L’UCRAINA: AFFARE DEL SECOLO?

È possibile che la guerra in Ucraina sia l’affare del secolo? Se pensiamo a quanti lutti e quanto dolore ha provocato, è semplicemente blasfemo ipotizzarlo. Ma anche le peggiori disgrazie possono avere un lato utile. Un forte terremoto è certo un disastro ma può anche servire ad un nuovo urbanismo.
Il mondo ha riso della Società delle Nazioni, nata dopo la Prima Guerra Mondiale, non soltanto perché voluta dal Presidente americano Wilson mentre poi gli Stati Uniti rifiutarono di parteciparvi, ma soprattutto perché i suoi ideali di irenica fratellanza furono presto smentiti da un nuovo conflitto. Viceversa, dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli ideali della pace universale e della concordia perenne non sono mai stati smentiti. Non soltanto sono divenuti norme fondanti di molti Stati, ma hanno costituito la struttura portante della mentalità dei democratici. Di primo acchito, si potrebbe dire che tutto ciò è stato una cosa magnifica, ma in realtà è stato un modo di fare i conti senza l’oste.
Gli uomini hanno volutamente ignorato che gli ideali pacifisti dell’Onu sono irrealizzabili non per la particolare nequizia di alcuni, ma perché la controparte è la specie umana. Una specie che fa guerre. L’homo sapiens è una bella bestia, in certi casi perfino capace di razionalità o di creazioni artistiche, ma che non riesce ad astenersi dalla violenza di gruppo. Gli animali spesso si scontrano, ma la maggior parte della volte lo scontro intraspecifico è individuale (per esempio per il diritto ad accoppiarsi). Ma esistono delle specie, come quella delle formiche, che fanno guerre: e l’umanità ne fa parte. Per questo si è potuto dire che “la pace è soltanto un intervallo fra due guerre”.
Proprio per queste ragioni, col metro della storia può dirsi che il comportamento delle nazioni europee occidentali è stato demenziale per molti decenni. Basta allineare alcuni dei dogmi che hanno avuto corso legale. La guerra sul territorio europeo è inconcepibile e non ci sarà mai più; le spese militari sono un assurdo, e quel denaro bisogna usarlo per nutrire gli affamati; la Nato è inutile, tanto mai nessuno ci aggredirà; l’uomo non deve avere nessun effetto negativo sulla Terra, né per quanto riguarda il clima, né per quanto riguarda gli animali, né per quanto riguarda i vegetali perché sul pianeta è un abusivo, sostanzialmente dannoso. La globalizzazione è utile per tutti e non comporta pericoli per nessuno. L’idea di preservare alcune produzioni fondamentali (in campo energetico, militare o alimentare) corrisponde ad una infondata diffidenza nei confronti degli altri. Come i convogli navali la scuola deve adeguarsi alla velocità della nave più lenta: dunque, per non differenziare l’asino ipodotato, non insegniamo niente neanche al bambino intelligente: con la conseguenza che i laureati in giurisprudenza candidati al concorso per magistrati hanno commesso tanti errori (anche di grammatica) che il 95% è stato bocciato. La stupidità di una semisecolare lotta ad una scuola seria, con esami seri, lascia senza parole. I delinquenti non sono colpevoli, sono vittime delle ingiustizie sociali contro le quali si ribellano in modo forse sbagliato, ma certo comprensibile. Devo continuare?
Improvvisamente, nel giro di una settimana, la guerra in Ucraina ha insegnato quello che Tucidide, se fosse ancora vivo, non sarebbe riuscito ad insegnare pubblicando un libro l’anno dal 1945. Ecco di seguito alcuni esempi degli errori che oggi, più o meno, sono riconosciuti tali.
L’Italia ha rinunciato al nucleare (dopo avere costruito la costosa Centrale di Montalto di Castro) ed ora guaisce per quanto le costa il gas russo. La Germania le centrali le aveva e, per ragioni prudenziali ed ecologiche (quali, se il gas produce CO2 e il nucleare no?) le ha chiuse. Bel risultato, ora che la Russia le nega il gas. Ma la Germania non è stata contenta, e per essere sicura di dipendere interamente dalla Russia, ha voluto (e pagato la metà di quattordici miliardi) il NordStream2. Un gasdotto che non è entrato in funzione per un pelo, soltanto perché la Russia ha invaso l’Ucraina. L’Italia potrebbe estrarre il gas di cui ha bisogno dall’Adriatico, ma gli scienziati dei Cinque Stelle hanno scoperto che le trivelle sono inestetiche. E così, per produrre elettricità, la Germania e Italia saranno costrette dal sarcasmo della realtà a passare alle centrali a carbone.
La lista delle stupidaggini è troppo lunga, per illustrarla. Per quelle che seguono se ne darà soltanto un indice incompleto: il pregiudizio del prezzo più basso, a scapito dell’indipendenza nazionale; l’idea che si possa delegare ad altri la propria sicurezza; la totale dipendenza dall’estero per commodities essenziali come il grano; l’incapacità di capire la necessità di un esercito efficiente e temibile. Chissà quanto a lungo si potrebbe continuare.
Se c’è una possibilità che l’esperienza dell’Ucraina insegni a correggere almeno alcune di queste cose, malgrado tutto il male che ha provocato, la guerra potrebbe ancora essere un affare.
giannipardo1@gmail.com

L’UCRAINA: AFFARE DEL SECOLO?ultima modifica: 2022-06-28T07:39:31+02:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “L’UCRAINA: AFFARE DEL SECOLO?

  1. La ringrazio di questo commento, Non bisogna soltanto criticare quello che dicono gli altri, ma anche approvarlo. Ognuno scrive per sapere se ciò che pensa è valido o no, e per chi.

  2. Che l’Ucraina possa insegnare qualcosa?
    Sì, certo, a farsi gli affari propri e non curarsi di altro oltre la propria ristretta cerchia famigliare (che poi pure quella…), a scanso di problemi e difficoltà.
    Stanno picchiando duramente qualcuno? Bene: 1) lo riprendi col telefonino da buona distanza e lo pubblichi su Fb; 2) chi ti dice che sia vero e non stiano girando un film?; 3) quello che picchia è bello robusto, e io ho la maglietta nuova: se me la rompe se avessi la folle idea di intervenire? E poi quell’altro (maschio, ipotesi a) sanguina e me la sporca?; 4) l’altra (ipotesi b) è una femmina (forse…) : e chi mi dice che non se la meriti?; 5) deve essere la polizia ad intervenire, chi sono io?
    “anche le peggiori disgrazie possono avere un lato utile”: giusto, con migliaia di morti per epidemia le pompe funebri, scalpellini e cassamortai hanno avuto un bel da fare; e con i terremoti l’edilizia ha un boom; certo, qualcuno deve pagare: se non la famiglia, lo Stato, e possibilmente “a debito”.
    I sacri buoni inviolabili principi? E’ il mercato che stabilisce la bontà, dei principi e di tutto. Se hanno successo e finché l’hanno, sono buoni; sennò no. Chi andrebbe in giro con i pantaloni “alla zuava”? Eppure, da ragazzetto, erano di gran moda tra i maschi.

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