ARRINGA PER PUTIN

La legge vuole che chiunque sia accusato abbia al suo fianco un avvocato, cioè uno specialista che lo metta in condizioni di parità giuridica rispetto a qualunque altro cittadino. Ciò posto, immagino di essere il difensore di Vladimir Putin.

Signor Presidente, Signori Giurati,

leggo alle vostre spalle la scritta “La Giustizia è uguale per tutti” ma oggi non è l’uguaglianza, che mi interessa: mi interessa il termine “Giustizia”. Giustizia significa che il vostro compito non è morale ma giuridico. Dunque dovete tralasciare la simpatia o l’antipatia che suscita in voi il mio cliente e prescindere anche da qualunque giudizio morale: proprio perché il vostro potere non è morale ma giuridico.

E tuttavia neanche questa precisazione è sufficiente. Voi non siete chiamati a giudicare un semplice cittadino ma un uomo di Stato, e sapete bene che, per la sua stessa funzione, egli non risponde né al diritto penale né alla legge morale, ma soltanto alla Realpolitik, cioè al bene del suo Paese. Se la sua azione è moralmente spregevole, ma utile alla sua Patria, non soltanto egli deve essere assolto ma anche applaudito.

Tutto ciò – lo so – restringe di molto il vostro potere. Ma ricordate che ogni volta che si è voluto giudicare un uomo di Stato come si giudica un cittadino, si è incappati in un’accusa ineludibile: il fatto che sono i vincitori che giudicano i vinti. I vincitori, non un potere terzo che del resto non è mai esistito. Dunque, in quanto avvocato, potrei limitarmi a respingere la legittimità di questa Corte e dichiararvi tutti, in quanto giudici, abusivi. Tanto che la vostra condanna sarebbe una violenza non diversa da quella di un privato cittadino. Ma questa tesi – giuridicamente ineccepibile – non sarebbe utile al mio cliente. Il mancato riconoscimento della vostra legittimità non gli eviterebbe l’eventuale condanna. E per questo permettetemi di illustrare le ragioni che militano in suo favore.

Nella vicenda ucraina, Putin non ha certo agito per interesse personale. Egli ha reputato in buona fede che l’Ucraina potesse essere il cavallo di Troia per far penetrare nella Russia il modus vivendi che la stessa chiesa ortodossa cui egli appartiene giudica assolutamente immorale. Noi siamo per la democrazia, per la libertà di parola e per la libertà di stampa, ma la Russia – nel suo profondo – non lo è. Lottare contro queste pretese “libertà” è sembrata a Putin una missione. La disapprovate? E sia. Ma qui interessa sapere che cosa pensava il mio cliente.

Per evitare il rinnovarsi di una catastrofe come quella dell’implosione dell’Unione Sovietica… Non innalzate un sopracciglio. Che siate in disaccordo non importa: importa che, come ben sapete, tale l’ha reputata il mio cliente. Per evitare questa catastrofe, non rimaneva che inglobare l’Ucraina nella Russia. Ciò sarebbe stato nell’interesse della Russia e della stessa Ucraina, sottratta così alla corruzione occidentale. Come si vede, lo scopo di Putin è stato nobile e nell’esclusivo interesse della sua Patria. Così, stabilita la buona fede dei suoi scopi, passiamo ad esaminare i suoi mezzi.

Putin reputava che l’Ucraina si sarebbe subito arresa. Pensava dunque di realizzare i suoi fini senza sparare un colpo, come era avvenuto per la Crimea. In particolare, senza versare una goccia di sangue. E questo fa completa giustizia delle accuse di essere un macellaio: la resistenza ucraina è stata una sorpresa per lui come per tutti noi.

La seconda pessima sorpresa è stata, per Putin, la relativa inefficienza della sua macchina bellica. Una volta che la realtà si rivelata molto diversa da quella che Putin credeva di conoscere, l’Armata russa non ha saputo vincere immediatamente la guerra che ne è nata. E questo perché nessuno ha osato dire la verità a Putin, fino ad ingannarlo totalmente sulla situazione concreta. E infatti la guerra d’Ucraina è la più sbagliata, la peggio concepita, la più malamente eseguita di cui si abbia notizia nei decenni recenti.

In questo senso Putin ne è la prima vittima. Se voleste condannare soltanto lui per un errore che è stato di tutta la dirigenza russa e della Duma (che ha autorizzato all’unanimità l’azione militare) lo trasformerete in un capro espiatorio. Darete tutte le colpe a Putin per potere assolvere tutti gli altri. Ma vi immagino meno primitivi.

La colpa della guerra d’Ucraina – con le sue distruzioni, i suoi massacri e i suoi orrori – è una colpa della Russia e dell’intero suo popolo. Putin è soltanto un uomo che ha avuto la dabbenaggine di non capire che lo si ingannava. Un uomo colpevole di arroganza, forse di intimidazione nei confronti dei suoi sottoposti, ma non certo l’unico colpevole di quanto è avvenuto. Ha commesso un errore storico ma l’ha commesso insieme a troppe altre persone, perché possiate infierire soltanto su di lui.

Giuridicamente ha solo sbagliato il modo di servire la sua Patria e questo non è un delitto. La Storia forse lo giudicherà con molta severità, ma voi non siete la Storia.

giannipardo1@gmail.com

ARRINGA PER PUTINultima modifica: 2022-04-22T09:06:31+02:00da gianni.pardo
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7 pensieri su “ARRINGA PER PUTIN

  1. “Se la sua azione è moralmente spregevole, ma utile alla sua Patria, non soltanto egli deve essere assolto ma anche applaudito.”. La ringrazio. Basta constatare che ha fatto danno per doverlo condannare, al di là di ogni altra considerazione.

  2. “Se la sua azione è moralmente spregevole, ma utile alla sua Patria, non soltanto egli deve essere assolto ma anche applaudito.”
    Con l’invasione dell’Ucraina Putin ha causato danni enormi alla Russia, che non potranno essere compensati, nemmeno in piccola parte, anche nell’ipotesi riuscisse ad impradonirsi dell’intera Ucraina:
    1) Ha perso il suo migliore cliente di materie prime , l’Unione Europea, che gli assicurava ogni anno entrate per decine di miliardi di valuta pregiata.
    2) Ha provocato un cambio epocale nella tradizionale politica di neutralità di Svezia e Finlandia che adesso chiedono di entrare nella Nato.
    3) Ha procurato alla Russia un danno reputazionale difficile da calcolare, ma indubbiamente rilevante, che durerà parecchi anni. Tanto è vero che, a parte qualche “ astuto” di casa nostra, solo quattro Paesi su 193 (Bielorussia, Eritrea, Corea del Nord e Siria) si sono schierati con la Russia. E che Paesi !!
    Se il PM avesse saputo che la tesi della difesa si sarebbe basata sull’”utilità”, avrebbe tranquillamente rinunciato alla requisitoria. 🙂

  3. magari democratico no, ma quei “simpaticoni” degli americani lo stanno provocando ben bene…
    e questi sono i risultati

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