
-Il bene non può essere dappertutto. Altrimenti la Terra sarebbe già il paradiso.
-E perché la Terra non deve essere un paradiso? Se potessi rendere tutti felici io lo farei.
-Ma tu non sei Dio.
-Parliamo di Dio, allora. Se Dio non vuole o non può fare della Terra un paradiso, che razza di Dio è?
-Non bestemmiare.
-Tommaso, comincio ad essere stanco di questi giochi di paro­le. O Dio si diverte a vedere la sofferenza degli uomini, e dunque non è buono, o non può rendere tutti felici, e dunque non è onnipotente.
Aveva appena finito di dire queste parole che una grande luce lo abbagliò e perdette di nuovo i sensi.
#*#
Fu svegliato da una voce insistente che gli diceva sommessa­mente “Monseigneur? Monseigneur?”
-Eh? Che c’è?
-Monseigneur voglia scusarmi, Monseigneur s’è appisolato. C’è di là il duca d’Argentan.
-Accidenti, fallo entrare. E chiedigli scusa se lo ricevo così, digli che non mi sento bene, lo sai che non sto bene…
Un attimo dopo il duca d’Argentan entrava sorridendo e lo salutava con un grande inchino:
-E come sta, oggi, il nostro caro Voltaire?

HADILultima modifica: 2022-12-04T09:08:37+01:00da gianni.pardo
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14 pensieri su “HADIL

  1. Per Caterina. I link dei volumi pubblicati sono nella sezione ” Libri digitali pubblicati” in alto a destra a fianco della Home . Basta cliccarci sopra,

  2. non sapevo di questi racconti ma mi sto divertendo a leggerli (grazie Sergio per aver condiviso al link), tuttavia non riesco a trovare il volume 2…..

  3. Non molto tempo fa il generale dei gesuiti, Sousa, dichiarò che il diavolo non esiste, è una personificazione del concetto di male.
    Bergoglio, che è pure gesuita, invece ripete che il diavolo esiste e circuit quem devorens. Si mettessero d’accordo.
    Sousa ha pure detto che non sappiamo esattamente come l’intendesse Gesù poiché all’epoca mancava il registratore. Immagino che abbia voluto fare lo spiritoso, ma a me sembra una battuta infelice (o rivelatrice!). La Chiesa cattolica è ormai alle comiche finali. Siamo passati dall’extra ecclesiam nulla salus a tutte le religioni vanno bene (dichiarazione congiunta dei capi religiosi ad Abu Dhabi). Del resto Bergoglio detesta il proselitismo (e tutta l’opera missionaria dalla Chiesa allora?).

  4. Ringrazio anche per i dati che mi sono stati forniti. E che – lo confesso – non avevo neppure cercati. Ho parlato come ho parlato perché non aveva ricevuto nessuna eco, sul tipo di quella di Nicola (che non condivido, ma di cui lo ringrazio).
    Seconda Tommaso solo il bene esiste. Il male è solo “assenza di bene”, e l’assenza non è qualcosa che esiste. Come questo si concili con l’esistenza di Satana non lo so. Ma io ho perso la fede proprio leggendo una sintesi (in parecchi libri) della Summa. Non sono andato lontano, tanto presto sono stato sopraffatto dalle illogicità.

  5. Non è vero che non li legge nessuno. Su Sfogliami alla voce ” statistiche ” i dati sono questi :

    Gianni Pardo – RACCONTI Vol I
    762 VISITATORI UNICI
    9828 PAGINE LETTE

    Gianni Pardo – RACCONTI Vol II
    423 VISITATORI UNICI
    3935 PAGINE LETTE

  6. Bravo Gianni. Non l’avevo letto. Ottimo racconto.
    Avrei un appunto da fare, nientemeno che…a San Tommaso d’Aquino. (E a Sant’Agostino.)
    “Il bene e’ il contrario del male, e il male e’ la privazione del bene”.
    Ma non e’ che il bene e il male, spesso coesistano? Certamente possono coesistere se ci si riferisce alla stessa azione ma a partecipanti diversi. Io mangio un pollo, e mi fa piacere. Certo non fa piacere al pollo. Dunque mangiando il pollo compio del bene, o del male? Nella guerra in Ucraina il bene di Putin e’ il male di Zelensky, e viceversa. E cosi’ via all’infinito.
    Poi ci sono le distinzioni temporali, riferite allo stesso soggetto. Io vado a scuola ma non studio, bevo e mi drogo. Per ora alla sofferenza dello studio ho preferito dei piaceri, ma un giorno me ne pentiro’. Qui il bene (il mio piacere) genera il male. Dunque la mia svogliatezza nello studio e’ un bene o un male?

    Il male non e’ creato da Dio (il quale puo’ solo creare il bene), dunque non e’ una sostanza, non puo’ esistere. Beh… qualcuno lo vada a raccontare ai sopravvissuti di Auschwitz.

    Ma il bene, esiste? Nelle culture con influenza spirituale buddista, sia il bene che il male sono percepiti come illusione, una coppia antagonistica che deve essere superata attraverso il raggiungimento di “Śūnyatā” che significa vuoto, nel senso del riconoscimento del bene e del male come due principi opposti ma non una realtà. Dunque bisogna ottenere lo svuotamento di queste due qualità, e il raggiungimento dell’unità.

    Del resto, bene e male sono concetti esclusivamente umani, in natura non esistono. Certo la gazzella corre per sfuggire al leone, che per essa e’ il male; ma non e’ che il leone sia maligno, deve pur sopravvivere.

    In natura esistono solo elettroni che girano intorno ai nuclei. Questo e’ tutto. E forse neppure questo, visto che gli elettroni debbono anche sottostare al movimento dell’onda (teoria quantistica), dunque il loro movimento e’ caotico.

    …Saranno buoni o cattivi, gli elettroni? Chissa’.

  7. “In questo blog sono pubblicati due libri di racconti del sottoscritto e nessuno li legge.”

    E come fa a saperlo? Dai clic, può controllare quanti leggono?
    Io ho letto finora un solo racconto da scompisciarsi dal ridere e mi sono proposto di continuare la lettura.
    Peccato che non si possano scaricare e archiviare i libri, sarebbe più comodo. Per una questione di copyright? Non ha pensato a farli stampare? Ma sarebbe a suo rischio e a sue spese temo.

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