UCRAINA 2

I calcoli di Putin
Nella vicenda dell’Ucraìna è interessante lo studio della mentalità di Vladìmir Putin, certamente un uomo razionale. Talmente razionale e intelligente da riuscire a capire la mentalità degli uomini irrazionali e stupidi. Infatti ha benissimo capito che cosa poteva fare e che cosa non poteva fare e come avrebbero reagito gli occidentali. Tutto ciò che ha detto, anche contraddicendosi platealmente, anche falsificando la storia e la realtà, è stato lucidamente inteso a menare per il naso gli occidentali. E c’è pienamente riuscito.
La Russia è piena di rancore nei confronti del mondo a causa della sua caduta d’immagine in seguito all’implosione dell’U.R.S.S. Sostanzialmente crede che l’Unione non sia crollata per la sua intrinseca debolezza ma per un complotto internazionale o qualcosa di simile. Un’operazione proseguita – nel momento della debolezza della Russia – con la rapina di gran parte del suo territorio. I russi insomma non si sono accorti che i Paesi sottomessi sono fuggiti come se gli fosse stata aperta la porta del carcere. Tutti i Paesi confinanti o li odiano, o li temono, o li temono e li odiano.
Putin, per quanto riguarda il suo fronte interno, ha capito che qualunque discorso, per quanto fantasioso e in contrasto con la storia, avrebbe trovato benevolo ascolto se avesse fatto leva sull’emotività di una nazione frustrata. E non si è sbagliato. Così, quando è stato sicuro del sostegno della maggioranza della popolazione, è stato anche certo che la Duma l’avrebbe autorizzato ad usare l’esercito fuori dai confini della Russia. E così è stato.
Poi è passato ad esaminare il fronte esterno. I Paesi occidentali sono evidentemente ingenui, pacifici e antimilitaristi: in una parola sciocchi e vili. L’Occidente sembra ignorare che le condanne morali non fanno buchi nelle corazze dei carri armati e crede ingenuamente che le parole creino i fatti. Puntando su queste caratteristiche Putin non ha tenuto conto del coro delle stucchevoli condanne verbali ed è passato all’azione.
Per dimostrare quanto valiamo, basterà pensare che l’autocrate sovietico, pardon, russo, si è persino permesso di mentire sfacciatamente: “Le truppe sovietiche si stanno ritirando”, “Noi non contiamo di invadere l’Ucraìna”, e cento altre dichiarazioni contraddette il giorno dopo. Lui ci ha presi costantemente in giro e molti lo hanno preso costantemente sul serio. Putin ha irriso un intero areopago di Capi di Stato, dimostrando che hanno una mentalità da boy scout. Non solo: i nostri giornalisti, i nostri intellettuali, i nostri politici sono stati tanto intimiditi che non hanno nemmeno osato rinfacciargli le sue menzogne. Le sue parole sono sempre state riferite compuntamente, come fossero Vangelo, e parecchi sono stati persino pronti a trovargli le giustificazioni cui lui stesso non aveva pensato.
Tutto questo non è una critica di Putin. Vladìmir si è comportato da statista che si occupa di politica internazionale, mentre i suoi avversari sembrano ragazzi che scoprono con sorpresa la realtà degli adulti e non sanno come maneggiarla.
Putin ha anche rispolverato vecchi slogan sovietici, calunnie incredibili, esagerazioni inverosimili, insomma la classica disinformacija. Ma ha avuto ragione. Perché il popolo è talmente ottuso e ignorante, che le parole non le valuta per il loro senso ma per il loro peso, per il loro colore, per “l’effetto che fanno”, come avrebbe detto Jannacci. Nientemeno, la Russia è andata a “denazificare” l’Ucraìna, senza vedere che, se di qualcosa ci sarebbe bisogno, sarebbe di “desovietizzare” la Russia stessa. O perfino di “denazificarla”, se si pensa che essa è si è legata a Hitler col Patto Ribbentrop-Molotov che poi ha violato la Germania, non l’Unione Sovietica.
Insomma Putin è stato cinico, sfacciato, bugiardo, ha puntato tutta la posta sulla viltà occidentale ed ha vinto la mano. Applausi alla prestazione. Del resto noi siamo felici di perdere. Basti dire che, su “Affaritaliani” del 24 febbraio, leggo questo titolo: “Ucraina, il sondaggio di Affari Quasi l’80% dei lettori sostiene Putin”. Immagino sarebbero stati il 90%, se Putin avesse invaso l’Italia.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
26 febbraio 2022

UCRAINA 2ultima modifica: 2022-02-26T07:58:07+01:00da gianni.pardo
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5 pensieri su “UCRAINA 2

  1. Caro professore,
    a questo punto le vorrei suggerire uno spunto per uno dei prossimi UCRAINA x.

    Cerchi online la rivista militare VPK del 26 febbraio 2013 e nello specifico l’intervento “Il valore della scienza sta nella lungimiranza. Nuove sfide richiedono un ripensamento delle forme e dei metodi delle operazioni di combattimento” del Capo di Stato Maggiore, nonché vice-ministro della difesa della Federazione Russa, il generale Gerasimov.

    Da un po’ si argomenta se si tratti di una proposta strategica belligerante anziché difensiva, ma non è questo il punto. Piuttosto, la “dottrina” Gerasimov spiega diffusamente la necessità, per le forze armate russe, di adattare i propri mezzi e metodi di combattimento alle nuove sfide del XXI secolo. Suggerendo come la nuova strategia si debba basare su primavere arabe, sovversione interna agli Stati nemici e destabilizzazione, utili a “trasformare nel giro di pochi mesi Paesi perfettamente funzionanti in arene di feroce conflitto armato, oggetto di intervento straniero, e devastati dalla guerra civile e dalla catastrofe umanitaria”. E già qui capiamo Crimea, Donbass eccetera.

    Gli aggiornamenti più recenti di questa “dottrina”, prevedono e spiegano come cyberterrorismo, cryptolocker e troyan vari oltre ad altri strumenti e tecniche informatiche vadano impiegate per paralizzare selettivamente aziende pubbliche e private oltre che i principali servizi pubblici e quant’altro necessario a mettere in ginocchio qualsiasi Nazione, anche le più progredite tecnologicamente.

    Mario Draghi viene descritto come un economista, accademico, banchiere e, dirigente pubblico italiano. Politico magari no: ne detiene la carica, ma non sembra possedere la lungimiranza e la capacità di valutazione necessarie (peraltro si accompagna abbondantemente in questo). E di sicuro sarebbe anche un pessimo assicuratore vista la scarsa dimestichezza con il calcolo attuariale.
    La sua uscita odierna sullo Swift sembra dimostrarlo, nella speranza che all’Italia non gliene incolga male anche peggiore dalla seconda parte della “dottrina” Gerasimov. Ma a svelarcelo saranno gli eventi prossimi venturi.

  2. Stimo Antonio Martino come una delle persone con cui più spesso mi sono trovato d’accordo. Ma quando dormitat et bonus Homerus…
    Lo andasse a dire agli Stati Baltici, che la Nato era inutile. Se avessero conosciuto il futuro (che però temevano) Tallinn, Riga e Vilnius avrebbero risposto: “Lo vada a dire all’Ucraina”.

  3. Caro Pardo,

    sono non poco sorpreso di questo elogio (indiretto, ma non tanto) di Putin – che avrebbe capito di aver mano libera contro gli imbelli occidentali. Io invece temo per lui che abbia commesso un gigantesco errore che pagherà, forse persino con la defenestrazione. La popolazione russa sembra tutt’altro che compatta dietro di lui, si è già manifestato all’interno contro questa assurda guerra che Putin non può vincere per motivi … demografici. La Russia ha la miseria di 143 mln di abitanti, nemmeno il doppio della Germania (e oltre venti milioni vivono nelle due metropoli di Mosca e San Pietroburgo). Il declino demografico è inarrestabile, perciò l’avversione di Putin per gli omosessuali (Ottaviano Augusto tassava chi aveva meno di tre figli).
    Putin è nostalgico della grandezza sovietica e non gradisce che la Russia sia declassata a potenza regionale (Obama dixit). È pur sempre la seconda potenza mondiale quanto ad armamento nucleare e in grado di distruggere gli Stati Uniti (ovviamente autodistruggendosi: mutual assured destruction, MAD).
    Tuttavia sarebbe stata possibile una forma di associazione con la Russia postsovietica. Ma sembra – si dice – che gli Stati Uniti non l’avrebbero mai accettata (così scriveva Emanuele Severino). E un certo Zbigniew Brzeziński considerava l’Ucraina decisiva per indebolire la Russia …
    In fondo dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia anche la NATO non era più necessaria (questa anche l’opinione ieri di Antonio Martino). Ma gli USA non non avevano e probabilmene ancora non hanno nessuna intenzione di mollare l’Europa degli Stati Uniti (che Bush jr. preferiva agli Stati Uniti d’Europa).

  4. La Nato che arma i fascisti ucraini anche in queste ore, invece, è una pia opera di beneficienza: sarà un bagno di sangue ma i “valori” occidentali saranno salvi.
    Lo dicono anche alcuni americani: bastava concedere un’assicurazione scritta che la Nato si sarebbe fermata nella sua espansione a est e si poteva evitare la guerra.
    Deve cambiare occhiali, professore, eppure i due discorsi di Putin sono chiarissimi, ma lei non li ha letti, sono troppo lunghi, più di 10.000 parole.
    Ma stia tranquillo, professore, lei è in buona compagnia: mai visto i Media così concordi, dal fascista (fronte della gioventù) Biloslavo del Giornale fino agli ex (?) comunisti del Manifesto, siete tutti d’accordo. anche Salvini porta i tulipani sul portone, chiuso, dell’ambasciata, il beota …
    un miracolo, certamente avrete ragione tutti voi. il branco ha sempre ragione.
    Da otto anni i russi del Donbass sono in guerra, 14000 morti, sono perseguitati, ma sono tutti contadini e minatori, chissenefrega. i valori occidentali sono più importanti e l’URSS (pardon la Russia) deve essere sconfitta, umiliata dalla Nato.
    ricorda Tacito? hanno fatto il deserto e lo chiamano pace
    ma stia attento, Sigonella è vicina

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