È CAMBIATO IL VENTO DELLA STORIA?

Secondo alcuni, gli avvenimenti di questo 2022 mostrano che è cambiato il vento della storia. Fino alla scorso anno si pensava che l’Occidente, invecchiato ed infrollito, fosse avviato alla fase finale della sua decadenza: invece poi ha dimostrato di essere vivo e vitale. Ma è veramente andata così?
È vero che fino a poco tempo fa il mondo ha ritenuto l’Europa incapace di reazione, tanto da incoraggiare chi, in altri momenti, si era chiesto se dovesse temerla. Perché tutto andava in quella direzione. La Russia aveva scippato la Crimea all’Ucraina, e il mondo libero si era limitato a qualche belato. L’America aveva dato uno spettacolo indecente, ritirandosi dall’Afghanistan, e lasciando nelle peste quel Paese. La Nato non soltanto sembrava in sonno, ma appariva inutile e lo stesso Macron (quello che ora è andato a Washington per presentarsi come il massimo leader dell’Europa Occidentale) sosteneva che l’encefalogramma dell’Alleanza era piatto. Dunque la si poteva anche sciogliere.
Ma queste sono cose che sappiamo tutti. E che sapeva soprattutto la Russia. Infatti ha intrapreso l’annessione dell’Ucraina nella certezza che l’Europa Occidentale non avrebbe reagito. Xi Jinping parlava alto e forte di invadere militarmente Taiwan, perché secondo lui la decadenza dell’Occidente si estendeva agli Stati Uniti, guidati da un vecchio vacillante e per nulla carismatico come Joe Biden.
Poi, sostengono gli ottimisti, tutto è cambiato. Nel momento in cui la Russia ha tentato di annettersi l’Ucraina l’Occidente si è dimostrato coeso e capace di reagire. La facile vittoria di Mosca si è tramutata in catastrofe e quel Paese ha dimostrato di avere fatto il passo più lungo della gamba. Chi non faceva parte della Nato ha rimpianto la sua esclusione e chi ha potuto aderire, come la Finlandia e la Svezia, lo ha fatto. Le nazioni occidentali, pure colpite da gravi problemi (soprattutto energetici) non per questo si sono disunite e tutte le fosche previsioni sulla fine dell’Occidente si sono rivelate infondate. Applausi? Purtroppo no.
Tutto ciò che si è detto fino ad ora ricorda i discorsi dei tifosi quando, dopo avere assistito ad una partita in televisione, discutono a base di “Abbiamo vinto” e “Abbiamo perso”: dimenticando che quel “noi” è del tutto abusivo. Loro non hanno scollato le chiappe dalla poltrona. “Hanno vinto, hanno perso”, ecco ciò che dovrebbero dire; noi “abbiamo soltanto assistito”.
Nel caso dell’Europa Occidentale (salvo la Gran Bretagna) non è cambiata la sostanza, è cambiata soltanto la rappresentazione mentale che ce ne facciamo. Noi siamo effettivamente quell’accozzaglia di rammolliti che pensavano Vladimir Putin e Xi Jinping. E infatti non è l’Occidente che ha reagito alla prevaricazione russa: è l’America. Lo dimostrano i fatti e lo dimostrano i soldi. In Italia si discute appassionatamente del nostro invio di armi e aiuti all’Ucraina, ma si trascura che (secondo quanto ho letto) contribuiamo al sostegno di quella nazione per lo 0,15% . Come possa Giuseppe Conte definire guerrafondaio un governo che contribuisce ad una guerra soltanto simbolicamente, è un mistero che soltanto i cinquestellologi potrebbero spiegare. O forse gli scienziati terrapiattisti. La stessa Francia di cui Macron vorrebbe essere il condottiero in armi non arriva all’un per cento. La Germania fa anch’essa soltanto la mossa. Insomma tutto il nostro merito non è quello di esserci seriamente impegnati a difendere i valori occidentali, è quello di avere fatto finta – stando sulla testa del cavallo come la famosa mosca – di trainare anche noi la carrozza. Tutto lo sforzo economico e militare lo hanno fatto gli Stati Uniti, e l’unico serio aiuto lo hanno ricevuto dalla Gran Bretagna la quale, salvo errori, ha contribuito per il 5%. Il 5% è un ventesimo del totale, ma è più di trenta volte il contributo dell’Italia.
Se Washington non si fosse impegnata in prima persona, contribuendo per quaranta o cinquanta miliardi di dollari (ho perso il conto) l’Ucraina sarebbe stata sconfitta mesi fa. In questo senso Putin ha ragione quando, per negoziare, vuole avere dall’altra parte del tavolo gli Stati Uniti. La stessa Nato è stata ed è magna pars del conflitto ma ha pesato più in quanto minaccia di intervento, che in quanto intervento. Che non c’è stato. Chi si è svenato è la Polonia, non l’Europa Occidentale. Noi abbiamo il merito, per una volta, di non avere condannato gli Stati Uniti per essersi permessi di salvarci. Ma oltre a prendere pose gladiatorie non siamo andati.
Dolente: se l’Occidente è rappresentato dagli Stati Uniti, è ancora vivo. Ma se è rappresentato dall’Europa Occidentale no, è proprio in quello stato di senescenza (anche mentale) che hanno visto russi e cinesi. E dico questo non per lodare gli Stati Uniti, ma per piangere sul Continente che amo.
grifpardo@gmail.com

È CAMBIATO IL VENTO DELLA STORIA?ultima modifica: 2022-12-03T11:46:52+01:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “È CAMBIATO IL VENTO DELLA STORIA?

  1. “…si è tramutata in una catastrofe “
    Ah si??
    Io la catastrofe la vedo solo in Ucraina, un paese devastato

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