NO QUIERO VERLO

Gianni Pardo

NO QUIERO VERLO

No quiero verlo, scriveva Garcia Lorca, parlando del torero Ignacio Mejìas, morto a las cinco de la tarde, alle cinque del pomeriggio. “In punto”. Perché “non voglio vederlo”? Perché vederlo non aggiungerebbe nulla a ciò che so. A ciò che temo, da anni, senza che la mia paura e la mia coscienza del rischio abbiano potuto far nulla per evitare questo esito. Vederlo mi darebbe uno strazio in più. Soltanto uno strazio in più.

Ho già visto altri cadaveri e non c’è alcun bisogno di insegnarmi quanto poco la morte somiglia alla vita. Le donne del popolo, nella loro ingenuità, e mostrando che non hanno idea di che cosa sia la morte, chiamano a gran voce il defunto, rimproverandogli perfino di averle lasciate, di averle lasciate sole. Come se il nulla avesse delle orecchie, come se il nulla potesse avere delle responsabilità. Ma se si può sorridere delle donne ignoranti, non si può sorridere del loro dolore, perché è anche il nostro. E il nostro non trova nemmeno lo sfogo di una lacrima o di un grido.

È perché Federico temeva da tempo che Ignacio potesse morire nell’arena che non vuole vederlo. Perché il dolore della sua morte è antico: dura dal tempo in cui egli ha corso questo rischio di fronte al toro, ed è come se ad ogni volta avesse già pianto in anticipo, come se ogni volta lo scampato pericolo non fosse stato la fine dell’incubo ma il rinvio dell’angoscia alla successiva tauromachia.

Se penso a Garcia Lorca è perché nulla di ciò che sta avvenendo in Europa, e domani nel mondo, mi stupisce. Non oso nemmeno scriverne, perché non farei che ripetere: “Ve l’avevo detto, ve l’avevo detto”, sempre più piano. Vinto io stesso dal cattivo gusto delle mie parole.

E allora risparmiatemi i particolari di ciò che è avvenuto e di ciò che avverrà. Ho letto “Il lupo e l’agnello” che avevo i calzoni corti. Anche prima d’andare a scuola, credo, perché me ne parlò mio padre. E se tanta gente, nel mio continente, non l’ha ancora capita, non so che farci. Ma fa rabbia pensare che mentre l’agnello di Fedro non aveva altre risorse, l’agnello europeo è tale perché castrato dalla sua stupidità, non per legge di natura. “Ve l’avevo detto”. E ora no quiero verlo.

22 febbraio 2022 (22/2/22)

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Questo articolo è stato scritto prima dell’invasione dell’Ucraina. Solo qualche giorno prima, ma prima. E se lo riprendo è perché tengo ad esprimere il dolore per l’incapacità di noi uomini di accettare la realtà.

È solo perché non si accetta che l’uomo sia fondamentalmente egoista che ha potuto prosperare il comunismo: un’utopia che, in nome del Bene, ha fatto al mondo più Male di quanto ne abbia fatto il Male programmatico. Basti dire che Stalin ha provocato più morti di Hitler.

È solo perché non si accetta che l’uomo sia un animale aggressivo e a volte crudele; è solo perché non si accetta che la specie umana è una specie che fa guerra, che si è potuto avere il pacifismo, con un’Europa mentalmente disarmata e imbelle. Capace di dimenticare la necessità strategica, militare ed economica di non dipendere da nessuno. Solo per questo un Paese intelligente e colto come la Germania ha potuto consegnarsi mani e piedi legati alla Russia, dipendendo da essa per il 40% del gas e chiudendo per giunta le centrali nucleari: tanto per impedire di essere autonoma.

È solo per il rifiuto infantile della violenza, anche quando è necessaria, che abbiamo chiuso gli occhi sull’espansionismo russo in Georgia, in Libia, in Siria e soprattutto in Crimea. Ed è a causa della nostra mentalità di perdenti, in nome di ideali irenici e antistorici, che si è verificata la guerra d’Ucraina, col pericolo che la guerra straripi fino a noi. Per impedirla bastava dire alla Russia, quando faceva passeggiare i suoi carri armati lungo la frontiera ucraina: “Right or wrong, se entrate nell’Ucraina da est, voi che non avete nessun trattato con Kiev, noi, che non abbiamo nessun trattato con Kiev, entreremo da ovest e vi fermeremo”. Mossa illegale? E sia. Ma è stata legale l’invasione russa?

giannipardo1@gmail.com

NO QUIERO VERLOultima modifica: 2022-04-09T08:22:02+02:00da gianni.pardo
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