GIOCHIAMO A FOTTI COMPAGNO

Si può avere grande simpatia per Berlusconi, ed essere solidali con lui per tutto l’odio e le prevaricazioni che ha subito, ma è inevitabile dire che in occasione della costituzione del nuovo governo ha sbagliato. I fatti sono ben conosciuti e non val la pena di ripeterli. Dunque si può provare a rispondere ad alcuni dubbi.
– Perché Forza Italia non ha votato per Ignazio La Russa, quando sono noti gli eccellenti rapporti da sempre esistenti (per quanto ne so) fra Berlusconi e La Russa?
– Perché una parte dell’opposizione ha votato a favore di La Russa?
– Perché Berlusconi personalmente ha votato a favore di La Russa?
– Quale parte dell’opposizione ha votato per La Russa?
– Che cosa bisogna dedurne per il futuro? Ovviamente le risposte sono soltanto delle opinioni o delle inferenze.
Prima facie, appare ovvio che Forza Italia non odia La Russa e non ha mai seriamente inteso sbarrargli la via per la presidenza del Senato. Prima di un simile gesto plateale, se fosse stato autentico, avremmo dovuto avere le serie avvisaglie di un insanabile contrasto. Che francamente non abbiamo visto. Bisogna dunque pensare che il piano di Berlusconi fosse il seguente: “Io vi faccio mancare i voti alla prima votazione, in modo che comprendiate che non potete fare a meno di me; poi, alla seconda votazione o alla terza tornata tutti voteremo a favore, sia avendo dimostrato l’indispensabilità di Forza Italia, sia avendo ottenuto qualche ministero di mio gradimento per qualche persona di mio gradimento”. Sappiamo tutti, in particolare, che c’è stato un forte attrito sul nome di Licia Ronzulli, o per pregresse ruggini personali con Giorgia Meloni (di cui non sappiamo assolutamente nulla) o perché, volendo costei realizzare un esecutivo “di alto profilo”, non poteva accettare in esso un’ex infermiera. Non foss’altro – anche a stimarla personalmente – perché sarebbe stato comunque un inevitabile motivo di irrisione da parte delle opposizioni. Berlusconi ha pensato di potersi impuntare e vincere, ma allo show down Meloni aveva carte migliori.
Ma tutto ciò riguarda la maggioranza. Perché mai una parte dell’opposizione ha votato per La Russa? Non certo per stima o amore, dal momento che un ex missino figlio di un fervente fascista divenuto poi senatore del Movimento Sociale Italiano non può certo essere il suo ideale. Dunque quella parte di opposizione che ha votato per La Russa l’ha fatto: 1 perché ha reputato che comunque non avrebbe potuto resistere alla sua elezione, nelle votazioni seguenti. Votandolo subito, dunque, non perdeva niente; 2 perché, avendo compreso la manovra di Berlusconi, ha anche compreso che, facendola fallire, la storia si sarebbe cristallizzata su questo dato: “La Russa è stato eletto malgrado l’opposizione di Forza Italia”. Potendosi così affermare che la maggioranza di governo “si è spaccata prima ancora di costituire il nuovo governo”. Inoltre avrebbe sferrato un fiero colpo al potere e all’immagine di Berlusconi, che ha sempre odiato, magari facendo felice Marco Travaglio.
In concreto, come si è arrivati a questo accordo per eleggere La Russa? La risposta, a fil di logica, non è difficile. Basta chiedersi: cui prodest? A favore di chi va? Prima di arrivare al non voto in Senato, ovviamente Berlusconi lo avrà minacciato. Con ciò stesso avvertendo la Meloni e lei, che sarà giovane e bionda ma ha decenni di pratica politica sulle spalle, non si è piegata. Niet, ha risposto, niente Ronzulli. Che votasse pure contro La Russa o si astenesse. E quando ha visto che Berlusconi parlava seriamente ha contattato l’opposizione, facendo presenti i vantaggi che avrebbe conseguito votando a favore di La Russa. Ha ottenuto il suo sostegno ed è potuta andare in Senato sorridendo, ché tanto la manovra di Forza Italia sarebbe stata un boomerang. E così è andata. E quando Berlusconi si è reso conto di essere stato giocato, furente, ed ha deciso di votare lui stesso a favore di La Russa, era ormai troppo tardi. La frittata era fatta e il suo ricatto gli si era ritorto contro. “La Ronzulli non sarà ministro”, ha detto lui stesso, sconsolato.
Il gioco a “fotti compagno” non sempre danneggia il compagno. Stavolta è la Meloni che l’ha giocato meglio ed ha stabilito, prima ancora di costituire il nuovo governo, che né Berlusconi né nessun altro devono pensare di potere imporsi a lei. È lei al comando: che nessuno lo dimentichi. Io aggiungerei che nessuno dovrebbe mai dimenticare che alle donne che vogliono il successo vengono frapposti più ostacoli che agli uomini, dunque una volta in alto esse non sono più dolci e materne degli uomini, ma più risolute e infrangibili. Basta citare Teodora, Golda Meir, Margaret Thatcher e un po’ tutte le altre, fino a Giorgia Meloni.
Quale parte dell’opposizione ha votato per La Russa? Francamente non lo sappiamo. E forse non lo sapremo mai, come è successo con i 101 che impallinarono Romano Prodi quando sarebbe dovuto divenire Presidente della Repubblica. Infatti ai franchi tiratori non conviene confessare né alla pubblica opinione né al proprio partito questa bassa e machiavellica manovra. Loro hanno interesse al segreto e altrettanto interesse ha la Meloni che ha tramato con loro. Dunque la verità si saprà, se si saprà mai, fra molto tempo.
Come si dice a conclusione dei bilanci, S E & O, Salvo Errori ed Omissioni.
gpardoitaliaoggi@gmail.com

GIOCHIAMO A FOTTI COMPAGNOultima modifica: 2022-10-14T12:58:57+02:00da gianni.pardo
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