UNA SITUAZIONE ASSURDA

Durante una guerra è difficile orientarsi riguardo a ciò che veramente avviene. I fatti macroscopici – la tentata invasione dell’Ucraina da parte della Russia – sono certi e innegabili; ma per il resto, si naviga nella nebbia. Nessuno dei belligeranti dice la verità e se anche occasionalmente la dicesse, non potremmo distinguerla dalle bugie.
Per quanto riguarda poi gli avvenimenti giorno per giorno, anche quando sono innegabili, non sempre ne è univoca l’interpretazione. Un esempio: un esercito indietreggia in un punto del fronte e potremmo pensare ad un suo vistoso cedimento. Poi invece, alcune settimane dopo, scopriamo che è stata una finta ritirata per attirare l’esercito nemico in una sacca, attaccandolo da tre lati. Solo i generali che avevano ordinato il ripiegamento conoscevano la verità e tutti gli altri – persino il nemico – non avevano capito niente. E dire che è stato il trucco di Annibale a Canne. Un’Agenzia Ansa ci fa sapere che, irritata per l’arrivo delle nuove armi americane, Mosca “minaccia di colpire il governo di Kiev”: anche qui, sembrerebbe tutto chiaro e invece siamo nella nebbia più fitta. Facciamo qualche passo indietro.
Alla fine di febbraio la Russia ha tentato di annettersi l’Ucraina. Non c’è riuscita e a poco a poco si è creata una situazione di guerra. Tuttavia sin da principio è stato chiaro che le operazioni belliche si sarebbero dovute svolgere esclusivamente sul suolo ucraino, escludendo qualsiasi sconfinamento sul suolo russo. L’Ucraina aggredita sul suo territorio non poteva assolutamente permettersi di aggredire la Russia sul suo territorio. Diamine, e perché?
Se A aggredisce B, perché mai B, potendolo, non dovrebbe aggredire A? Nella Guerra dei Sei Giorni del 1967 (voluta ed attuata dagli arabi) lo scopo era quello di eliminare Israele ma, avutosi il casus belli, Israele assestò il primo colpo e distrusse al suolo l’aviazione egiziana. Su territorio egiziano. L’Ucraina invece – non certo per una sua speciale mansuetudine – non si permette di sparare un missile in direzione di Rostov, a pochi chilometri oltre la frontiera. O in direzione di Belgorod, di Kursk, di Voronez. Come mai? E come mai nessuno ci spiega questo mistero?
Altra perplessità. Gli americani hanno limitato a ottanta chilometri il raggio d’azione dei missili forniti a Kiev. Ma sparandone uno dalla frontiera quel missile cadrà a ottanta chilometri in territorio russo, violando il tabù. E allora che senso ha, quel limite? Se basta il patto, la gittata poteva anche essere di cinquecento chilometri. Se invece si vuole un limite fisico, gli ottanta chilometri salvano tutta la Russia, eccetto una fascia di ottanta chilometri. Ecco un altro caso di nebbia fitta.
Infine andiamo alla minaccia di oggi. Mosca è così irritata che “minaccia il governo di Kiev”, nel senso che minaccia i palazzi del potere di Kiev. Ma dal momento che quel Paese non arretra dinanzi a nessun genere di orrore, perché non l’ha fatto fino ad ora? O è che non l’ha fatto in base ad un patto segreto, di cui non sappiamo nulla?
Se così fosse, ci potrebbe anche essere un altro patto segreto, con gli americani: “Noi cerchiamo di limitare le azioni di Kiev se voi non esagerate. Invece, se colpite la Piazza Indipendenza di Kiev, preparatevi poi a raccogliere calcinacci nel Cremlino di Mosca”. In questo caso si capirebbe che la minaccia di oggi è per il grande pubblico: a Washington e a Kiev ne ridono.
Ma anche ad ipotizzare questi patti segreti, perché mai Kiev e Washington li hanno accettati? Perché mai Mosca deve poter distruggere l’intera Ucraina e l’Ucraina non deve poter rispondere adeguatamente, appena ne avesse i mezzi? In Russia il grande pubblico, ci dicono, è a favore di Putin: ma lo sarebbe ancora se sulle città russe, anche le più lontane, ogni tanto piovesse qualche missile, facendo centinaia di morti? Qualche missile come quelli che i russi usano in Ucraina?
Qualcuno potrebbe dire: tutto dipende dal realismo. L’Occidente non vuole rischiare la Terza Guerra Mondiale. Giusto. Ma forse che vuole rischiarla la Russia? Se questo timore frena noi, perché non dovrebbe frenare loro? E infatti è certo che li frena. Se la Russia fosse stata convinta di vincerla, la Terza Guerra Mondiale, l’avrebbe già scatenata. Invece sa che l’Ucraina, che pur le sta dando filo da torcere, è un coniglietto di peluche, in confronto alla Nato.
L’unica cosa che può frenare Putin è la forza. Dunque Kiev e gli americani avrebbero potuto dire alla Russia: noi non colpiremo la Russia verso est oltre un certo numero di chilometri, se la Russia non colpisce l’Ucraina verso ovest, per lo stesso numero di chilometri. Mentre attualmente la Russia ha ripetutamente colpito anche Leopoli e l’Ucraina non ha colpito nemmeno Belgorod, a un tiro di schioppo. O tutti non capiamo ciò che sta avvenendo o dietro le quinte succedono molte cose di cui non sappiamo niente.
giannipardo1@gmail.com

UNA SITUAZIONE ASSURDAultima modifica: 2022-06-11T11:40:24+02:00da gianni.pardo
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