Intervista di Lavrov, con commenti

Gianni Pardo

Se qualcuno è interessato, ecco l’intervista del Ministro russo Lavrov. In grassetto le affermazioni notevoli, in corsivo la mia risposta.

L’operazione nell’Ucraina orientale è finalizzata alla completa liberazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk. Liberazione da chi e da che cosa? Ammesso che ci siano stati scontri fra l’esercito ucraino e gli indipendentisti locali, si tratta di un affare interno dell’Ucraina. E tutta la fase precedente? E i bombardamenti fino a Leopoli, a centinaia e centinaia di chilometri di distanza, che c’entrano con la “liberazione” del Donbass? Se lo scopo era il Donbass perché non hanno cominciato da lì? Questa operazione continuerà, sta iniziando la fase successiva di questa operazione speciale”, Successiva a che, se lo scopo erano le repubbliche di Donetsk e Lugansk? ha annunciato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov nel corso di una intervista. Lavrov  ha assicurato poi che “la Russia non sta valutando la possibilità di utilizzare armi nucleari in Ucraina,Mai dubitato. Soltanto gli occidentali sono stati capaci di spaventarsi delle parole di Putin. L’apocalisse atomica i russi la temono quanto noi. stiamo parlando solo di armi convenzionali” e ha aggiunto anche che non è un obiettivo “cambiare il regime in Ucraina. Ma non è ciò che ha detto Putin da principio. Ne abbiamo parlato molte volte, vogliamo che gli ucraini decidano da soli come vogliono vivere“. Signor Lavrov, non si è accorto che essi l’avevano già deciso? E non si è accorto che questo “modo di vivere” risultava e risulta indigesto al suo amico Vladimir Putin?   Non si è accorto che questo è il vero obiettivo della guerra ipocritamente chiamata operazione militare speciale?

Questi sono i passaggi dell’intervista messi in maggiore evidenza dai media europei, mentre quelli statunitensi per ora non la stanno riprendendo. India Today, dando conto dell’intervista sul proprio sito web, non cita invece nessuno di questi passaggi e titola così: “La guerra in Ucraina ha radice nella volontà di Usa e Occidente di governare il mondo”, riportando un’affermazione di Lavrov, che come sempre non ha pronunciato però la parola guerra parlando genericamente di “situazione attuale”

I paesi atlantici, secondo il ministro, “volevano mostrare al mondo che non ci sarebbe stata multipolarità, solo unipolarità, e hanno creato spinto (l’Ucraina) contro di noi Dica in che modo. E che sia qualcosa all’altezza di un attacco con i carri armati sulle intere frontiere nord ed est ai nostri confini. Hanno pompato armi in Ucraina”. È vero. Ma dopo che i russi invece di pomparcele ce le hanno portate personalmente con il loro intero esercito. Una volontà di dominio che il Cremlino fa risalire alla seconda guerra mondiale, quando le nazioni occidentali  “hanno violato le loro promesse alla leadership russa Leadership su chi? e hanno iniziato a spostare la Nato verso est dopo la scomparsa dell’Unione Sovietica. Alcuni Paesi si sono aggiunti alla Nato per propria volontà, non sono stati “inglobati dalla Nato”. Hanno chiesto loro di aderire all’alleanza, e la loro richiesta è stata approvata all’unanimità dagli Stati alleati. Tutt’altro che una decisione della stessa Nato e men che meno degli Stati Uniti. Hanno detto che è un’alleanza difensiva e non una minaccia alla sicurezza russa”. Dimostri il contrario.

L’occidente, continua Lavrov, si sarebbe Meglio: avrebbe “approfittato di Zelensky contro la Russia. Hanno fatto di tutto per rafforzarlo nel suo desiderio di ignorare gli accordi di Minsk”, i protocolli con cui a settembre 2014 si tentò, senza grande successo, di concordare un cessate il fuoco tra Kiev, Mosca e le Repubbliche separatiste del Donbass. Rispetto all’avvio delle ostilità, il ministro ha accusato l’Ucraina di avere, in precedenza, “notevolmente aumentato i bombardamenti” sui territori delle due repubbliche separatiste del Donbass “in violazione di tutti i regimi di cessate il fuoco. Non avevamo altra scelta che riconoscerle, firmare un accordo di mutua assistenza in risposta alla loro richiesta e inviare le nostre forze militari come parte del un’operazione militare per proteggere le loro vite”.  Ora con Zelensky, accusa il ministro, “non si può discutere seriamente”, perché “cambia continuamente punto di vista in direzioni diametralmente opposte”. Tutto discutibile, ma nulla che giustifichi un’invasione armata.

Lavrov ha inoltre risposto sulle accuse di aver commesso crimini di guerra, ribadendo che l’esercito russo “colpisce solo obiettivi militari e non civili”, accusando quello ucraino di “usare i civili come scudi umani” e l’occidente di “prestare attenzione a falsità” su quanto avvenuto a Bucha: Mosca non ne sarebbe responsabile, e ha creato una “commissione speciale” per indagare “sulle atrocità commesse dai battaglioni neonazisti e dalle forze armate ucraine”. Su questo aspettiamo sereni la conclusione delle indagini ufficiali e neutrali. Comunque gli ucraini dovrebbero perdere la brutta abitudine di suicidarsi in mezzo alla strada.

Le forze russe hanno sganciato bombe anti-bunker sull’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove si trovano centinaia di civili oltre a membri del reggimento nazionalista Azov. Il ministero della Difesa russo esorta i militari ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol ad arrendersi. “Basta a questa resistenza insensata, deponete le armi”, è l’appello lanciato dai russi. I quali hanno ripetutamente annunciato la totale conquista di Mariupol. Il governo russo ha annunciato l’apertura di tre corridoi umanitari per evacuare l’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove sono asserragliati i miliziani del battaglione Azov insieme a un migliaio di civili. In una nota pubblicata sulla sua pagina web, il ministero della Difesa di Mosca ha spiegato che la decisione è stata adottata «davanti alla situazione catastrofica» nell’acciaieria e «seguendo principi puramente umanitari».Di cui, come si sa, i russi sono maestri. Fino a farsi espellere dal relativo dipartimento dell’Onu. Il ministero ha spiegato che ognuno dei convogli sarà formato da 30 autobus e veicoli e dieci ambulanze e ha chiesto al governo di Kiev di «dimostrare prudenza e di dare le istruzioni opportune ai miliziani perché mettano fine alla resistenza». A questa generosa offerta gli ucraini hanno detto di no perché questo avevano giurato di fare, ma soprattutto perché temono, una volta deposte le armi, di essere passati tutti a fil di spada. Tale è la fama della lealtà e della buona fede dei russi.

Non so chi abbia obbligato Lavrov a parlare così. Tacendo ci avrebbe guadagnato.

G.P.

Intervista di Lavrov, con commentiultima modifica: 2022-04-19T18:39:57+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “Intervista di Lavrov, con commenti

  1. Ma in effetti, però, in una corretta analisi costi-benefici, applicando un algoritmo di 3° livello alla valutazione del testo, del contesto, del passato e del presente, la determinazione del futuro che ne sarebbe scaturita avrebbe senza dubbio non dico consigliato, ma addirittura ordinato la resa immediata. Zelensky avrebbe ritirato ritirato lo scontrino dal supercalcolatore con sopra scritto “Soluzione: resa immediata”, lo avrebbe mostrato per televisione agli ucraini e avrebbe detto “Così si farà, l’ha stabilito l’algoritmo dell’Intelligenza Artificiale, o se volete, Dio” (anticipando la metodologia che fra qualche anno sarà universalmente adottata). E gli ucraini, obbedienti, avrebbero chinato la testa, proclamando “Laudetur, Aaameeen!”.
    E’ che laggiù (l’Ucraina è in Sud-America, o sbaglio?), sono arretrati, non arrivano a certe raffinatezze.

  2. che sia una guerra che avrebbe gia’ dai primi giorni essersi conclusa con un trattato, una pace concordata che contempli gli interessi di sicurezza sia di una superpotenza come la Russia che di uno stato confinante come l’Ucraina, e’ questione solo di buon senso.
    Chi non lo capisce, o finge di non capirlo, sono solo gli Stati interessati ad indebolire economicamente e politicamente una superpotenza antagonista, l’ Europa, con l’Ucraina che finisce devastata con migliaia di civili morti, mentre altri stati ci guadagneranno sulla loro pelle.
    Per i crimini di guerra, ne saranno compartecipi anche chi fomenta la guerra e invio di armi fino alla vittoria finale sulla Russia, che e’ una superpotenza nucleare! Occorrono accordi, altro che ascoltare capi di stato che si vede evidente che non sono neanche nel pieno delle facolta’ mentali.

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