IL COVID VISTO DAL GIAPPONE

Pubblico un carteggio per chi si interessa di questo argomento. L’amico che mi scrive e cui rispondo è un torinese professore all’Università di Yokohama. E quando penso che parla il giapponese scoppio d’invidia. Scherzi a parte, è una persona seria, un caro amico e una persona razionale. Quanto all’argomento in questione, diciamo che è ni vax, con ascendente sì vax, visto che si è vaccinato.

Carissimo Gianni,
conosco piu’ o meno in equal numero vaccinati e gente che non si vuole vaccinare. Pensandoci bene, forse conosco piu’ gente che non si vaccina semplicemente perche’ nel paese dove vivo non e’ obbligatorio e non fa nessuna differenza, alludo ovviamente a qua in Giappone dove i miei colleghi mi dicono che circa il 50% degli studenti nostri sono vaccinati, gli altri optano per non farlo. Tra i docenti, penso che la percentuale di vaccinati sia superiore, o forse molto superiore, per senso di rispetto del governo che ce lo raccomanda, visto che la nostra e’ una universita’ statale.

Detto questo capisco molto bene le ragioni di chi si vuole vaccinare: e’ semplice se c’e’ una malattia pericolosa in giro, ed esiste un vaccino, tanto vale vaccinarsi. Il vaccino e’ nuovo e’ rappresenta un rischio, ma ci sono organizzazioni internazionali di vario tipo e natura che controllano questo rischio, e oramai e’ chiaro che il rischio e’ minuscolo, oserei dire ridicolo. Quindi diciamo che si tratta di un rapporto rischio/beneficio. Ci sono alcune cose implicite in questo ragionamento di chi opta per faccinarsi: la coscienza della pericolosita’ della malattia, la coscienza che il vaccino protegga e la convinzione che non sia pericoloso per la salute.

Le ragioni di queste persone sono chiare e razionali, quindi inutile soffermarsi.

Dal lato opposto ci sono le persone che non sentono la necessita’ di vaccinarsi. Capisco e comprendo molto bene anche le ragioni di queste persone. Fanno anche loro i loro rispettabili ragionamenti, e si basano su fatti concreti. Conosco molte di queste persone, e ritengo che le ragioni siano riassumibili in questi tre punti: la malattia per loro non e’ cosi’ grave come ci viene presentata, il vaccino funziona poco, e il vaccino puo’ fare male alla salute. Ho messo queste tre ragioni in ordine di importanza, secondo la mia impressione parlando con queste persone

Per il fatto che la malattia non sia cosi’ grave come ci viene raccontata, le ragioni sarebbero che i dati ISTAT ufficiali dicono che . Il punto chiave e’ che quelli che non guariscono non sono persone sane, ma la stragrande maggioranza di loro hanno piu’ di tre altre patologie in corso, e una eta’ media di oltre ottantanni, come l’aspettativa di vita media.

Un’altra cosa che mi dicono, e’ che queste ondate di contagi, queste curve che vediamo in televisione, sono le stesse pubblicate negli anni passati  pre-covid sui siti nazionali di ogni paese, catalogate come influenza/polmoniti stagionali. Sono curve equivalenti a quelle di mortalita’ settimanale annuale, che hanno -purtroppo- dei picchi in inverno.

Insomma il quadro che mi dipingono dice la malattia e’ magari un po’ peggiore quest’anno rispetto ad altri anni, ma le epidemie di polmonite fanno danni simili ogni anno nel mondo. In Italia, paese tra i peggiori di europa, il sito dell’istituto di statistica dichiara che la mortalita’ e’ aumentata del 15% rispetto alla media degli ultimi 4 anni. Pero’ negli ultimi 4 anni le oscillazioni sono state grosse, ogni anno la mortalita’ sale e scende, nel 2020 e’ salita’, probabilmente quest’anno scendera’. La mortalita’ per ogni causa annuale pre-covid e’ l’uno per cento, e il 10-15% di questo uno percento sono “polmonite/influenza”, in italia fa circa 70 mila decessi l’anno. Quindi il 140mila decessi covid in due anni rientra bene  in queste percentuali.

Questo discorso di “non eccezionalita” vuole enfatizzare il disaccordo con i lock-downs, e le restrizioni varie. Chiaro per me. Un’altra cosa che sento dire da queste persone e’ che queste restrizioni non e’ affatto dimostrato che abbiano sortito alcun effetto utile. Non c’e’ nessuno studio che lo dimostra, e anche questo ho cercato di verificarlo personalmente pure io. Non ho trovato nulla, anzi, ho trovato articoli contrari, non scientifici, ma ci sono molti “studi” fatti da giornalisti o da privati che prendono vari dati ufficiali e deducono che le restrizioni non producono ne vantaggi ne svantaggi. Ne avevo trovato uno in particolare sui 50 stati americani, come e’ noto ognuno di essi si e’ comportato in maniera diversa praticando i lock-down con tempi e maniere indipendenti, e alcuni stati addirittura non facendo nulla. Confrontando le curve dei decessi pubblicate dai vari stati non si vede nessuna correlazione di nessun tipo, ne benefica ne malefica. Apparentemente i lock-down non sono serviti a nulla. A mio parere -pero’- e’ molto difficile giudicare queste cose in maniera cosi’ semplice. In america gli stati hanno climi completamente diversi, popolazione etnie e soprattutto densita’ di popolazioni completamente diverse. E’ difficile paragonare questi dati in maniera calibrata.

Io personalmente mi sono guardato semplicemente le statistiche ufficiali di google (che riguardo questo tema rigorosamente pubblica solo le statistiche ufficiali governative). Ho notato, che i paesi piu’ vaccinati, come il nostro, come l’inghilterra, come israele per esempio, non hanno una situazione migliore dei paesi dove invece si e’ vaccinato poco, come la svezia, o come il giappone.

Altra cosa che sento spessissimo da queste persone contrarie alla vaccinazione di massa, e’ che i vaccini non sarebbero efficaci. Il discorso sarebbe che un vaccino efficace semplicemente ti attiva gli anticorpi abbastanza per evitare che il batterio o virus prenda il sopravvento e ti faccia ammalare. Invece i vaccinati si ammalano a frotte, esattamente come i non vaccinati, e muoiono anche in numero cospicuo. Questa cosa pare incredibile, visto cosa leggi sui giornali e in televisione.

Quindi me lo sono andato a verificare personalmente: l’istituto italiano di statistica ha gia’ pubblicato le statistiche dei tre mesi agosto-settembre. Lo stato italiano dichiara per il mese di ottobre 2021 piu’ di 40.000 diagnosi covid tra i non vaccinati e 55.000 tra i vaccinati (si ammalano piu’ i vaccinati, ma attenzione che i vaccinati sono il piu’ numerosi). Per quanto riguarda i decessi, lo stesso sito pubblica 367 decessi di non-vaccinati, e 411 decessi di vaccinati. Sono in numero leggermente superiore i deceduti con il vaccino, ma di nuovo siccome i vaccinati in Italia sono in numero superiore, e’ un risultato positivo per il vaccino. Ma i critici dicono che non e’ quello che uno si aspetta da un vaccino “vero” (un vaccino ti protegge dal contagio in maniera completa, e dura tutta la vita. Se uno fa l’antitetanica, o l’anti tubercolosi, o l’anti polio, poi la malattia non ti viene e il discorso finisce li. La protezione e’ totale, e dura per sempre).

Quindi per quanto riguarda questi due punti (malattia non pericolosa, vaccino inefficace e insufficente), personalmente mi sembra che queste persone -che non intendono vaccinarsi- abbiamo le loro ragioni razionali. Voglio dire, uno puo’ non essere daccordo, ma non sono ragionamenti irrazionali campati per aria.

Rimane la questione dei pericoli del vaccino. Questa cosa mi pare molto meno nominata, e mi sembra l’ipotesi piu’ traballante. Non ci sono informazioni ufficiali di nessun tipo che io abbia trovato. Tranne articoli sporadici sui giornali, e cose aneddotali da amici o parenti. Ma di pubblicato si articoli scientifici o su statistiche nazionali non trovo nulla su questa questione, quindi io ho difficolta’ a farmi una valutazione mia.

Pero’ noto che queste persone che non hanno un parere favorevole sui vaccini, hanno anche dei dubbi sulla loro sicurezza, soprattutto a lungo termine.

Anche se la eventuale pericolosita’ dei vaccini non e’ dimostrata da nulla, le ragioni di chi manifesta dubbi sulla sicurezza di questi vaccini rimangono -a mio parere- ragioni razionali. Dico questo per il semplice motivo che diversi vaccini sono stati bloccati, temporaneamente per alcuni, per sempre per altri, da diversi istituti di controllo. Vedasi quello che successe inizialmente ad astrazeneca, a Johnson & Johnson, a quello russo, al vaccino cinese etc etc.

Non e’ un atteggiamento irrazionale quello di dubitare di una cosa nuova, che alcuni governi bloccano temporaneamente o permanentemente. Rimane un atteggiamento razionale quello di dubitare di una cosa che pochi mesi prima e’ stata giudicata pericolosa da organizzazioni governative o internazionali importanti.

Quello che e’ sicuro in tutta questa situazione e’ che gli animi sono esasperati, e questo penso sia dovuto alla coercizione che viene imposta alle persone in vari paesi. E’ questo che provoca instabilita’ e che fomenta gli animi di pochissimi maleducati e violenti (le persone che non vogliono vaccinarsi sono milioni). Il dibattito aspro non mi sembra sia il vaccino o non vaccino in se, ma le coercizioni, la sofferenza economica, le restrizioni imposte dall’alto sulla base di questioni che sono di fatto molto opinabili.

Nel mondo ogni governo fa a suo modo, ma certi governi sbagliano: la funzione del governo dovrebbe essere quella di aiutare tutti i cittadini, dovrebbe avere un atteggiamento diplomatico e sussidiario. E non mi sembra che in molti paesi sia cosi’. In giappone il dibattio e’ aperto, nessuno viene discriminato ne da una parte ne dall’altra, e questo crea pace sociale, nessuno si sogna di spaccare vetrine. Chi vuole vaccinarsi lo fa e chi non vuole non lo fa e non e’ pressato, non e’ considerato un pericolo pubblico.

Nessuno si sogna di chiedere un certificato di vaccinazione per salire sul di un pulman o andare al ristorante. Tanto piu’ adesso che il primo giro di vaccini e’ concluso da tempo e si vede che i vaccinati si ammalano lo stesso in grande numero, quindi contagiano tutti alla pari dei non vaccinati. I pochi non vaccinati, che sono oramai in minoranza in tutto il mondo occidentale, non presentano rischio per nessuno, pagano le tasse come gli altri e il governo dovrebbe rispettarli e servirli come gli altri. Ho sentito discorsi incredibili in cui si propone di fare pagare le spese di eventuali ricoveri ai non-vaccinati. E’ un ragionamento ingiusto e controproducente. Se si usasse lo stesso metro si dovrebbero pagare le spese coloro che correvano in autostrada o i fumatori che si fanno venire il cancro ai polmoni.

Questa e’ la situazione secondo me.

Ritornando al titolo del tuo scritto “Capire i no vax”, io li capisco benissimo e li rispetto come coloro che vogliono vaccinarsi. Anzi… tra questi “no vax” una e’ mia sorella che sputa fuoco se parla di queste cose, ma fa il medico nell’ospedale piu’ grande di Torino, quindi quello che dice per me ha peso. Un altro e’ un mio collega scienziato famoso in tutto il mondo, che ha pubblicato in passato su riviste “top” come Sience e Nature e lavora nel campo delle proteine e della biologia, quindi sa di quello che parla quando parla di virus, e un altro ancora un professore mio collega, insegna tossicologia, quindi quello che dice, lo dice con anni di studi nel campo.

Ciao e a dopo, Ruggero

Carissimo Ruggero,
ho voglia di scherzare. Prima mi dimentichi per qualche mese (è morto lui o sono morto io?) ed ora mi sommergi con una lettera di quasi 1.800 parole. Ma è una lettera molto interessante. Dato l’argomento, per me pressoché repellente. Ovviamente, essendo io a favore dei vaccini, baderò soprattutto alle argomentazioni contro il vaccino. Ho riportato prima la tua lettera.
Ovviamente non rispondo a tutti i punti. Ma tu citi il rapporto rischio/beneficio, classico per tutti i tipi di terapia, e in questo caso la bilancia è nettamente favorevole al beneficio. Questo dovrebbe tagliare la testa al toro.
La malattia non è grave come ci viene presentata? Forse non eri in Italia quando la pandemia è cominciata, e i cadaveri sono stati evacuati non con i carri funebri, non con le ambulanze, ma con i camion dell’esercito, uno dopo l’altro, come in processione. Ti assicuro che il Paese è stato terrorizzato. Anche perché col Covid si muore soffocati lentamente, e non c’erano più posti in terapia intensiva, negli ospedali. Senza dire che non si aveva idea di come combattere la malattia. Fare allarmismo oggi è da matti, ma prendere alla leggera ciò che è accaduto da principio è da incoscienti. O da persona che non soffrono molto dei mali altrui. Mai, per le influenze stagionali, si erano viste cose del genere.
Quanto alle statistiche, sono troppe, sono soggette a troppe variabili, sono (io) troppo ignorante in materia e poi, come diceva Mark Twain: “Esistono piccole bugie, grandi bugie, statistiche”. Insomma la valutazione delle statistiche e il controllo delle fonti è impresa superiore alle mie forze.
Poi mi scrivi che “i vaccinati si ammalano a frotte, esattamente come i non vaccinati, e muoiono anche in numero cospicuo”. E questo, francamente, non mi pare vero.
Tu prosegui: “Lo stato italiano dichiara per il mese di ottobre 2021 piu’ di 40.000 diagnosi Covid tra i non vaccinati e 55.000 tra i vaccinati (si ammalano piu’ i vaccinati, ma attenzione che i vaccinati sono il piu’ numerosi). Per quanto riguarda i decessi, lo stesso sito pubblica 367 decessi di non-vaccinati, e 411 decessi di vaccinati”
Dunque è vero, i vaccinati si ammalano come i non vaccinati, solo che a loro il Covid fa l’effetto più o meno di un raffreddore, e i non vaccinati spesso li manda in terapia intensiva (circa diecimila euro al giorno di costo, per lo Stato), dove rischiano di morire. E soffrono comunque, che guariscano o muoiano. Informarsi con chi l’ha provato. Se per molti non fa differenza, per me la fa.
E ora vediamo un po’ di numeri, tenendo conto che con essi io sbaglio sempre per una maledizione che mi avrà lanciato Euclide, a futura memoria.
Tenendo conto che in Italia siamo circa 58 mln, e che è stato vaccinato l’85% della popolazione (i numeri possono essere sbagliati, ma di poco, e la tesi non ne soffre) possiamo dire che abbiamo, su 58 milioni, 49.300.000 italiani vaccinati e 8.700.000 non vaccinati. Eliminiamo per tutti gli ultimi tre zeri.
Lo Stato italiano dichiara per il mese di ottobre 2021 40 diagnosi Covid tra i non vaccinati e 55 tra i vaccinati. Dunque 40 su 8.700 e 55 su 49.300
Proporzioni 40:8.700=x:100, cioè lo 0,459% e 55:49.300=x:100, cioè lo 0,111%, cioè meno di un quarto. I vaccinati si ammalano quattro volte di meno dei non vaccinati, con sintomi lievi, mentre gli altri si ammalano con sintomi seri, a volte gravi. Infatti ho spesso sentito affermare ufficialmente che su 10 ricoverati in terapia intensiva per Covid, 9 sono non vaccinati. Qualcosa significa.
E passiamo ai decessi. Tu mi scrivi: “Per quanto riguarda i decessi, lo stesso sito pubblica 367 decessi di non-vaccinati, e 411 decessi di vaccinati”.
367:8.700.000=x:100 dà 0,00421%, e 411:49.300.000=x:100 dà 0,000833%. Si noti che gli zeri dopo lo zero virgola sono uno in più, per i vaccinati. La prima cifra (0,004% ) per i non vaccinati, corrisponde all’incirca a 4 ogni centomila, e per i vaccinati a 8 ogni milione, un quinto, ancora una volta. San Pitagora, aiutami tu.
Poi affermi che i no vax critici sostengono che il vaccino di cui parliamo non è un vero vaccino, perché un vero vaccino protegge interamente e per sempre dalla malattia. Sciocchezze. Io faccio un vaccino antinfluenzale ogni anno, e dunque il vaccino antinfluenzale è tutt’altro che per sempre. E allora, non è un vero vaccino?
In secondo luogo, ammettendo che il vaccino anti-Covid non sia eccellente e definitivo come altri, che facciamo, lo buttiamo via solo perché non è il meglio? È come se, dovendo andare da casa mia a Roma (850 km circa) decidessi di andare a piedi, perché ho soltanto una Punto e avrei voluto andarci in Rolls Royce.
Non intendo convincere né te né gli altri eventuali lettori. Intendo soltanto dimostrare che il vaccino conviene. Magari come conviene ammalarsi di influenza rispetto ad ammalarsi di malaria, ma la medicina non è nata a Lourdes: promette qualcosa di meglio di ciò che promette la malattia. Qualunque malattia.
E poi ai no vax chiederei: possibile che tutti i governi del mondo siano composti da emeriti imbecilli, che fanno spendere allo Stato somme stratosferiche per offrire a tutti i vaccini anti-Covid, mentre loro la sanno tanto più lunga, per giunta con argomenti evidenti? Ah già, dimenticavo la teoria del complotto universale.
Un caro abbraccio,
Gianni

IL COVID VISTO DAL GIAPPONEultima modifica: 2021-12-03T11:25:32+01:00da gianni.pardo
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6 pensieri su “IL COVID VISTO DAL GIAPPONE

  1. gianni:
    “Un posto in terapia intensiva costa allo Stato (cioè alla collettività) circa novemila euro al giorno”

    E’ gia’ triplicato di nuovo? Non eravamo a 3000?
    In ogni caso, visto che in un paese moderno le terapie intensive, come le strutture ospedaliere, ci sono e costano quasi lo stesso sia che vengano usate o no, direi che siamo di fronte alla solita fake news ufficiale ripetuta a pappagallo dai vari media sensazionalisti e iperallarmisti.
    Comunque occhio a non confondere terapie intensive e rianimazioni, le prime costano sui 1300 euro al giorno invece degli 800 euro della normale degenza, le seconde in media sui 2200 (le rianimazioni sono quei posti ipertecnologici, presenti di solito solo negli ospedali pubblici dato che costano molto, in cui si riesce a tenere in vita anche un morto).

    gianni:
    “L’eutanasia non importa un costo per lo Stato e non è contagiosa.”

    Se proprio vogliamo metterla in termini di costi ed essere cinici fino in fondo, facciamo almeno i conti giusti, l’eutanasia cosi’ come la morte per covid degli anziani con pluripatologie gravi comporterebbe un enorme risparmio per lo Stato Italiano, il cui principale problema e’ nelle pensioni e nella prevalenza di una popolazione di vecchi malati tenuti comunque ostinatamente in vita con costosissime cure, costi quello che costi appunto, a prescindere dal covid. Pensioni e la gran parte della sanita’ sono consumate dai vecchi (un tempo anche dai giovanissimi baby pensionati, si andava in pensione a meno di 40 anni…), e da sole rappresentano i tre quarti della in Italia enorme spesa complessiva dello Stato, meta’ del PIL.

    Se ci fate caso, storicamente parlando, l’influenza spagnola uccideva soprattutto i giovani (gli ultracinquantenni ne erano praticamente immuni) in una societa’ in cui c’era una enorme prevalenza di giovani guerrieri nella piramide demografica (nei decenni precedenti emigrarono per fame dall’italia verso le americhe milioni di giovani nati in sovrappiu’, fino all’esplodere della guerra mondiale, nelle famiglie dell’epoca si facevano piu’ figli che si poteva senza preoccuparsi di come li si sarebbe nutriti, proprio come nell’africa di oggi), cosi’ come il covid attuale uccide i vecchi in una societa’ con un’enorme prevalenza di vecchi.

    Le avversita’ microbiologiche saprebbero fare il loro lavoro di chiamiamola “riequilibratura”, se non le ostacolassimo con una tecnologia medica sempre piu’ prometeica. Senza di tale tecnologia prometeica, MAI la popolazione del mondo sarebbe giunta a 8 miliardi con i problemi che ne conseguiranno, e le citta’ da milioni di abitanti non esisterebbero (nel medioevo, secondo Gino Luzzatto, le grandi citta’ che in realta’ erano col metro demografico di oggi solo dei piccoli villaggi, per non sparire dovevano essere continuamente rifornite dalla campagna di uomini e donne freschi e sani, perche’ anche in condizioni normali l’assembramento cittadino faceva pascolare i morbi e impennare la mortalita’- durante le fasi acute delle pestilenze infatti ci si rifugiava in campagna – vedi Newton o Boccaccio come esempi illustri).

    Per lo stesso motivo l’agricoltura intensiva di oggi, e di nuovo gli 8 miliardi di terrestri affamati in incremento numerico di 200000 (duecentomila) al giorno, sarebbero impossibili senza la moderna biotecnologia dedicata ai vegetali e ai fitofarmaci tanto avversata dai nostri ecologisti peraltro quasi del tutto impermeabili al tema demografico. I nostri campi coltivati sono delle grandi metropoli vegetali altrimenti inesistenti e impossibili in natura.

    Detto questo, inviterei i presenti a considerare se gli avvenimenti che maggiormente influiscono in una data epoca non siano in fondo quelli di cui non parla nessuno, perche’ essendo pervasivi ed immersivi, non si notano, sono come l’aria che si respira e in cui si e’ permanentemente immersi: fino al punto di diventare veri e propri tabu’, oscurati mediaticamente da qualsiasi stronzata artatamente ingigantita e amplificata. Ne sa qualcosa Sergio che sicuramente ci legge e che a suo tempo, se non erro, partecipo’ all’organizzazione di una iniziativa, infatti fallita, in Svizzera.

    La vera religione di una data epoca e di un dato luogo e’ quella che, essendo implicita e pervadente, e’ invisibile e non considerata tale.

  2. Beh, sì, MOLTI di quelli che muoiono a seguito di infezione da COVID, con i caratteristici sintomi, hanno anche altre patologie. In effetti, sarei tentato anch’io di “assolvere” il COVID.
    E tuttavia….
    Supponiamo che un anziano, cardiopatico e perdipiù con un tumore al polmone, sia investito sulle strisce perdonali da una moto (un’auto, un TIR, un monopattino) e, A SEGUITO delle lesioni riportate, aggravate dal suo stato, muoia.
    Assolviamo il conducente! Aveva già delle gravi patologie e sarebbe “volato in cielo” comunque; anzi, gli abbiamo fatto un favore, evitandogli la chemioterapia e anzi ancora affrettando l’incontro col Padre Celeste. Alleluia.
    Oddìo, nessuno può dire quanto ancora sarebbe campato senza quello sfortunato incontro, pur essendo cardiopatico con tumore: certe volte si sopravvive al tumore (doppio, nel mio caso) e senza neanche chemioterapia (miracolo! Padre Pio ti ringrazio! Hai guidato la mano dei chirurghi e dei medici, per ben due volte!).
    Assolviamolo lo stesso: comunque sarebbe morto.
    Ma i morti A SEGUITO di Covid seppur “con patologie” non erano certo tutti “terminali”, e non costituiscono l’intero numero dei morti e dei gravemente ammalati con conseguenze più pesanti di ricorrenti diarree: ce n’erano tanti “giovani e forti, e sono morti”.
    E tuttavia confermo il carattere “eroico” di chi, “nonostante tutto”, rifiuta di vaccinarsi. Grande coraggio e grande fermezza d’animo. Li vedrei volentieri come medici/infermieri/portantini arruolati tra i “Medici senza frontiere” ad operare in zona di guerra.
    E poi, lo sprezzo del pericolo, rispetto a noi “conigli”! Come chi si getta con la “tuta alare” tra aguzzi picchi montani, o chi sciando si getta nel “fuori pista”, avido di emozioni. Il recupero (della salma) risulta, certo, dispendioso (elicottero, scavatori, guide ecc.) e sarebbe più che giusto far godere anche a parenti ed amici una “emozione”, quella di rimandare al disgelo l’attesa a valle della discesa della salma.

  3. Comunque aggiungo che io come padre dovrei decidere di vaccinare i miei figli gia’ guariti di Covid e pronti a divorare, digerire e cagare anche la variante Omicron (mi fa ridere…) senza sintomi come non ne hanno avuti per la variante inglese. Quindi spero anche Lei concordi che il piccolo “vantaggio” che lei puo’ stimare nel vaccinarsi per i miei figli guariti (e pure per me) si azzerano e rimangono solo gli svantaggi da potenziali effetti collaterali a breve, medio e lungo temine.

    Nel mio caso la scelta giusta sarebbe rifiutare il vaccino. OK fino a qui? Oppure ha ragione Burioni che bisogna vaccinare anche i cactus?

  4. Non vorrei rientrare nella discussione, e infatti un po’ devio.
    L’eutanasia non importa un costo per lo Stato e non è contagiosa.
    Un posto in terapia intensiva costa allo Stato (cioè alla collettività) circa novemila euro al giorno, e il Covid è contagioso. Inoltre, quando i malai di Covid sono molti, vengono sottratte cure ad altri malati, perché i posti in terapia intensiva non sono infiniti.
    Mi dirà che sono contagiosi anche i vaccinati (in uguale misura?) e le faccio notare che l’obbligo della mascherina, quando c’è, riguarda anche loro.
    Insomma la scelta eutanasica riguarda solo l’interessato, la scelta in materia di Covid riguarda anche gli altri. Infatti in Germania (a proposito di limitazione della libertà) si parla di lockdown per i non vaccinati. Non so se addirittura l’hanno già deciso.

  5. Sa GP, la lettera del suo amico la sottoscrivo per intero perche ha come epilogo la questione centrale (per me) “Il dibattito aspro non mi sembra sia il vaccino o non vaccino in se, ma le coercizioni, la sofferenza economica, le restrizioni imposte dall’alto sulla base di questioni che sono di fatto molto opinabili.” e anche quanto segue fino alla fine sella lettera. Questa questione invece non e’ centrale per Lei che continua a ignorare e a non argomentare in merito, ma solo proporre valutazioni che dovrebbero far propentede la scelta a vaccinarsi piuttosto che non vaccinarsi. Ecco, appunto, la scelta! Quando c’ e’. In Giappone ho capito che il problema non si ponga perche’ la gente e’ LIBERA di fare proprie valutazioni e conseguentemente la propria scelta.

    Dalla sua risposta al suo amico vedo che le nostre incomprensioni rimangono anche nei confronti del suo amico. Anche lui, come alcuni di noi lettori del suo BLOG abbiano parlato di liberta’ di scelta, ma per Lei questo ente non esiste.

    Non vorrei, perche’ poco appassionante, ma le dico che le scelte si fanno anche gestendo l’ ignoto. Lei dice che se il vaccino funziona acle solo al 10% “piuttost’ che nient’ meij piuttost!” come dicono a Bologna. Io pero’ le dico che vi sono altre variabili che possono condizionare la scelta. la proteina Spike e’ in prione, puo’ avere effetti a lungo termine, anche lustri. Le reazioni immunitarie al vaccino sono ormai note (qualcuno vuole disquisire…) Quindi si tratta di gestire una scelta che implica la gestione dell’ ignoto. Se fosse solo una miglioria del 10% uno potrebbe pigramente dire “OK, perche’ no?”, ma non e’ solo questo. La scelta e’ e DEVE essere personale. Una persona col suo valore deve soppesare in liberta’ le variabili come gli pare (Lei si e’ definito liberale vero? GP?)

    Pensi che io divengo NON LIBERALE quando invece si parla di Eutanasia. E i pro eutanasia usano contro di me le parole che io ho usato sopra, ma sarebbe un discorso lungo descrivere il bias da me percepito.

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