CI SARA’ LA TERZA GUERRA MONDIALE?

I bambini – anche quelli immaginari – sono capaci di porre questo genere di domande vaste, ingenue e tremende. Ma a loro, come a chiunque altro, possiamo sempre rispondere che i profeti non esistono. Si può profetare soltanto l’ovvio: “Se oggi è giovedì, ti predìco che domani sarà venerdì”. E sarebbe bene non andare oltre. Ma la divinazione, pur essendo un peccato è, come il peccato di lussuria, un peccato immortale. Un po’ perché siamo curiosi, un po’ perché dalla previsione del futuro può dipendere la nostra salvezza o la nostra rovina.
Dunque la prima risposta che si può dare a quella domanda è che, quando certi fenomeni si ripetono dalla più remota antichità, verosimilmente si ripeteranno anche nel più remoto futuro. È come per la pioggia. Durante una siccità si può quasi disperare, ma è facile profezia dire che pioverà di nuovo. Basta aspettare. Possibilmente da vivi.
Guerre, dunque. Anche mondiali? E chi può dirlo? Se per “mondiale” intendiamo “una guerra a cui partecipano tutti”, nessuna guerra è mai stata tale. Nemmeno la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Perché ad esse non parteciparono moltissime nazioni, ed anche in Europa rimasero neutrali la Spagna, la Svezia ed altri ancora. Dunque andiamoci piano, con le guerre mondiali. Forse dovremmo meglio circoscrivere le domande. Per esempio limitandoci a questa: l’espansionismo russo provocherà una guerra generalizzata in Europa?
Mai dire mai, certo, ma un esempio lo abbiamo sotto gli occhi: la guerra in Ucraina. Si combatte sul suolo europeo, i soldati muoiono a decine di migliaia, le distruzioni sono catastrofiche e tuttavia la maggior parte dei governi europei non teme seriamente che la Russia attaccherà la Nato. In particolare la Polonia o gli Stati Baltici. Come mai? Perché la gente normale segue le proprie impressioni, le proprie preoccupazioni, le proprie paure, mentre le cancellerie, gli Stati Maggiori e i competenti guardano ai dati obiettivi.
È convinzione comune – espressa in centinaia di articoli – che Putin e compagni fossero convinti di potere annettersi l’Ucraina senza sparare un colpo, perché l’Ucraina stessa sarebbe stata felice di far parte della Federazione Russa. È andata diversamente ma è difficile credere che, a Mosca, nessuno si sia chiesto: “E se non andasse così?” Probabilmente la risposta è stata: “Sarebbero dei pazzi a pensare di resistere. Li schiacceremmo come scarafaggi nel giro di una settimana. Pensavamo di prenderci l’Ucraina con le buone, vuol dire che ce la prenderemo con le cattive”. Pessimo calcolo, come si è visto. Ma anche significativo.
Chi è un nobile decaduto? Un titolato che prima possedeva terreni e castelli ed ora è quasi povero? No. È piuttosto uno che non si è riciclato. Se un marchese che prima era ricco ed ora non lo è più si laurea in architettura e diviene uno stimato professionista, si presenterà come l’Architetto X, felice del suo successo. Se invece fosse ridotto a lavorare come un impiegato del Comune e si presentasse come il Marchese Y, allora sì, sarebbe un nobile decaduto.
Lo stesso avviene per gli imperi. Vienna ha dominato a lungo un grande insieme di nazioni, ben più importanti dell’impero di Mosca e tuttavia, quando è stata ridimensionata, non ha fatto finta di essere la capitale di un immenso impero: si è trasformata in una grande città colta, civile, gentile, in cui è bello vivere. Senza nostalgie, senza rancori, senza conti da saldare, tanto che non ho mai incontrato nessuno che dicesse male dell’Impero Asburgico.
Quella di Mosca è tutt’altra storia. Col potere che le ha dato la vittoria sul nazismo e la conquista manu militari di tutti gli Stati dell’Est europeo, ha realizzato per appena mezzo secolo i suoi sogni imperiali. E una volta che questo impero lo ha perduto, da un lato è stata odiata dalle sue ex colonie, dall’altro continua assurdamente a ragionare come se fosse ancora la capitale del Mondo Sovietico. Infatti non fa che minacciare tutti a destra e a manca, mentre non intimidisce nemmeno gli Stati Baltici. E questo perché, evidentemente, in uno scontro con la Nato, non avrebbe speranze.
E allora perché fare continuamente la voce grossa, minacciare sfracelli e comportarsi come se si trattenesse a stento dal conquistare il mondo? Potrà ingannare i disinformati, ma quelli che contano sono gli informati, e nessuno di loro è seriamente spaventato. E l’arma nucleare? Non prendiamola troppo sul serio. Non soltanto ce l’hanno gli Stati Uniti, ma anche la Gran Bretagna, la Cina, la Francia, il Pakistan, Israele, l’India… Dunque no, non si direbbe che siamo alla vigilia della Terza Guerra Mondiale. Anche perché, se per errore scoppiasse, siamo troppo in vantaggio, militarmente ed economicamente, perché la Russia possa essere un serio avversario.
Purtroppo tutto ciò non vuol dire che non ci saranno mai più grandi guerre in Europa. Infatti le guerre scoppiano più perché corrispondono al nostro (malaugurato) istinto, che perché convenga intraprenderle. Basti dire che nella stragrande maggioranza dei casi i costi sono superiori ai guadagni. Per non parlare di quelli che ci lasciano la pelle. Ma dal momento che gli uomini sono pazzi, non per questo se ne asterranno. Non se ne asterranno come non se ne astennero nel 1914, senza nessuna seria ragione. Facendo poi morire, per niente, milioni di giovani innocenti.
Il peggio non è che possa scoppiare la Terza Guerra Mondiale, che magari mai scoppierà. Il peggio è che scoppieranno comunque delle guerre, perché ogni tanto gli uomini sentono il bisogno di menar le mani. Siamo fatti così.
giannipardo1@gmail.com

CI SARA’ LA TERZA GUERRA MONDIALE?ultima modifica: 2022-08-27T19:12:03+02:00da gianni.pardo
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