LA POSSIBILE LINEA VINCENTE DEL PD

È naturale che l’opposizione si opponga al governo, diversamente non si chiamerebbe opposizione ma essa non può limitarsi a dire: “Bisogna fare di tutto per buttare giù questo governo” (Enrico Letta), perché questo è un programma da terroristi, non da statisti. La formula giusta è un’altra: “L’opposizione critica il governo e si prepara a succedergli”. Non soltanto dunque non è distruttiva ma tende piuttosto a mostrare alla pubblica opinione che si potrebbe governare meglio. Purtroppo non sempre gli esclusi dalla maggioranza ricordano queste semplici regole e dunque si lasciano andare al modo più becero e volgare di lottare politicamente: diffamano il governo (anche all’estero), gli attribuiscono le intenzioni più turpi, una corruzione sistematica e una totale stupidità.
Questo sistema non va tuttavia preso sottogamba perché funziona con gli elettori meno avvertiti. Anche se ha un difetto: se le formazioni di opposizione sono più d’una l’odio per il potere non motiva a votare per l’una piuttosto che per l’altra e la critica più acre del governo subisce la concorrenza di qualunque analfabeta che straparla dal barbiere.
Molto più utile è crearsi uno slogan, chiedere una riforma importante, formulare una promessa che faccia sognare gli elettori. Abbiamo la prova sotto gli occhi. Il M5s è un partito che ha dato pessima prova di sé, è perfino arrivato allo stato di deliquescenza, e tuttavia quando un signor nessuno – privo di idee e di capacità politica, come pensa Beppe Grillo – si è messo a promettere a destra e a manca che tutti potranno continuare a vivere senza lavorare, ecco ha ottenuto il doppio dei voti di Forza Italia. Meglio il morituro Reddito di Cittadinanza del Masaniello Conte che l’antifascismo del Professeur de Sciences Po.
Per vincere l’opposizione deve avere una bandiera. Se pensa che rimarrà all’opposizione potrà far balenare vantaggi inverosimili (come il paradiso dei lavoratori di staliniana memoria); se spera di andare al governo deve scegliere un programma plausibile, in modo da poterlo realizzare almeno in parte. Questa opposizione viene detta “costruttiva” ed è più rara che non si creda: essa si rivolge all’intelligenza dei cittadini e per giunta, con i propri occasionali sostegni alla maggioranza, rende credibili le proprie critiche. “Se oggi diciamo no è perché questo provvedimento è sbagliato; quando un provvedimento ci è apparso giusto – lo ricorderete – abbiamo votato sì”. Insomma essa si mostra più preoccupata del bene del Paese che di far fare cattiva figura al governo. Alla lunga è un investimento che paga.
Un esempio lo abbiamo sotto gli occhi. I Fratelli d’Italia sono stati all’opposizione di tutti i governi degli ultimi anni ma in particolare nei confronti del governo Draghi sono stati spesso costruttivi. In politica estera l’esecutivo ha potuto contare più sul loro stabile sostegno che su quello di alcuni partiti della maggioranza. In primo luogo il M5S. Qualcuno può dire che i Fratelli l’hanno pagata cara, alle elezioni?
E veniamo al capitolo più dolente. Se tutto questo è vero, che cosa dovrebbe proporre, il Partito Democratico? Il problema è serio. Fra l’altro perché – cosa tremenda – è possibile che per un partito di sinistra non ci sia più spazio. I governi hanno già concesso tutto ciò che potevano concedere; poi, contraendo debiti astronomici, hanno concesso ciò che non avrebbero dovuto concedere; oggi infine non possono concedere nulla, o quasi, perché non possono contrarre altri debiti: incombe l’ultima pagliuzza che spezzerà la schiena del cammello. Enrico Letta non sarà Bismarck, ma non è detto che Bismarck avrebbe saputo che cosa fare.
Forse si impone una strategia minimale. Il Pd potrebbe mettersi a giocare di rimessa. Potrebbe aspettare e vedere, criticando il governo quando è il caso e sostenendone l’azione quando la trova giusta. Fino a presentarsi, se cade il governo o alla fine della legislatura, non come una rivoluzione ma come una soluzione migliorativa.
Ma forse questi sono sogni. Nel momento in cui il governo pensa di elevare il limite del contante nelle transazioni Letta ha affermato che con questo provvedimento “l’Italia cadrà nel burrone”. E questo è il genere di opposizione che dà da vivere ai comici.
gpardoitaliaoggi@gmail.com

LA POSSIBILE LINEA VINCENTE DEL PDultima modifica: 2022-11-01T08:53:29+01:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “LA POSSIBILE LINEA VINCENTE DEL PD

  1. Sull’ultima frase non si può essere d”accordo: è la proposta di alzare il tetto dei contanti che dà lavoro ai comici, non la reazione del PD (almeno per una volta).
    È una proposta indecente (a chi conviene il tetto di 10k?), tanto più demenziale in quanto ha dato buon gioco a chi ha sottolineato che la prima preoccupazione del governo è quella.
    Infatti da chi arriva questo lampo di genio? Uno a caso…

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