CHI VINCERA’ LA GUERRA?

Credo che la barzelletta sia nata in Israele, dopo il successo fulminante nella Guerra dei Sei Giorni. Nel governo fanno il conto delle spese affrontate per gli armamenti e degli altri gravi problemi del Paese, e un ministro ha un’idea brillante: “Dichiariamo guerra agli Stati Uniti”. Gli altri lo guardano costernati: “Sei pazzo? Ci batterebbero in un paio d’ore”. “Appunto, dice quello. Dopo ci occuperebbero e penserebbero a tutto loro”. Il Primo Ministro lo guarda ironico. “Bel piano, veramente. E se poi vinciamo?”
Chiedersi quale sarà l’esito di un’ipotetica guerra è il pane quotidiano della polemologia. Non che si possa giungere a conclusioni certe, ma probabili sì. Quindi è lecita la domanda: chi vincerà, la Russia o l’Ucraina?
Qualcuno dice che in quel territorio si scontrano la Russia e l’America “per procura”, per così dire “a pari demerito”: e non è vero. L’iniziativa della guerra è tutta russa. Anche se ora, col flusso torrenziale delle armi americane, per Mosca non ci dovrebbe essere scampo. Troppo ottimismo? Domanda: “Quanti, ipotizzando uno scontro fra Italia e Stati Uniti, penserebbero che potrebbe vincere l’Italia?” E chi ha riso si ricordi che l’Italia è più ricca della Russia.
Ma – dirà qualcuno – la Russia è molto più armata dell’Italia: ed è vero. Ciò malgrado le sue spese per armamenti sono circa un decimo di quelle degli Stati Uniti. Di veramente grande e impressionante, in Russia, c’è soltanto la boria. Essa continua a gonfiarsi di illusioni, come quella rana che voleva competere col toro.
I russi hanno un enorme stock di missili nucleari, anche questo è vero, ma queste armi sono inutilizzabili in una guerra normale. E se si arrivasse alla guerra atomica non rimarrebbe comunque pietra su pietra. Inoltre i missili possono essere distrutti in volo, prima che arrivino a destinazione. Gli israeliani ad esempio hanno realizzato con “Iron Dome” un ombrello antimissile capace di intervenire con tempi di reazione strabilianti – si parla di pochi secondi – perché concepito per difendersi da missili lanciati da pochi chilometri. Dunque un missile intercontinentale, anche se viaggiasse ad una velocità molto superiore a quella del suono, darebbe largamente il tempo per difendersi. Purtroppo alcuni sfuggirebbero lo stesso, e il resto è immaginabile. Ma piangerebbe di più chi ha la tecnologia inferiore. Se avesse ancora gli occhi per piangere. Nessuno sa a che punto siamo arrivati, in questo campo. Comunque la Russia dovrebbe smetterla di gonfiare i bicipiti. L’Inghilterra non lo fa e non è meno armata.
E allora, come si vince una guerra convenzionale, oggi? In primo luogo è superata la tecnica antica, e ancora oggi in uso nell’esercito russo, di inondare il campo di fanti fino a sommergere l’avversario (a costo di farne morire la metà). Oggi la guerra è tecnologica e per questo estremamente costosa. Come estremamente costose sono le armi. Dunque, prima di dare il via a qualunque guerra, bisogna chiedersi se si dispone delle risorse necessarie per finanziarla. E qui vediamo un altro errore della Russia. Pur di mandare una quantità impressionante di carri armati in Ucraina ha incluso anche quelli obsoleti e le armi anticarro ne hanno fatto strage.
È la capacità di spesa che fa sì che gli Stati Uniti (e i grandi Paesi occidentali) siano alla testa del progresso militare. Le nostre armi sono migliori di quelle russe e dunque basta aspettare che arrivino sul terreno e i russi saranno nei guai. Non bastasse, le forze “economiche” dei russi possono esaurirsi, quelle occidentali sono pressoché infinite. Il tempo non scorre a vantaggio di Mosca.
E c’è anche il dato politico. Qual è il senso di questa guerra? Certo, aiutare Kiev. E se si dà un piccolo aiuto si è generosi. Ma se si danno quaranta miliardi di dollari, come hanno fatto gli americani, le belle parole non bastano più: si devono avere solidissimi motivi concreti. Probabilmente gli Stati Uniti hanno capito che la tracotanza russa degli anni recenti è dipesa dalla ritenuta facilità di battere un Occidente irreversibilmente decaduto, imbelle e vile. Per questo Putin ha sognato di ricostituire l’impero zarista e ora l’America potrebbe dimostrare quanto queste tesi siano erronee. Benché “afflitto dai difetti della democrazia”, l’Occidente, può ancora fare a pezzi le autocrazie. Ecco perché il Capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha detto che lo scopo degli Stati Uniti è anche quello di ridimensionare la Russia mettendola “in condizioni di non nuocere ai suoi vicini”.
Purtroppo i russi si fanno delle illusioni. Credono che la grandezza di una nazione si misuri in chilometri quadrati e non capiscono che la piccola Olanda ha più storia e gloria di loro.
Comunque con questa guerra forse Putin ci ha forse salvati dalla decadenza.
giannipardo1@gmail.com

CHI VINCERA’ LA GUERRA?ultima modifica: 2022-05-14T08:14:05+02:00da gianni.pardo
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4 pensieri su “CHI VINCERA’ LA GUERRA?

  1. Caro Luigi, troppi argomenti per rispondere compiutamente. Mi servo dunque del telegrafo. Certo, per le certezze bisogna aspettare i fatti. Conosco la storia della Wehrmacht, ma conosco anche un po’ la soria dell’Urss, che credo da tempo non ci sia più. La Russia (con 144 milioni di abitanti) ha un pil inferiore a quello dell’Italia. Un carro armato costa in media undici milioni. Si ha un bell’essere patrioti, per certe cose ci vogliono i soldi. E l’Urss beneficiò dell’aiuto economico degli Stati Uniti, allora, un aiuto che oggi va alla controparte. Infatti oggi i T 34 si sono visti anche in Ucraina, ed è stato come mandare all’assalto i coscritti con archi e frecce.
    Per il livello tecnologico della Russia le segnalo l’articolo di Lucio Caracciolo di oggi, sulla “Stampa” (lui che sarebbe per la resa dell’Ucraina) secondo il quale le armi russi hanno attualmente dato una così cattiva prova di sé, che questo è un grave danno per la Russia, che vende tante armi al mondo, perché esse, sul campo, non si sono rivelate di buon livello. Questo farà calare le vendite. Legga l’articolo, se fa in tempo a comprare una copia del giornale.
    Le armi ipersoniche non sono intercettabili? Io preferirei sentirmelo dire da un tecnico israeliano. Comunque se parliamo di armi nucleari o non sono utilizzabili, o è la fine del mondo, e la morte per tutti. A “livella”, come diceva Totò.
    No, quello che vediamo nel Donbass non è un decimo della “potenzialità” russa. Diversamente la Russia avrebbe già vinto, e invece gli ucraini resistono prima ancora che siano arrivate le armi americane.
    I terzi che sono a favore di Putin lo applaudono, i terzi che sono a favore dell’Ucraina inviano armi. C’è differenza.
    Anch’io mi auguro di vivere abbastanza a lungo per vedere il declino degli Stati Uniti. Ma mi accontenterei anche di altri cent’anni.
    Shalom anche a lei, ricordandoci però che si vis pacem, para bellum.

  2. Gentilissimo professore, le auguro di vivere abbastanza a lungo per verificare se quelle dei russi sono illusioni o certezze.
    Non potendo prevedere il futuro, il passato aiuta a comprendere o almeno ad essere prudenti.
    Quando la Wehrmacht sembrava avesse vinto, alla fine del 41 successe qualcosa che la fermò alle porte di Mosca e poi, dopo alcuni mesi, saltarono fuori migliaia di carri armati (i famosi T34) migliaia di aerei, milioni di uomini che invertirono le sorti della guerra e portarono all’annientamento del nazismo.
    Vabbé, Putin non è Stalin e Gerasimov non è Zukov, però i milioni di kmq danno energia, cibo, materie prime e mi risulta che il patriottismo dei russi sia inossidabile (concetto che noi italiani abbiamo difficoltà a comprendere: Francia o Spagna purchè se magna).
    Anche il livello tecnologico di Russia e Cina è alto (grazie alla superficialità dell’Occidente che ha messo a disposizione i brevetti).
    I mari interni sono uniti da canali navigabili (Caspio, Mar Nero, grazie ai canali del Volga fino ai mari del Nord).
    Le armi ipersoniche non sono intercettabili da nessun sistema difensivo (lo ha detto anche quel farfallone di BoJo). Quello che si vede nel Donbass è un decimo della potenzialità militare russa (non ho visto impiegati i nuovi tank Armata T14, per esempio, mostrati nella parata della Vittoria).
    Più di metà del mondo (Asia e Africa) non è ostile alla Russia anzi, credono che un mondo multipolare rispettoso della sovranità degli stati sia preferibile a un mondo dominato solamente dalla potenza militare ed economica statunitense.
    La posizione della Cina mi sembra nota a tutti.
    Le persone intelligenti dovrebbero consultare diverse fonti per capire.
    Professore, le auguro e mi auguro di vivere abbastanza a lungo per assistere al declino degli Stati Uniti: credo che sarà un bene per il futuro dei nostri nipoti.
    Ma anche per il bene e la gloria della cultura europea (di cui la Russia fa parte) che con la pseudo cultura a stelle e strisce non ha niente a che vedere
    Shalom

  3. Il fatto si è che i Russi sono storicamente abituati alle privazioni, alle sofferenze, alle violenze, alle guerre totali……e “salvarci dalla decadenza” potrà avere un prezzo che non tutti dalle nostre parti sono disposti a pagare… .

  4. “ci ha forse salvati dalla decadenza”: perfettamente d’accordo.
    Probabilmente ad un alto prezzo immediato, ma in un certo senso “è un investimento”, a medio-lungo termine. Ne godranno i nostri figli e nipoti, potremmo dire.
    Solo che, in particolare in questo Paese – di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori e, secondo i gusti, di nipoti, cognati, virologi, evasori fiscali, mafiosi e Pinocchi – avanza il ragionamento “sì, ma a me chi me lo fa fare di pagare questo prezzo pensando a “un domani” di figli e nipoti? Del doman non v’è certezza, chi vuol essere lieto, sia; viviamo la vita eccetera, e mica siamo gentuccia come i finlandesi, o come gli olandesi!”.

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