NON UMILIARE PUTIN

Da molte parti si sente proclamare il dovere di non umiliare Putin. Lasciamo stare coloro che consigliano questo atteggiamento per simpatia per quel pover’uomo, al quale una sconfitta completa infliggerebbe un dolore. Questo è un punto di vista troppo stupido per essere contestato.
Parliamo di cose più serie. Credo sia stato Sun Tsu a dire che, in battaglia, è bene lasciare al nemico una possibilità di uscirne senza troppi danni. E mille considerazioni di questo genere ha sparso Tucidide ne “La Guerra del Peloponneso” riguardo all’interesse che si può avere alla durezza e persino alla crudeltà da un lato, e alla magnanimità e persino all’umanità dall’altro. Si badi: tutte queste considerazioni non mirano all’interesse dello sconfitto ma del vincitore. Se per arrendersi lo sconfitto sostanziale chiede l’onore delle armi, perché negarglielo? Un saluto e un “Attenti!” non valgono la vita di un solo soldato. Se tratto bene lo sconfitto e riesco a farmene un amico, ho ottenuto una doppia vittoria. Se – viceversa – il nemico è irriducibile ed eternamente risorgente, come nel caso di Cartagine, si capisce il punto di vista di Catone, quando diceva: “Ceterum censeo, Carthaginem esse delendam”, e per concludere reputo che bisogna distruggere Cartagine. In guerra ogni comportamento non deve essere inteso a massimizzare i danni e le sofferenze del nemico, ma a massimizzare il nostro utile e la limitazione delle nostre sofferenze. Prima che un crimine contro l’umanità, la violenza indiscriminata, crudele e gratuita, è un errore tecnico.
Dunque, se potessimo abbreviare la guerra senza danno per l’Ucraina, pagando un qualche prezzo a Putin, dovremmo pensarci seriamente. Ma è possibile, nella specie? La situazione non è la migliore, per intavolare un negoziato. La guerra è cominciata con un’invasione a fini di annessione realizzata dalla Russia a danno dell’Ucraina, tanto che ancora oggi si combatte sul suolo ucraino. Oggi, se si ipotizzasse un compromesso del tipo “un po’ a te e un po’ a me”, si tratterebbe di cedere “un po’” di territorio dell’aggredito e il negoziato sarebbe tutto sulla sua pelle. Come se, avendo Tizio cercato di rapinare Caio, invece di metterlo in galera, gli promettessimo una parte della refurtiva.
Più normale sarebbe ipotizzare che non soltanto Tizio restituisca a Caio il suo denaro, ma gli faccia anche riparare lo strappo nella giacca che gli ha provocato nel tentativo di rapinarlo. Giuridicamente, per quel nulla che vale il diritto quando c’è una guerra, l’Ucraina avrebbe diritto alla restituzione di tutto il suo territorio e alla riparazione dei danni. Al massimo gli Occidentali che vogliono ad ogni costo la pace potrebbero aiutare l’Ucraina nella ricostruzione. E sarebbe grasso che cola, per Putin, se fosse razionale.
Infatti una simile proposta sarà possibile finché saremo nell’attuale situazione militare di stallo. Ma Putin non prende neppure in considerazione l’idea di ritirarsi dal territorio dell’Ucraina che considera suo. E in questo è sconsiderato. Se fino ad ora non è riuscito ad annettersi quel territorio, se non è arrivato ad Odessa, se non ha il sostegno della popolazione nemmeno nel Donbass (dove infatti si combatte) come pensa di riuscirci quando dall’America arriveranno montagne di armi modernissime e letali? Per giorni e giorni si è parlato di trentatré miliardi di dollari in provenienza dall’America ed è di ieri la notizia che la somma votata sarà di quaranta miliardi di dollari. Una somma sbalorditiva, all’incirca dieci volte ciò che l’Europa occidentale ha dato fin ad ora all’Ucraina e che è tuttavia bastata a bloccare i russi. Figurarsi come potrebbe andare in futuro.
Oggi è Putin che si oppone al negoziato, in futuro potrebbe essere la realtà. Se, avendo ricevuto molte ottime armi, l’Ucraina riuscirà a buttare i russi fuori dal suo territorio, perché mai non dovrebbe riprendersi anche la Crimea? E perché non dovrebbe chiedere i danni?
Attualmente non c’è nessuno spazio per il negoziato perché Putin non si è reso conto che questa guerra non la può vincere. Se gli ucraini hanno resistito nell’ora più buia, come potrebbero arrendersi quando avranno qualche reale possibilità di vittoria? Il leader del Cremlino si dispone ad un lungo conflitto, ma così rischia una disfatta effettivamente ignominiosa. Sotto la coperta del pacifismo, parecchi europei occidentali sono sostanzialmente dei cacasotto ma non sono cacasotto né gli ucraini né gli americani. E poiché è con loro che Putin ha da fare, ha fatto male i suoi conti. Quand’anche l’Europa si disinteressasse totalmente del conflitto, Putin perderebbe lo stesso.
Così non gli rimane che pagare il conto, quando gli sarà presentato. E quel conto sarà, come dicevano una volta i mafiosi americani, “una proposta che non può rifiutare”.
giannipardo1@gmail.com

NON UMILIARE PUTINultima modifica: 2022-05-11T09:43:02+02:00da gianni.pardo
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5 pensieri su “NON UMILIARE PUTIN

  1. “Del resto, se cominciassero a bombardare l’Italia Lei (non so che età abbia) se ne starebbe con le mani in mano?”
    Non so ovviamente cosa farebbe il signore in questione, ma posso immaginare cosa farebbe la stragrande maggioranza della popolazione: semplicemente metterebbe bandiera bianca e alzerebbe le braccia. E se qualcuno provasse a resistere sarebbe il folle idiota che rischia di farci ammazzare tutti…
    Questi sono gli italiani, con buona pace di Mussolini che pensava di trasformarli in guerrieri con le carnevalate e con buona pace degli eredi del CLN che pensavano di trasformarli in indomiti resistenti immaginando e narrando una storia che non c’è mai stata.

  2. Una risposta completa, per una volta.
    “L’Ucraina sarà sommersa da un enormità di armi americane. Fantastico! E in cosa si tradurrà questo sorprendente e “generoso”, sicuramente disinteressato, afflusso di denaro e materiale bellico? Azzardo una previsione da perfetto ignorante, come chiunque altri del resto in questo frangente. “Se tutto va bene, finirà in un massacro epocale, da ambo le parti”. Mentre, se non arrivassero, sarebbe soltanto un massacro di ucraini e tutto andrebbe benissimo, naturalmente.
    “E se tutto va male, ed è più probabile, nell’allargamento del conflitto ad altri paesi, compreso il nostro”. Improbabile. La Russia non se lo può permettere, come esercito e come spesa.
    “E in ambo le ipotesi non rimarrà in piedi neanche un sasso del territorio Ucraino. Argomento quest’ultimo che gia da solo, dal mio punto di vista, è in grado di vanificare il senso stesso di questa strenua resistenza”. Questo è un argomento interessante. E chi vieta di attaccare le città russe? Tutti ne parlate come se la Russia fosse intoccabile. La guerra è guerra. Né la tecnica della terra bruciata fa vincere le guerre, si ricordi come era distrutta la Germania nel 1945, ed è stato lo sbarco in Normandia etc. a far vincere la guerra, non certo i bombardamenti aerei e le città tedesche rase al suolo (crimine di guerra?).
    “Perchè a me, l’ignorante di prima, appare abbastanza evidente che proprio perchè sono stati loro a fare la prima mossa, difficilmente i russi se ne torneranno a casa con la coda tra le gambe, buoni buoni, come se nulla fosse stato”. Sicuramente se gli ucraini non hanno né la forza né le armi per contrattaccare. Ma se le hanno, la coda dove altro vuole che la mettano?
    “Io sono convinto che come arriveranno le armi “buone”, i russi inizieranno a sparare sul serio. Dove capita capita e chi c’è c’è. Cosa che sinora, in effetti, non hanno fatto”. Questo lo dice lei. Ma se hanno distrutto ospedali e case civili in quantità incredibile? Se lei stesso, poco sopra, ha parlato di enormi distruzioni, tanto da non restare pietra su pietra?
    “Tutto inizierà a venir giù, gli schieramenti si imbarbariranno per davvero e poi, inevitabilmente, qualcuno farà una fesseria di troppo”. Le teme che i russi possano imbarbarirsi. Ne deduco che fino ad ora, oltre ad essere aggressori, non sono stati barbari, per lei. Evidentemente leggiamo giornali diversi e vediamo televisioni diverse.
    “Un caccia abbattuto nel posto sbagliato, un colpo di artiglieria che finisce dove non deve e cose così. E in un attimo non sarà più Russia Vs. Ucraina, ma Russia Vs. Europa”. E povera Russia, a quel punto. Lei perché crede che Svezia e Finlandia vogliono entrare nella Nato?
    “A quel punto ci saranno ancora tutti questi gladiatori pronti a trasferirsi dalla tastiera sulla scrivania al campo di battaglia?” In guerra non si tratta di essere “pronti”, si tratta di essere “richiamati”. Del resto, se cominciassero a bombardare l’Italia Lei (non so che età abbia) se ne starebbe con le mani in mano?
    “L’Europa sta appoggiando in modo demenziale uno scontro tra Russi e Americani, senza nulla da guadagnare e con tutto da perdere”. Discorso disfattista e insensibile all’onore, dimenticando ciò che disse Churchill, che quando si è disposti a rinunciare all’onore per evitare la guerra si rischia di perdere l’onore ed avere lo stesso la guerra. 1939.
    “Con l’unica differenza che uno dei due contendenti, quello generosamente pronto a stanziare 40 miliardi di dollari per “la libertà dell’eroico popolo Ucraino”, senza evidentemente interesse alcuno nella questione, non rischierà neanchè un capello di un proprio soldato, mentre noi, nel mezzo, potremmo svegliarci una mattina senza il tetto di casa sulla testa. Senza contare il disastro sociale che è prevedibile comporterà la cancellazione economica di un paese come la Russia, in termini di equilibri economici, mercati, finanza e tutto il resto”. Lei si esagera incredibilmente il potere della Russia. Si tratta di un Paese povero, con un pil che è meno della metà a testa rispetto all’Italia. Dove vuole che vada? Non mi fraintenda: il pil russo è un po’ inferiore a quello italiano, ma mentre noi siamo sessanta milioni, loro sono 144 milioni, e si devono spartire un pil inferiore al nostro. Le se l’immagina l’Italia che dichiara guerra all’Europa? Ma dico, fateli due conti.
    “Io dico che in questa faccenda noialtri non dovevamo completamente metter becco. L’Ucraina non è UE e non è NATO”. Dovevamo aspettare che attaccassero noi. E Francia, Germania, Inghilterra avrebbero potuto dire, come ora dice lei, che in questa nostra faccenda loro non hanno interesse a mettere becco. Questa la chiamerei miopia. “Non è affar nostro”, potrebbero dire. “Tutto il supporto umanitario possibile, ci mancherebbe”. Riposo. I morti non hanno bisogno di supporto. “Ma questo atteggiamento guerriero è demenziale”. Assolutamente sì, lo vada a dire a Putin.
    “Anche perchè al di fuori di qui non mi risultà che l’Europa corra a dare soccorso militare a destra e a manca agli uni e agli altri negli innumerevoli conflitti che infiammano il globo”. Vedo che anche lei ha capito. In questo caso l’Europa difende sé stessa, con l’aiuto dell’America, esattamente come durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma allora dicemmo tutti grazie, all’America. Mentre ora è di moda l’antiamericanismo.
    “Se la facessero gli americani per conto loro questa guerra”. Già. E se avessero fatto così anche nei primi Anni Quaranta, Heil Hitler! Io per giunta sarei avvantaggiato, perché conosco un po’ di tedesco.
    “Con i loro soldati”. E se li sono forse risparmiati, a Omaha Beach?
    Mi scusi se per me la discussione si chiude qui, improrogabilmente.
    Gianni Pardo

  3. In tutta franchezza, c’è da essere seriamente preoccupati dalla piega che sta assumendo questo scontro, fomentato com’è dagli attegiamenti muscolari di così tanti politici e commentatori, evidentemente convinti di muovere carriarmati in un videogioco.
    L’Ucraina sarà sommersa da un enormità di armi americane. Fantastico!
    E in cosa si tradurrà questo sorprendente e “generoso”, sicuramente disinteressato, afflusso di denaro e materiale bellico?
    Azzardo una previsione da perfetto ignorante, come chiunque altri del resto in questo frangente.
    Se tutto va bene, finirà in un massacro epocale, da ambo le parti.
    E se tutto va male, ed è più probabile, nell’allargamento del conflitto ad altri paesi, compreso il nostro.
    E in ambo le ipotesi non rimarrà in piedi neanche un sasso del territorio Ucraino. Argomento quest’ultimo che gia da solo, dal mio punto di vista, è in grado di vanificare il senso stesso di questa strenua resistenza.
    Perchè a me, l’ignorante di prima, appare abbastanza evidente che proprio perchè sono stati loro a fare la prima mossa, difficilmente i russi se ne torneranno a casa con la coda tra le gambe, buoni buoni, come se nulla fosse stato.
    Io sono convinto che come arriveranno le armi “buone”, i russi inizieranno a sparare sul serio. Dove capita capita e chi c’è c’è. Cosa che sinora, in effetti, non hanno fatto.
    Tutto inizierà a venir giù, gli schieramenti si imbarbariranno per davvero e poi, inevitabilmente, qualcuno farà una fesseria di troppo.
    Un caccia abbattuto nel posto sbagliato, un colpo di artiglieria che finisce dove non deve e cose così. E in un attimo non sarà più Russia Vs. Ucraina, ma Russia Vs. Europa.
    A quel punto ci saranno ancora tutti questi gladiatori pronti a trasferirsi dalla tastiera sulla scrivania al campo di battaglia?
    L’Europa sta appoggiando in modo demenziale uno scontro tra Russi e Americani, senza nulla da guadagnare e con tutto da perdere. Con l’unica differenza che uno dei due contendenti, quello generosamente pronto a stanziare 40 miliardi di dollari per “la libertà dell’eroico popolo Ucraino”, senza evidentemente interesse alcuno nella questione, non rischierà neanchè un capello di un proprio soldato, mentre noi, nel mezzo, potremmo svegliarci una mattina senza il tetto di casa sulla testa. Senza contare il disastro sociale che è prevedibile comporterà la cancellazione economica di un paese come la Russia, in termini di equilibri economici, mercati, finanza e tutto il resto.
    Io dico che in questa faccenda noialtri non dovevamo completamente metter becco. L’Ucraina non è UE e non è NATO. Non è affar nostro. Tutto il supporto umanitario possibile, ci mancherebbe. Ma questo atteggiamento guerriero è demenziale.
    Anche perchè al di fuori di qui non mi risultà che l’Europa corra a dare soccorso militare a destra e a manca agli uni e agli altri negli innumerevoli conflitti che infiammano il globo.
    Se la facessero gli americani per conto loro questa guerra.
    Con i loro soldati.

    Denny Joe

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