LA CHIUSURA DEI CIELI UCRAINI

Putin ha commesso uno dei suoi tanti, enormi errori. Il primo è stato quando ha pensato che l’Ucraina si sarebbe buttata volentieri nelle braccia di Madre Russia. Il secondo quando ha pensato che, in caso di resistenza, lui avrebbe battuto l’Ucraina in 72 ore. Poi, poi, poi. L’ultimo in questi giorni, quando ha bombardato selvaggiamente le città ucraine, con l’intento di ammazzare dei civili e scoraggiare la resistenza: perché ha indignato il mondo, proprio nel momento in cui il mondo teme meno la Russia perché sta perdendo la guerra. Ed ora, con la “chiusura dei cieli ucraini”, questa sconfitta è ancora più prossima.
Andriy Yermak, portavoce di Volodymyr Zelensky, afferma che gli amici dell’Ucraina hanno deciso di “chiudere i cieli” dell’Ucraina ai russi. Ai loro aeroplani, ai loro missili, a qualunque cosa si sposti nel cielo: se soltanto si riesce a colpirli ed annientarli. E questo dà una possente spinta all’ago della bilancia. Infatti fino ad oggi i russi hanno avuto il quasi totale dominio del cielo, perché gli alleati occidentali si sono rifiutati di colpire con le loro armi l’aviazione russa, o di fornire agli ucraini i dispositivi con cui farlo. Ora sembra cambiato tutto.
Il fatto nuovo è che, per vendicare l’attacco al ponte di Kerch (a quanto dice), per un paio di giorni Vladimir Putin ha bombardato in tutti i modi in cui poteva (aviazione, missili, droni) gli “obiettivi” civili e le strutture fondamentali delle città ucraine, fino a Leopoli. Lo ha fatto per “vendicare” la distruzione del ponte sul Mar d’Azov, soprattutto contando sulla sostanziale impunità di cui ha goduto fino a questo momento. E ancora una volta ha commesso un errore di calcolo, di arroganza, di hybris: quell’eccesso che gli dei non sopportano. Con il suo deliberato ed evidente intendo di uccidere dei civili ha colmato la misura, ha indignato gli occidentali e questi infine si sono decisi a compiere un passo che, fino ad oggi, Volodymir Zelensky aveva inutilmente implorato, e che loro avevano giudicato troppo pericoloso. È come se si fossero detti: “Possiamo permettere che un terrorista approfitti della nostra prudenza per uccidere il massimo numero possibile di innocenti? Questa non è guerra e questo cinismo criminale ci giustifica dinanzi al mondo. La misura è colma e Putin deve essere fermato”.
Il dato di fatto di cui disponiamo è una comunicazione di Yermak su Twitter – eh sì, siamo a questo punto della comunicazione – il quale ha dichiarato: “Un’altra Ramstein. È un evento storico, perché si decide di chiudere il cielo dell’Ucraina”.
Val la pena di chiarire l’accenno a Ramstein. Il 26 aprile di quest’anno in quella base statunitense in Germania si sono riuniti i ministri della Difesa di quaranta Paesi ed hanno deciso di aiutare l’Ucraina a vincere la guerra che la Russia le ha mosso, non provocata. Lloyd Austin, il gigantesco nero che oggi è il segretario della Difesa statunitense, ha detto: “Oggi siamo qui riuniti per aiutare l’Ucraina a vincere la battaglia contro la Russia. La battaglia di Kiev entrerà nei libri di storia”. “Vogliamo rendere più difficile per la Russia minacciare i suoi vicini” e vogliamo indebolirla per “essere sicuri che [i russi] non abbiano più le capacità per bullizzare i loro vicini”.
A questa volontà di aiuto dell’Ucraina aggredita è tuttavia sempre mancata – da allora – una sufficiente difesa aerea, cosa di cui Zelensky si è lamentato infinite volte. Ora, finalmente, l’avrebbe ottenuta, e Yarmek considera il passo talmente importante da giudicarlo “una nuova Ramstein”. Dispiace il prezzo pagato, in termini di vite innocenti, ma militarmente si tratta di un vero affare. Se, come sembra le stiano attualmente promettendo, l’Ucraina avrà i moderni sistemi antiaerei e antimissile, per la Russia saranno dolori. Perché oggi sul terreno i militari ucraini sono più numerosi e meglio armati dei russi, mentre nell’aria i russi rischieranno grosso. Già attualmente avevano avuto ingenti perdite, figurarsi col pieno appoggio della tecnologia occidentale. Inoltre i soldati ucraini sono euforici a causa delle recenti vittorie, mentre i militari russi sono scoraggiati, privi di motivazione, e si sentono abbandonati dalla madrepatria. Ma la Russia non può fare di più per aiutarli. Prima sono stati allevati nel mito dell’invincibilità della Russia, ora passano alla misera realtà di tipo sovietico. In fondo, anche loro sono da compiangere. Ma – si sa – dei soldati russi hanno pietà anche i loro nemici, ma non i loro capi. Si è visto in ambedue le Guerre Mondiali.
gpardoitaliaoggi@gmail.com

LA CHIUSURA DEI CIELI UCRAINIultima modifica: 2022-10-13T09:58:23+02:00da gianni.pardo
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5 pensieri su “LA CHIUSURA DEI CIELI UCRAINI

  1. Lei seppure elegantemente tratta gli ucraini da nazisti. Le lascio l’intera responsabilità di questa affermazione.
    Le segnalo soltanto che uno storico avvertito contestualizza gli avvenimenti. Nel 1941, in confronto a Stalin, Hitler appariva un galantuomo. inoltre appariva anche come l’unica possibilità per scuotere il giogo staliniano.
    È come per Putin. Per molto tempo in occidente molti lo hanno ritenuto un buon governante, per la Russia, ed hanno avuto buoni rapporti con lui. Sono colpevoli per non avere previsto che “in seguito” si sarebbe comportato da criminale?
    Nerono finì assassinato ma non per come si era comportato nei primi tempi in cui era stato imperatore, ma per come si era comportato dopo. Contestualizziamo.

  2. “L’ultimo in questi giorni, quando ha bombardato selvaggiamente le città ucraine” … eppure le parole hanno un peso, un significato: anche il NYT si è chiesto come mai i morti siano stati poco più di una decina. Forse perchè i missili di precisione hanno colpito gli obiettivi prefissati? Che erano alcuni centri di distribuzione della rete elettrica e non altri, lasciati per una seconda fase? Infatti i russi hanno messo fuori uso il 30% della rete.
    Difficile da capire che la guerra la fanno i generali, i tecnici, non Putin.
    Ma l’odio è come l’amore, è cieco: anche persone colte, intelligenti, razionali non capiscono più una cippa, vogliono vedere solo quello che desiderano.
    Ma la realtà è più dura del sogno, si vince sul campo NON in TV o sui blog, vedremo.
    La storia finora ha mostrato che la Germania fu annientata dai sovietici, vuoi vedere che i russi finiranno il lavoro e spazzeranno via i nipotini di Bandera?

  3. Con dubbi anche sull’effettivo svolgersi dei fatti. Viene eccepito infatti l’eccesso (22t) rispetto a quanto necessario per ottenere quei risultati in casi simili (5t); il fatto che occuperebbe un volume equivalente a un cubo (tenendo conto della densità del TNT) di circa 2,40m di lato, pienamente visibile ai raggi X; nonché il caso curioso che l’esplosione pare abbia coinvolto un magistrato che indagava con caparbietà sulla “cricca Putin”.
    Nessun dubbio, tuttavia, che l’inchiesta russa sarà pienamente “convincente”, soprattutto per gli arrestati.
    Inoltre, vista la reazione russa, mi domando cosa potrebbe trattenere gli ucraini dal bombardare qualche ameno centro civile abitato a un centinaio di km dalla frontiera. Così, tanto per pareggiare il conto dei gol.

  4. Sinceramente non credo che se la chiusura fosse stata decisa prima dell’invasione, la responsabilità delle conseguenze sarebbe stata chiaramente dei russi. Si è visto che né i russi né i filorussi nostrani conoscono vergogna nel giustificare l’ingiustificabile e neppure il senso del ridicolo. Avrebbero parlato di “inaccettabile provocazione della Nato imperialista e guerrafondaia” e i diversamente pensanti di casa nostra avrebbero fatto eco dicendo che la guerra è scoppiata proprio a causa di questa scellerata provocazione occidentale.
    Piuttosto mi sembra che i russi l’aviazione l’abbiano usata pochissimo, preferendo lanci di missili e razzi o tutt’al più droni. Probabilmente aerei e carri armati (che si è visti essere un facile tiro al bersaglio nel conflitto ucraino), dopo essere stati determinanti nelle guerre novecentesche, nel ventunesimo secolo si avviano ad essere superati.

  5. La chiusura dei cieli ucraini doveva essere decisa prima dell’invasione del 24 Febbraio, subito dopo le dichiarazioni russe, tra cui quella di Lavrov, che la Russia non aveva alcuna intenzione di invadere L’Ucraina. E se dopo la chiusura dei cieli ucraini i russi avessero tentato di violarli, la responsabilità sulle conseguenze sarebbero state dei russi.
    Comunque meglio tardi che mai.

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