L’OCCIDENTE È MALATO DI MENTE

Il mondo sembra malato di mente. Viziati da frontiere sicure, gli Stati Uniti commettono due errori, peraltro fra loro collegati: il primo è la sensazione che l’Impero Britannico, morendo, gli abbia trasferito sulle spalle il “white man’s burden”, il dovere dell’uomo bianco di essere il gendarme del mondo; il secondo è quello di agire a volte in nome degli ideali. Uno Stato si deve muovere esclusivamente in nome dell’interesse nazionale. Anche se di questi errori sembra stiano a poco a poco guarendo.
Un altro Paese malato di mente è la Russia. Convinta che il tempo non passi mai, pensa che se i mongoli, gli svedesi, i francesi e i tedeschi hanno tentato di invadere la Santa Madre, anche altri ci proveranno. Sempre. I russi non si rendono conto che oggi sono circondati da pecore che ambiscono soltanto a non essere divorate. I soli che potrebbero realisticamente permetterselo sono i cinesi, ma neanche loro vi hanno interesse. La Russia non fa gola a nessuno e la sua paura è eccessiva.
Nel momento della dissoluzione dell’Impero Sovietico gli Stati Baltici si sono precipitati ad aderire alla Nato ma non è stato per aggressività, è stato per paura. Una paura giustificatissima, dal momento che proprio della Russia Estonia, Lettonia e Lituania sono state schiave per mezzo secolo. E questo senza avere mai provocato l’Orso russo. La Polonia, vittima di due tirannie durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata punita dalla Russia come un popolo aggressivo e vinto. Gli ex sovietici si stupiscono di essere odiati dappertutto dove sono stati?
Mosca non ha mai sentito parlare di hybris e non comprende il concetto di eccesso. Chi ha creato la Nato non sono stati gli americani e gli europei occidentali, è stata la Russia. Prova ne sia che quando l’aggressività della Russia è sembrata scomparsa, molti hanno detto che la Nato era morta. Ancora recentemente Emmanuel Macron ha parlato della sua “morte cerebrale”. Ma sono bastate poche settimane in cui la Russia ha fatto la Russia per risvegliarci. Chi direbbe mai, in questi giorni, che la Nato è morta?
Mosca teme l’Occidente e per questo vuole invaderlo. O almeno dominarlo. Nella sua logica stralunata considera aggressivo chi intende difendersi. E c’è qualcosa di morboso, in tutto questo. Come morbosa è la tendenza russa a pretendere – con un prodotto interno lordo come quello dell’Italia – di essere una superpotenza tale da interloquire da pari a pari con la Cina o gli Stati Uniti. Nella famiglia europea la Russia è il principale malato di mente. Ma è l’Europa Occidentale quella senza speranza, quella che della sua malattia rischia di morire.
La fine della Seconda Guerra Mondiale ha lasciato l’Europa con metà del continente sotto la dittatura di una potenza straniera. Qualcuno ha detto che la Russia ha contribuito alla pace ed è vero: ma quella potenza tirannica l’ha fatto perché sazia e interessata a tenersi tutto quello che aveva arraffato. Gli schiavi sottomessi non hanno concepito nemmeno il progetto di ribellarsi, perché sapevano che non sarebbero stati sostenuti dai “cugini” liberi.
Ecco le storture che abbiamo tollerato senza fiatare per mezzo secolo: gli Stati Baltici inglobati di forza nell’Unione Sovietica; tutti i Paesi al di là della linea Oder-Neisse, i Balcani e l’Asia a nord di Iran e India, semplici colonie dell’Unione Sovietica, governate da Gauleiter agli ordini di Mosca; e tuttavia questa situazione drammatica (si pensi all’Ungheria e alla Cecoslovacchia) è stata considerata intoccabile in primo luogo dagli europei occidentali. In cambio della pace avrebbero venduto la loro madre.
I vinti sono stati vinti anche nell’anima. La Germania non ha mai parlato di riprendersi la Prussia orientale: non che valesse gran che, ma perché far considerare l’annessione un fatto legale e normale? Ricordiamoci che la Francia, per l’Alsazia-Lorena, ha tenuto l’Europa intera sulla graticola per oltre quarant’anni, dal 1870 al 1914. Inoltre Berlino ha tollerato di essere amputata – senza mai lamentarsene – di vasti territori offerti generosamente da Mosca alla Polonia in cambio dei vasti territori che essa ha scippato alla stessa Polonia. Insomma l’Unione Sovietica si è comportata come un orso affamato e nessuno si è permesso di alzare un sopracciglio. Anche senza reagire in concreto, sul momento cosa militarmente impossibile, si sarebbe dovuto dichiarare intollerabile una situazione intollerabile. Invece si è stati zitti affinché Mosca potesse dormire sonni tranquilli per l’eternità.
La Russia ha sempre temuto le invasioni straniere, ma dal 1945, col pretesto di quella paura, ha esagerato. Essa si è comportata come un fattore sfruttato e maltrattato da un latifondista che, ribellandosi, non soltanto gli ruba la terra, non soltanto va ad abitare a casa sua, ma lo butta fuori e pretende di andare a letto con sua moglie. C’è un punto oltre il quale la rivalsa è peggiore del crimine iniziale.
Ma per cinquant’anni l’Occidente non ha avuto il coraggio di aprir bocca. Se l’oppressione è finita è stato perché l’Unione Sovietica è implosa, non perché l’Occidente si sia riavuto. E invece sarebbe stato bene che la Russia temesse la reazione occidentale. Siamo sicuri che gli Stati Uniti e la stessa Europa abbiano fatto bene a non aiutare anche militarmente gli insorti ungheresi? Io non ne sono certo. E non lo fui nemmeno sul momento.
L’errore dell’Europa è epocale. Passi essere sconfitti, perché non si può sempre vincere, ma credersi sconfitti per sempre non è più una resa militare, è una resa intima. Finché non sono arrivati alla decadenza, i romani non hanno mai accettato la sconfitta definitiva. Se perdevano una battaglia, si ripromettevano semplicemente di vincere la successiva. Sconfitti nell’anima non furono mai. Nemmeno dopo Canne, nemmeno quando Hannibal era ad portas. Invece il nostro disarmo morale ha fatto di noi dei cittadini del mondo di serie B. Amiamo la libertà ma non saremmo più capaci di conquistarcela. Il nostro non è il pacifismo dei forti, è il pacifismo degli erbivori.
E la decadenza non è soltanto militare. Mentre gli intellettuali professano un antiamericanismo di facciata e contrario ai nostri interessi, gli europei hanno una demenziale passione per il lato stupido dell’America. Ne seguono pedissequamente le mode (anche lessicali), i pregiudizi (la political correctness), il disfattismo (che nell’America profonda è marginale mentre da noi è centrale), il femminismo aggressivo e stupido (“Madre Nostrra che sei nei Cieli”) e perfino l’orgoglio gay, in attesa dell’orgoglio degli impotenti. Gli Stati Uniti hanno distrutto la loro scuola e noi abbiamo distrutto la nostra. L’ignoranza è stata elevata a normalità e la cultura è stata declassata a orgoglio stupido di ci-devant. Il buonismo scolastico è stato esasperato fino a pretendere che l’idiota sia uguale al primo della classe e che comunque non bisogna bocciare nessuno. Magari aboliamo i voti per evitare che i poveri cuccioli abbiano problemi psicologici.
Gli americani professano il pangiuridicismo e noi facciamo altrettanto. Loro vedono razzismo dappertutto, e noi impariamo a farlo. Loro si vergognano di frenare l’immigrazione via Messico e noi andiamo a cercare i migranti nel Mediterraneo. Anche in politica estera tendiamo a castrarci, facendo concorrenza ad un Papa ciarliero, e rifiutiamo la forza come argomento politico: come se ce ne fossero altri. Insomma mostriamo l’allarmante tendenza tardo-romana a comprare la pace, come con la Turchia e gli emigranti. È veramente morto quel Brenno che disse: “Col ferro, non con l’oro si riscatta la patria!”
La dipendenza militare dall’estero non soltanto non è vista come un disonore ma non è vista nemmeno come un pericolo. E quando De Gaulle procurò la bomba atomica alla Francia in Italia fu sommerso dall’irrisione. Noi abbiamo adottato il lato stupido del nazionalismo, per esempio quello delle diverse parlate (i ridicoli cartelli in bretone in Bretagna e in basco nei Paesi Baschi) piuttosto che quello della difesa dei confini. Infine seguiamo la religione dell’ecologismo in nome del quale dovremmo tornare all’età della pietra, perché l’uomo moderno è un ospite “abusivo e nocivo” della Terra.
Insomma l’Europa è la responsabile di tutti i mali del passato e del presente. Poco importa che non sia vero: se lo crediamo, la realtà ce ne presenterà il conto. E saremo destinati a soccombere.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
17 febbraio 2022

L’OCCIDENTE È MALATO DI MENTEultima modifica: 2022-02-19T08:18:32+01:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “L’OCCIDENTE È MALATO DI MENTE

  1. il suo non è un commento ma un auspicio, una preghiera
    la Russia ha un PIL inferiore all’Italia ma ha 17 milioni di kmq di territorio con una quantità incalcolabile di materie prime: quando Hitler era convinto di essere arrivato a Mosca se ne accorse. La Polonia dopo la WWI si appropriò di territori a scapito della Germania e vinse uno scontro con l’URSS, per questo sollevò qualche risentimento.
    Le repubbliche baltiche accolsero i nazisti come liberatori, i lituani erano efficienti più dei padroni tedeschi nello sterminio.
    Cmq sono d’accordo che la Polonia è stata vittima e oggi ha paura.
    l’Unione Sovietica e i suoi dittatori non hanno niente in comune con Putin che resta il miglior statista in campo (in my opinion) con di fronte avversari confusi e irresoluti. Anche Obama aveva promesso sfracelli quando la Russia andò in Siria, abbiamo visto come è andata a finire. La Clinton ha permesso che un ambasciatore americano venisse linciato per non contrastare gli insorti islamici.
    Putin, sempre lui alla da 20 anni, ha visto tutto e di tutto ha fatto tesoro.
    Purtroppo gli avvenimenti corrono veloci, più veloci del numero di battute al minuto sulla tastiera per commentare.
    Quando si incomincia a sparare avere una bella mira è meglio che parlare o scrivere.
    Se, come sembra, in Donbass ci sarà un confronto feroce fra fascisti ucraini e russi, vincerà il più forte, che si aggiudicherà anche la ragione e la verità.
    io scommetto su Putin, perchè Biden non sa più dove ha messo gli attributi (per paura del Me too) e l’EU non sa che pesci prendere (un particolare umoristico, Scholtz negli anni ’70 era un leader marxista che manifestava contro la Nato, come i nostri ex comunisti che oggi sono gli zerbini di Biden)
    L’unico coerente, fra i comunisti, è Marco Rizzo che scrive: FUORI L’ITALIA DALLA NATO, FUORI LA NATO DALL’ITALIA … mi ricorda la gioventù :)) LoL
    Con questo ho finito, grazie dell’ospitalità

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