IL NEGOZIATO

Titolo Ansa: “Kiev, colloqui con Mosca riprendono”. Sottotitolo. “In precedenza il governo ucraino ne aveva annunciato la fine. La delegazione russa si era detta pronta a negoziare tutto il tempo necessario, anche se il Cremlino non ha svelato la sua posizione. La presidenza ucraina chiede il cessate il fuoco immediato ed il ritiro dei russi. Il milionario russo con passaporto anche israeliano Abramovich, su richiesta ucraina, presente ai negoziati. Kiev si appresta a formalizzare la domanda di adesione all’Unione europea”.
Il negoziato, a mio parere, è del tutto inutile. E per questo si concluderà con un totale disaccordo. Fra l’altro dal lato russo è stato inviato come negoziatore un ministro di secondo piano, ché tanto non è necessario Metternich per tornarsene a casa senza aver concluso niente. Naturalmente mi rendo conto che fare profezie così nette e risolute è il miglior modo per fare cattiva figura. Ma tanto, sono una persona così poco importante, che me la posso permettere.
Per dire come la penso cominciamo con un apologo. Due ladri entrano in un grande appartamento e dopo averlo rovistato per ore, fino a fare un fagotto della refurtiva che contavano di portar via, si ritrovano a naso a naso col padrone di casa che, anche lui armato, li minaccia di morte se non se ne vanno. I due gli fanno notare che anche loro sono armati, e sono due; inoltre hanno lavorato per ore per mettere insieme la refurtiva ed essendo quello il loro “lavoro” non possono certo rinunciarci. Scende dal cielo un angelo e dice ai tre: “Perché non intavolate un negoziato?”
Dice il padrone di casa: “Costoro non hanno alcun diritto e non hanno nulla da reclamare. Sono dei delinquenti e la refurtiva di cui parlano è roba mia, non loro. Se li lascio andare senza ammazzarli mi devono dire grazie”.
I due ladri ridono: “Innanzi tutto chi dice che noi non ammazziamo lui? Siamo in due, sappiamo sparare e siamo risoluti. Del resto un negoziato è, per definizione, una trattativa e se lui non ci offre nulla, che negoziato è? Noi siamo disposti ad andarcene se lui ci offre l’intera refurtiva”.
Il padrone di casa li rimbecca: “Voi non siete chierichetti. Se avete accettato di negoziare è perché avete saputo che sono campione di tiro e che dunque con me rischiate grosso. Se aveste pensato che sono un’animella mi avreste già sparato, vi sareste portata via la refurtiva, mettendoci magari come bonus lo stupro di mia moglie. Insisto, andatevene e basta”.
“No”, dicono i ladri.
“E allora presto vedremo chi spara meglio”, dice il presunto derubato. A questo punto interviene di nuovo l’angelo: “Ma se la pensavate così ancor prima di discutere, perché avete accettato la proposta del negoziato?”
“Perché, rispondono in coro i tre, chiunque di noi avesse detto di no sarebbe stato reputato il colpevole di quel che seguirà. Dunque abbiamo fatto tutti e tre la mossa, anche per rispetto a lei e all’opinione pubblica. Ma questo genere di controversie si risolvono vedendo chi spara meglio. Si faccia da parte”.
Da questo negoziato io ricavo inoltre qualche piccola inferenza. Per quanto intenzionate a rompere in ogni caso, ambedue le parti non possono fare niente di definitivo finché il negoziato non si chiude. E questo significa che i russi non prevedono che il conflitto si concluda entro oggi, domani o dopodomani. E questo significa anche che gli ucraìni hanno segnato un punto. I russi si sono resi conto che comunque non batteranno il record degli israeliani i quali, pur essendo quattro gatti, vinsero contro una coalizione mondiale di nazioni popolose. Sto parlando della “Guerra dei Sei Giorni”.
Ovviamente nessuno è tenuto a fare miracoli, e non si può pretendere di vincere una guerra contro lo Stato più esteso d’Europa (dopo la Russia) in un paio di giorni. Ma in questo caso ci sono due particolari da tenere da conto. Il primo, che i russi hanno avuto l’aria di battere l’Ucraìna in quattro e quattr’otto, sicché ogni prolungamento del tempo è per loro una perdita di immagine. Il secondo, molto più importante, è che l’inizio dell’invasione ha provocato una imprevista, vivissima impressione in Occidente, che ha reagito come mai aveva fatto, dando prova di unità d’azione (da non credersi), di risolutezza (da non credersi) di spregiudicatezza (da non credersi) fino a promettere il massimo sostegno agli aggrediti ed effettivamente far pervenire loro finanziamenti, armi e munizioni. Addirittura con l’intenzione di aumentare di molto questo aiuto in futuro. E – particolare non insignificante – mentre l’armamento russo è in gran parte anziano e a volte obsoleto, la tecnologia occidentale è ovviamente al top del progresso. Già le armi anticarro hanno fatto danni e ancor più ne faranno in futuro, soprattutto se i russi concedono agli aiuti il tempo di arrivare.
Infine una considerazione non secondaria. I Paesi Bassi (un piccolo ma popoloso formicaio) hanno una densità di popolazione di 409 cittadini per km2. L’Italia ha una densità che non arriva nemmeno alla metà, ma certo non è un deserto: siamo 189 per km2 . E l’Ucraìna? Soltanto 73. La densità italiana è più di due volte e mezzo quella ucraina. Questo significa che lo straniero può occupare anche le città, ma avrà un’enorme difficoltà a controllare il resto del territorio, se la popolazione sarà risoluta a resistere. Che è stata in fondo la ragione per la quale l’Afghanistan poverissimo e primitivo ha potuto “tenere testa”, per così dire, all’Inghilterra, all’Unione Sovietica e infine agli americani con tutti i loro alleati. Non è che abbiano mai vinto, gli afghani, ma non potevano mai essere definitivamente battuti e cancellati dalla carta geografica.
Ci sono Paesi facili e Paesi difficili da difendere, se invece delle battaglie campali ci si affida alla guerriglia. Difficili sono i Paesi Bassi, perché il territorio è piccolo, pianeggiante e sovrappopolato. Facile è la Svizzera centro-meridionale, perché Paese montagnoso, con una popolazione capace di battersi. E facile è pure l’Ucraina perché è troppo vasta e spopolata, per controllarla. Quanti milioni di soldati ci vorrebbero, per sottometterla seriamente? E quanto costerebbero?
Insomma, visto che l’Ucraìna è risoluta a battersi, anche ad osservare qualche prossima vittoria militare russa, rimane il fatto che, a mio parere, Mosca s’è scelta una brutta gatta da pelare.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
28 febbraio 2022

IL NEGOZIATOultima modifica: 2022-02-28T17:21:06+01:00da gianni.pardo
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