ARRIVANO SOLDATI AMERICANI

Leggo sull’“Ansa”: “Gli Usa invieranno truppe supplementari in Polonia, Germania e Romania in risposta alle crescenti tensioni con la Russia sull’Ucraina”.
In realtà, si parla di meno di diecimila soldati (8.500, per l’esattezza, ma Washington non esclude nessuna option) da sparpagliare in quei tre Paesi, mentre la Russia ha schierato sulla frontiera ucraìna più di centomila fanti e carristi. Dunque una risposta militarmente risibile. Ma nei panni di Vladìmir Putin starei attento. Perché Biden è anziano. Perché Biden è un pacifista. Perché Biden è un politico democratico. E la storia ci dice che sono proprio i politici democratici – quelli che teoricamente sembrano i più alieni dalle guerre – quelli che le cominciano. Poi tocca ai politici repubblicani, come Nixon, porvi termine. Ed è stato anche un democratico, Truman, che ha avuto il coraggio di usare due volte la bomba atomica.
Mi chiedo addirittura se questa sorta di inversione dei ruoli non derivi da una suggestione di inadeguatezza. I democratici, temendo sempre di essere considerati soft, molli e non combattivi, poi ricorrono alle armi. Mentre i repubblicani, trigger happy ed aggressivi, non hanno questi complessi, e addirittura hanno il coraggio di dichiarare che la guerra del Vietnam è persa e tanto vale ritirarsi.
Come che sia, la mossa di Biden ha un forte significato simbolico. Per molto tempo, permanendo la minaccia russa, l’Occidente ha sostenuto che la risposta, in caso d’invasione, non poteva essere che diplomatica o al massimo economica. Ed è vero che sono state progettate sanzioni economiche tanto severe – nel caso – da avere un effetto inaudito. Ora invece, spostando questi soldati, sembra si riconosca che – toh! – ad una minaccia armata si risponde con una reazione armata.
Questa vicenda tuttavia si presta a considerazioni non insignificanti. In una bellissima favola di La Fontaine (“Les animaux malades de la peste”) si decide che la peste è stata inviata da Dio per punire i peccati commessi dai terrestri. Dunque è bene che ciascuno denunci i suoi. L’ultimo a denunziarsi è l’asino, che ammette di avere a volte mangiato qualche ciuffo d’erba di un prato che non gli apparteneva, e per questo viene scacciato con ignominia dal consesso civile. Mentre prima di lui il leone aveva confessato di avere mangiato pecore e agnelli, e a volte persino il pastore, ma i cortigiani lo avevano assolto con le parole: “Ma, sire, voi gli avete fatto un grande onore, mangiandoli!”
Questo perché? Perché il leone faceva paura, e l’asino no. Nello stesso modo, in questa contesa, molti vogliono difendere la Russia sostenendo che, mancando essa di frontiere naturali, è comprensibile che tema un attacco proveniente dall’Ucraìna. E per questo non vuole un giorno vedere sul suolo di quel Paese armati appartenenti alla Nato. Ma questo è tuttavia un atteggiamento davvero strano.
In primo luogo, come può Mosca chiedere a Washington, a Londra ecc., di impegnarsi nel senso che l’Ucraìna non aderirà mai alla Nato? Almeno avesse richieste che la Nato dicesse di no alla richiesta di ammissione, ma come può pretendere che i Paesi occidentali diano ordini ad un Paese sovrano come l’Ucraìna? La verità è che Mosca non crede mai alla sovranità altrui. Si è visto in Ungheria nel 1956.
In secondo luogo, quanto è razionale chiedere un simile impegno, quando si sa che i trattati sono “scraps of paper”, “chiffons de papier”, insomma cartacce inutili? Kiev potrebbe benissimo impegnarsi e poi, quando si sentisse forte abbastanza, schierare centomila soldati alla frontiera con la Russia esattamente come la Russia sta facendo in questo momento con l’Ucraìna.
Del resto, a proposito di trattati: non c’era scritto nella Costituzione Russa che le Repubbliche Socialiste sarebbero rimaste nell’Unione Sovietica finché lo avessero desiderato, cioè volontariamente? Quanto falsa fosse questa dichiarazione si è visto quando s’è dissolta l’Unione Sovietica. È stato letteralmente un fuggi fuggi generale, con i Paesi Baltici e la Polonia che si sono precipitati ad aderire alla Nato. Perfino la Bielorussia ha voluto essere indipendente da Mosca.
La verità è che la Russia ha paura. Ha sempre avuto paura ed ha paura ancora oggi. Perché non s’è mai fatta degli amici: Tutti la temono e tutti coloro che hanno avuto a che fare con essa la odiano. Mi ricorda in questo Macbeth che, adottando come metodo sempre la violenza e il delitto, alla fine ha temuto che perfino la foresta venisse ad attaccarlo.
Badiamo, io amo la Russia. Quella che non amo è la sua politica di eterna sopraffazione. Il suo comportarsi come il bullo d’Europa, mentre ha un prodotto interno lordo che, se non è come quello dell’Italia, è inferiore a quello dell’Italia.
Putin dovrebbe anche ricordarsi che se Mosca ha perso la guerra fredda non è stato perché Gorbaciov e compagni fossero delle tigri di carta, ma perché la Russia non riusciva più a reggere il confronto con gli Stati Uniti dal punto di vista economico. Del resto ancora oggi la spesa di Mosca in armamenti è sproporzionata, rispetto all’economia del Paese. Non si potrebbe smetterla, una buona volta, col muso duro, e vivere in amicizia con tutti? Neanche l’Olanda, neanche il Belgio, neanche la Polonia e tanti altri hanno delle frontiere naturali. Ma vivono forse nella paura di essere invasi? Ai russi bisognerebbe dire che noi occidentali disponiamo di buoni libri di geografia, e sappiamo perfettamente che non c’è l’Eldorado, dalla Crimea all’Artico. Loro hanno un territorio tanto grande quanto infame climaticamente, ed io sarei lieto se potessero importare generi alimentari decenti. Perfino da turista in nessun posto ho mangiato male come in Russia. E se poi devono spendere tutte le loro risorse in carri armati, non c’è da meravigliarsi che non vivano bene.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com

ARRIVANO SOLDATI AMERICANIultima modifica: 2022-02-02T18:00:00+01:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “ARRIVANO SOLDATI AMERICANI

  1. forse il mezzo più semplice per far desistere i russi dal loro atteggiamento aggressivo e dalla loro atavica paura(non infondata, visto quello che hanno subito dalla germania)sarebbe sciogliere la NATO.Se la Russia è una tigre di carta,perchè far sopravvivere la più poderosa alleanza militare della storia?

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