CHURCHILL NON SCHERZAVA AFFATTO

Prevedere il futuro è impossibile, ma è anche impossibile resistere alla voglia di prevederlo. O almeno di ipotizzarlo. Così uno si chiede: “Che ne sarà dell’Occidente?” E la domanda non è assurda. Nella storia si sono già inabissati parecchi grandi imperi e “aree culturali” come la koinè greca. Del resto, per chi è carico di anni si tratta di qualcosa che ha “quasi” vissuto.
Intorno agli Anni Settanta del secolo scorso molti si sono sentiti vicini al tracollo dell’Occidente: da un lato la potenza militare sovietica appariva straripante e irresistibile, dall’altro molti intellettuali davano per morta la civiltà occidentale. Il trionfo del marxismo era considerato talmente inevitabile, nel mondo, che alcuni personaggi di alto livello proponevano di arrendersi prima di combattere. Per evitare inutili sofferenze. Sappiamo come finì. Ma questo non vuol dire che, se ci sarà una nuova occasione, finirà come l’altra volta.
La prima ragione per essere pessimisti sulle sorti del sistema democratico occidentale è che la gente non capisce la famosa frase di Winston Churchill secondo cui “Il sistema democratico è il peggiore (worst), se non consideriamo tutti gli altri”. Infatti molti si fermano alla prima metà dell’affermazione e prendono la seconda per una battuta. Infatti appena possono mettono l’accento sugli infiniti difetti della democrazia. Sulle sue magagne, sulla demagogia di cui è spesso vittima, sull’innegabile pochezza dei politici, sulla difficoltà di assumere decisioni coraggiose, sull’inefficienza dello Stato persino in materia di ordine pubblico. Con un’instancabile voglia di criticare. Fin quasi ad affermare seriamente che la democrazia è il peggiore di tutti i regimi.
Churchill fu un battutista formidabile, ma stavolta l’humour lo usava per esprimere un concetto vero e profondo. Avendo conosciuto a fondo la politica, e avendo anche governato in tempi difficili, sapeva per esperienza quanto cattiva (pessima, “worst”) fosse la democrazia: ma appunto, da persona piena di esperienza, sapeva anche che effettivamente gli altri regimi sono peggiori. Hanno più difetti delle democrazie e per giunta non permettono di porre un termine nemmeno alle peggiori tirannie. Ammettendo che la democrazia sia cattiva come il cancro alla prostata, il cancro al pancreas – la tirannia – è talmente peggiore che chi ha questo secondo tipo di malattia pagherebbe per avere soltanto il cancro alla prostata. Come mai dunque la democrazia è tanto criticata? La prima ragione è che essa è la sola che permette le critiche. Ma ci sono anche ragioni più profonde.
Le formiche e le api hanno un tipo di vita in comune molto più perfetto del nostro, e ciò perché sono autentici animali sociali. L’uomo invece lo è fino ad un certo punto. Al contrario di quanto avviene nella società delle api in lui l’egoismo prevale sull’altruismo. Dunque quell’uomo che, a parole, si sente l’unico animale “morale” e fornito di un’anima immortale in realtà è altruista nella misura in cui ciò non gli costa molto e vede che anzi gli è utile. Poi, non appena si apre uno spiraglio all’egoismo impunito, solo pochi resistono. Addirittura, quando le cose si mettono veramente male, l’altruismo sparisce del tutto e l’individuo è disposto a fare una strage pur di salvare sé stesso.
Noi siamo animali sociali “fino ad un certo punto”. Così come siamo carnivori ma fino ad un certo punto, vegetariani ma fino ad un certo punto, e soprattutto razionali fino ad un certo punto. E così spesso mettiamo sul conto della democrazia colpe che sono invece della specie umana.
Un’altra delle differenze fra democrazia e tirannide, come detto, è l’informazione. Dove c’è la libertà apprendiamo tutto ciò che non va, a volte perfino esagerato dalla stampa scandalistica, e crediamo di vivere nel peggiore dei mondi possibili; mentre dove non c’è libertà di aprire bocca, o di scrivere ciò che si vuole sui giornali, gli ingenui credono che ciò che essi non vedono o non sanno non esiste.
Nelle autocrazie le magagne, le prevaricazioni, la corruzione, la concussione e tutto il marciume della società sono ancora maggiori che in democrazia. E ciò proprio perché non c’è nemmeno il freno della pubblica denuncia e della conseguente indignazione popolare. I russi si tengono Putin, venerandolo, malgrado i crimini contro l’umanità commessi in Ucraina, mentre gli americani hanno destituito un eccellente Presidente, Richard Nixon, nientemeno perché per salvarsi di un’accusa ha pubblicamente mentito. Ecco la differenza fra dittatura e democrazia.
È vero, mancando i freni della pubblica opinione e dei partiti di opposizione, le dittature sono molto più forti. Possono meglio prepararsi alla guerra a costo di affamare il popolo. Si pensi alla Russia che, con un pil inferiore a quello italiano, cerca con le minacce di spacciarsi per una superpotenza. Le armi nucleari? Ma le ha anche il Regno Unito, tanto, tanto più ricco della Russia. E perfino il povero Pakistan. Solo che loro non minacciano l’intero mondo.
Le autocrazie si preparano alla guerra e la dichiarano senza aspettare il consenso del popolo. Ma chi dice che poi quella guerra la vincano? Hitler ha forse trionfato? È stato forse un benefattore della Germania? E come dimenticare che la potenza militare dell’Unione Sovietica era pagata da una vita talmente miserabile del popolo che alla fine il regime stesso è imploso?
La democrazia è disprezzata da chi non ha mai assaggiato, nemmeno culturalmente, un altro tipo di regime. Perché non ha mai letto Kravcenko, Koestler, Orwell, Kundera. Ecco perché Churchill ha potuto scrivere quella frase: perché oltre che un politico era anche uno scrittore, uno storico e soprattutto un uomo dotato di un formidabile senso del reale.
giannipardo1@gmail.com

CHURCHILL NON SCHERZAVA AFFATTOultima modifica: 2022-08-24T11:22:52+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “CHURCHILL NON SCHERZAVA AFFATTO

  1. Però, Pardo, che fatica vivere in una “democrazia”, dove si legge e si sente sempre di difficoltà, problemi, malgoverno, sputtanamenti reciproci tra politici, e addirittura si chiede ai cittadini di “prendere posizione” e di “ragionare”!
    Ma insomma, lasciateci in pace! Il nostro innato spirito religioso ci induce con forza ad “affidarci al Padre” ed al suo infinito amore, anche sotto forma di maschio-alfa (anche se con le tette, se è il caso). E così saremo tranquilli, e soddisfatti. E potremo continuare chi a cuoricinare e chi a rivedersi in tv l’Amica ritrovata.

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