CAPIRE I NO VAX

Da sempre mi sono dato come principio indefettibile quello di seguire il detto di Terenzio: Nihil humanum a me alienum puto, non reputo alieno da me niente che sia umano. Per quanto lontano un pensiero possa essere dalla mia mentalità, cerco di comprenderlo, o almeno di capire in che modo qualcun altro possa crederci, e magari battersi per esso. Poiché i no vax appartengono alle persone di cui non capisco il modo di pensare, per me comprendere la loro protesta diviene una sfida. Una sfida che è per me anche un’allarmante preoccupazione, perché anch’io tendo a dare più retta al buon senso che a ciò che dicono i giornali, le televisioni e perfino “i sacri testi”.
Di fronte alla politica del deficit spending (cioè all’idea da tutti riverita secondo cui lo Stato può spendere indefinitamente più di quanto incassa) mi ribello in base al semplice buon senso. Ragiono cioè come Bertoldo: “S’è mai visto qualcuno che s’è arricchito facendo debiti?” E per questo poi mi dico: “Se sulla base del semplice buon senso vado contro illustri economisti, come oso poi contestare i no vax, che hanno lo stesso tipo di atteggiamento nei confronti degli scienziati e degli epidemiologi?”
Il problema comincia a divenire complesso. Contro certe illusioni di massa il buon senso fa faville, ma contro altre può condurre a sragionare. Ecco un esempio tratto dalla letteratura minore.
Nino Martoglio (1870-1951) ebbe la colpa di scrivere le cose sue più saporite in dialetto siciliano e per questo, anche se degno di Trilussa, è ignoto ai più. Una sua raccolta di poesie, “La Centona”, fu per decenni la Bibbia degli intellettuali isolani che volevano sorridere. Martoglio aveva infatti uno spiccato senso dell’umorismo. Ecco un suo sonetto, nel siciliano di cent’anni fa (oggi chiunque direbbe “U suli e a luna”). La traduzione non è mia.
LU SULI E LA LUNA
IL SOLE E LA LUNA
Chi nni vuliti, caru amicu miu,
Cosa volete farci, caro amico mio,
a mia m’ha fattu sempri ‘sta ‘mprissioni:
mi ha fatto sempre questa impressione:
ca a pettu di lu suli su’ un schifiu,
che di fronte al sole sono una cosa trascurabile
la luna e tutti li costillazioni.
la luna e tutte le costellazioni.
Lu suli è fattu di ‘na costruzioni
Il sole è fatto di una costruzione
ca fa ‘n caluri, salaratu Diu,
che fa una calore, sia lodato Dio,
ca s’arristora ‘na pupulazioni…
che ristora una popolazione…
e inveci, ccu la luna, non quariu!
e invece con la luna non mi riscaldo!
‘N mumentu… Approvu zoccu aviti dittu:
Un momento … approvo quello che avete detto
lu suli ci la vinci, in questa classi;
il sole, in questa classe è vincitore:
ma… in quantu a lustru, mi pariti pazzu.
ma… in quanto a luce, mi nsembrate pazzo.
La luna nesci quann’è scuru fittu
La luna esce quando è buio fitto
e ju sparagnu supra l’ogghiu a gassi…
ed io risparmio sopra il petrolio…
 ‘u suli nesci a jornu; chi nni fazzu?
il sole esce di giorno: che me ne faccio?

Il sonetto è divertente ma chiediamoci qual è l’errore del difensore della Luna. Nel momento in cui sostiene che si ha luce anche senza Sole ha ragione, se si intende che il Sole non sia sopra l’orizzonte. Ma la luce che si ha all’alba è il Sole che ce la dà, prima di sorgere, illuminando gli strati alti dell’atmosfera. Dunque il buon senso dà buoni risultati se parte da una buona informazione. Se si manca delle nozioni necessarie per sapere perché l’alba è luminosa prima ancora del sorgere del Sole, si dicono le sciocchezze di cui sorride Martoglio.
Nei secoli il buon senso ha indotto in errore miriadi di persone, anche intelligenti. Quando sono stati scoperti i microbi, e si è anche scoperto che potevano indurre malattie mortali, molti sono stati scettici. “In primo luogo, perché devo credere all’esistenza di qualcosa che non ho mai visto? E poi perché dovrei credere che un esercito di esseri invisibili, talmente sono piccoli, possa uccidere un omone come me, che peso novanta chili?”
Altri hanno dubitato che il siero di una persona malata di rabbia canina potesse proteggere dalla rabbia una persona sana: e Dio sa quanto penò Louis Pasteur, per fare accettare il suo vaccino. Fra l’altro, partiva svantaggiato in quanto era facile coprirlo di disprezzo perché non era nemmeno medico.
Ma questo è niente rispetto alla millenaria battaglia che l’intelligenza e la scienza hanno dovuto combattere per convincere la gente che non è il Sole che si muove, benché tutti lo vediamo andare ogni giorno da est ad ovest, ma è la Terra che gira su sé stessa. Qui il buon senso e l’evidenza dei sensi non sono valsi a nulla, se non a sbagliare più a lungo del perdonabile.
Così mi sono ricordato di un bel proverbio arabo (ma forse, come spesso avviene, questa è una delle tante versioni): “Allah, dammi la forza di cambiare le cose che posso cambiare; Allah, dammi la forza di sopportare le cose che non posso cambiare; Allah, dammi la sapienza di distinguerle”. Eh sì, distinguerle: questo è il problema.
Io sono contro i debiti, ma a suo tempo Berlusconi, per espandersi, fece debiti, riuscì nell’impresa, rimborsò i debiti, ed ha ampiamente meritato il titolo di Cavaliere del Lavoro. In altre parole, i debiti fatti da qualcuno sono un affare, i debiti fatti dalla maggior parte della gente sono fonte di guai. Allah, come faccio a distinguerli? Ennio Doris si presentò a Berlusconi e gli propose di fondare una banca. Berlusconi l’aiutò mentre al suo posto io, cosciente dei miei limiti e diffidente, non gli avrei prestato un soldo. Allah, puoi dire che avrei fatto bene?
Ecco, la diffidenza è una qualità, ma non lo è la diffidenza che nasce dall’ignoranza. E così torniamo ai no vax. Costoro conoscono così poco il metodo scientifico, e conoscono così poco il metodo scientifico applicato alla medicina, che se vedono due virologi di parere diverso pensano che uno dei due è un imbroglione e che la virologia non è una scienza. Per loro non c’è differenza fra l’astronomia, la geometria e la medicina. E non avrebbero certo la pazienza di ascoltare con umiltà qualcuno che cercasse di spiegargliela. Sicché rimangono vittime dei loro pregiudizi, della loro diffidenza, dei ciarlatani, e di false prospettive. Per esempio non si rendono conto che se il Covid non li spaventa è perché tanta parte della popolazione si è vaccinata, e che i morti sono in numero insignificante. Senza quei vaccini che loro rifiutano la gente morirebbe a decine di migliaia e loro correrebbero dai farmacisti ad implorare qualunque rimedio disponibile. In primo luogo il vaccino.
Ma così si conclude il cerchio. Anche cercando di capire il punto di vista dei no vax, dovrei in primo luogo parlare con un no vax informato. Quelli che vedo in giro non lo sono.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
29 novembre 2021

CAPIRE I NO VAXultima modifica: 2021-11-30T09:02:32+01:00da gianni.pardo
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27 pensieri su “CAPIRE I NO VAX

  1. L’affermazione “Lei ha il dono della sgradevolezza”, sono del tutto prive di senso.
    Ovviamente l’affermazione è “è del tutto priva di senso”.

  2. Gli inviti alla riappacificazione, quando mirati a dire “fate l’amore, non fate la guerra”, sono stucchevoli.

    In primo luogo, qui non c’è nessuna guerra. Si sta discutendo. Che Lei non riesca a farlo senza offendere chi la pensa in maniera diversa, è un problema suo. Che non si riesca, quando si tiene un blog, a concepire che qualche commentatore si senta risentito da alcune improprietà nel modo di porsi da parte dell’autore, anche su questo non ho responsabilità.

    In secondo luogo, le sue apodittiche e assertive constatazioni sulla mia sgradevolezza mi fanno sorridere. Con spesa largamente inferiore ai risultati, ho costruito un blog che totalizza in media 20.000 visite uniche al giorno e che mi fa guadagnare in media, in pubblicità, persino più del mio primo lavoro, che già di per sé mi consentirebbe di mantenere me e mia figlia senza alcun affanno. Significa che evidentemente molti mi trovano gradevole. Al limite, LEI mi trova sgradevole. Parere legittimo. Ma del tutto personale. L’affermazione “Lei ha il dono della sgradevolezza”, sono del tutto prive di senso.

    Terzo luogo, se Lei dismettesse la spocchia che invece mi riserva ad ogni commento, forse si accorgerebbe che la mia sgradevolezza potrebbe anche essere una difesa nei confronti di suoi atteggiamenti che io, a mia volta, trovo sgradevoli.
    Ma ovviamente non mi deve nulla in tal senso.

  3. Franco Marino, “il De Veredicis” aveva cercato di difenderla da un presunto errore di Gianni. Sbagliando naturalmente, non c’era alcun errore.

    Gianni cercava soltanto di riappacificare gli animi, cosa che lei non sembra aver compreso.

    Quanto poi al dono della sgradevolezza, non era certamente un insulto, ma una semplice constatazione. Che ribadisco.

  4. Mi scusi Pardo ma un suo utente mi dà del bugiardo, Lei mi dice che per leggere i miei commenti ci vuole la pelle dura, sottintendendo che la mia lettura è qualcosa di sgradevole, De Veredicis dice che io sono sgradevole. E dovrei moderarmi io? Di “incerta origine” ha parlato Roberto S. Le offese, da un anno a questa parte, a tutte le opinioni differenti dalle sue, le proferisce Lei. Io qui dentro non mi sono mai permesso né di insultare né di diffamare nessuno, tantomeno chi ha un’opinione differente.
    E al De Veredicis, faccio presente che la sua prima deduzione era giusta. Di incerta origine ha parlato Roberto S., non io.
    Io non mi sarei mai permesso. Ho la sana abitudine di non offendere e di non dare mai del bugiardo a chi ha un’opinione diversa dalla mia.
    Vecchia scuola.

  5. Caro Marino, cerchi di moderarsi. Non tutti hanno – come me – la pelle dura, e il vantaggio di non leggere i commenti troppo lunghi. Io intanto chiedo scusa – al suo posto – a Roberto S. Forse, invece che di “incerta origine” (Lei firma con nome e cognome, come me) intendeva dire “di dubbia valenza”. Mai rilanciare, per favore. Se ce la prendiamo così caldamente mentre non sono in ballo i nostri personali interessi, il nostro onore, la nostra religione, dovremmo fare a coltellate, nei casi seri.

  6. Ah beh usando il suo stesso metodo, anche Lei potrebbe essersi inventato sua moglie malata di linfoadenoma.
    Invece io la prendo come una Sua testimonianza e mi adeguo. Non mi permetto di metterla in dubbio.
    La differenza tra noi non vaccinati e voi vaccinati, è tutta qui.
    E’ una differenza di civiltà (la nostra)

  7. Francamente curioso che si citino dati senza precisare la fonte (eh, stanno su internet!) e si citino “notiziae criminis” prive di seguito o esperienze personali di incerta origine. Mi piace moltissimo, le leggo come fantastico romanzo. Grazie a chi ce le propone, scaldano la temperatura della vita sociale, che sennò sarebbe così piatta e dolcemente noiosa..

  8. Toh, e invece mia moglie, affetta da linfoadenoma, si è vaccinata 10 giorni fa e ora dagli esami risulta tutto a posto. Che sia un caso?

  9. Al momento importa soltanto sperare che tutto si risolva bene. Auguri vivissimi di pronta guarigione. Ci tenga informati.
    A me risulta che le emorragie cerebrali sono spesso la conseguenza della rottura di un aneurisma, cioè di una vena che si è ingrossata ed ingrossata ed ingrossata nel tempo, fino ad esplodere. Ma di medicina ne capisco quanto di botanica, cioè niente. E poi potrebbe trattarsi di un ictus cerebrale.
    Ma insisto, di questo dobbiamo parlare, nel momento in cui sua moglie sta male? Io considero l’argomento dei vaccini estremamente noioso, e mi interessano molto più le persone che soffrono, che quelle che hanno torto o hanno ragione. Mi dia maggiori particolari, anche privatamente, se vuole. Ancora auguri.

  10. Aggiornamento. Mia moglie, sana come un pesce, due giorni fa si è vaccinata.
    Adesso è in ospedale con un’emorragia cerebrale.
    Ma per voi sarà sicuramente un caso e non ci sarà nessuna correlazione

  11. Divertente, il Franco Marino! Speriamo che ci faccia compagnia a lungo; il “matto” è un personaggio di successo nel teatro.
    Bene, se mi è consentito, suggerirei la lettura di due articoletti (detto francamente, su un giornalaccio, finanziato dalla CIA, dai poteri forti, dalla Walt Disney o da chi ve pare; e sono pagato per segnalarli):
    https://www.linkiesta.it/2021/12/variante-omicron-virologi-stampa/
    e
    https://www.linkiesta.it/2021/12/infodemia-informazione-italia-notizie-covid/

  12. Mi permetto di ricordare che nel periodo marzo 2020 – dicembre 2021 sono morte nel mondo intero circa 150 milioni di persone (muoiono tutti gli anni almeno 65 milioni di persone – per cancro, infarto, incidenti, suicidi, guerre, catastrofi naturali e altro). Gli ufficialmente 5 milioni di morti per covid non mi sembrano molti. Ormai si parla tutti i giorni da quasi due anni di covid, tutti i santi giorni abbiano il bollettino dei nuovi infetti e dei morti. Se non è terrorismo questo! Ogni giorno sembra che muoiano in Italia 1800-2000 persone che fanno 657’000-730’000 morti all’anno – ogni anno! Che il covid abbia provocato una ipermortalità è vero, ma il covid non è né la peste di Boccaccio o del Manzoni né il virus della Spagnola o l’ebola o altri virus altamente letali che già ci promettono i nostri padroni. Ci dovremo vaccinare sempre? Big Pharma e altri si fregano le mani. Dall’antropocene passeremo al vaccinocene!
    Io non sono vaccinato e non intendo vaccinarmi. Sarei per Pardo un imbecille e per i vaccinati e Bergoglio, Draghi ecc. un criminale che mette in pericolo la comunità. Di quanti richiami o booster avrete bisogno in futuro? Uno all’anno o ogni sei mesi? È di ieri la notizia che un vaccino “tiene” solo due mesi (non ricordo quale). Questa storia non mi piace. Comunque io non viaggio da trent’anni e frequento pochissima gente. Tanti imbecilli si vaccinano non per senso di responsabilità e dovere civico come prentendono il signor Bergoglio, Mattarella e Draghi (che bella gente!) ma perché non vogliono rinunciare ai viaggi, allo stadio, alle discoteche eccetera: begli stronzi!
    P.S. Immaginate che la TV ci dica ogni sera: oggi sono morti in Italia 1876 persone, 45 delle quali di covid. Ciò sdrammatizzerebbe il discorso. Ripeto: a tutt’oggi secondo l’OMS i morti di covid sono poco più di 5 milioni. Non è un’ecatombe, l’apocalisse. È una fortuna che ogni giorno muoiano 160’000-200’000 persone a questo mondo. Questo non è cinismo: se non morisse più nessuno alla fine moriremmo tutti e molto rapidamente.

  13. Mi pare che chi ha la possibilità di decidere per noi sia riuscito perfettamente a metterci uno contro l’altro, sì vax, no vax, boh vax. “Divide et impera”, come dicevano i latini. Un bombardamento mediatico che dura da due anni senza sosta si può paragonare solo a quello relativo alle due guerre mondiali. Ma lì magari un motivo c’era pure…

  14. “A parte la totale irrilevanza di una singola esperienza personale” -> Che non è stata solo un’esperienza personale.

    “(peraltro è arcinoto che gli effetti del Covid sono diversi da persona a persona e che nella maggior parte dei casi tali effetti non sono gravi)” -> Nella maggior parte? Si aggiorni, nel 99% dei casi. Diagnosticati. Perché tanti il covid se lo pigliano e manco lo sanno.

    “a parte il fatto che le terapie intensive si erano riempite e si riempiono per le persone che erano e sono gravemente ammalate (molte delle quali anche morte, nel frattempo)” -> Certo, se tu scateni il panico e convinci le persone ad andare in ospedale se hai la saturazione a 90, è normale che si riempiano le terapie intensive. Io avevo la saturazione a 88, sono rimasto a casa, ho seguito le indicazioni di MEDICI (non di Fabrizio S) che non hanno venduto il proprio sedere e mi sono salvato.

    “Tutto ciò premesso, come si scrive nei contratti, lei semplicemente si innamora delle parole che usa, delle frasi ad effetto e delle costruzioni retoriche che elabora, fino ad esserne succube e a perdere il contatto con la realtà”

    E qui si torna alla barzelletta di Gino Bramieri: il bue che dà del cornuto all’asino.
    Quello che ripete a pappardella le frasi fatte è Lei. Non io.
    Io parlo di fatti. I fatti dicono che quelli che seguono le terapie domiciliari si salvano.

    “Provi ad andare ad elargire le sue perle sulle cure domiciliari nei reparti covid dove si lotta tra la vita e la morte”

    E mica ce li mando io lì. Anzi, fosse per me, dovrebbero rimanere tutti quanti a casa. E seguire le terapie domiciliari.

    “Provi da quelle parti ad esercitarsi con le sue pseudo speculazioni filosofiche”

    Si tranquillizzi, tra poco la filosofia la aboliscono. Si studierà solo virologia applicata, dai manuali di Burioni.

    P.S. Le auguro di campare a lungo e in ottima salute fisica e cognitiva, per vedere la fine di questa storia e vergognarsi di aver, nel Suo piccolo, sostenuto tutto questo.

  15. A parte la totale irrilevanza di una singola esperienza personale (peraltro è arcinoto che gli effetti del Covid sono diversi da persona a persona e che nella maggior parte dei casi tali effetti non sono gravi), a parte il fatto che le terapie intensive si erano riempite e si riempiono per le persone che erano e sono gravemente ammalate (molte delle quali anche morte, nel frattempo) e l’andare all’ospedale al minimo sintomo c’entra come i cavoli a merenda.
    Tutto ciò premesso, come si scrive nei contratti, lei semplicemente si innamora delle parole che usa, delle frasi ad effetto e delle costruzioni retoriche che elabora, fino ad esserne succube e a perdere il contatto con la realtà.
    Non c’è altro da dire.
    Provi ad andare ad elargire le sue perle sulle cure domiciliari nei reparti covid dove si lotta tra la vita e la morte. Provi da quelle parti ad esercitarsi con le sue pseudo speculazioni filosofiche.

  16. I fatti vanno interpretati, gentile Fabrizio. Le terapie intensive erano al collasso in primis perché in questi anni è stata sfasciata la sanità pubblica per non meglio precisate ragioni di bilancio. Ma soprattutto perché si è talmente tanto demonizzata questa malattia (che, ripeto, ha appena l’1% di mortalità dei casi diagnosticati, mentre la maggior parte sono asintomatici) da mandare nel panico le persone al minimo segnale.
    Se le interessa la mia personale esperienza, io ho avuto il covid. Il primo giorno avevo la febbre alta e qualche piccola difficoltà respiratoria. Tutti mi dicevano di andare in ospedale, io ho mantenuto la calma e ho seguito le prescrizioni delle terapie domiciliari. Fatte da medici. Tra i loro sostenitori c’è anche l’oncologo che mi ha curato un melanoma anni fa, con successo (visto che sono ancora qui a parlarne) il quale mi ha detto “Non azzardarti ad andare in ospedale e segui questa terapia”. Lo stesso oncologo mi ha sconsigliato di vaccinarmi (perché questa cosa che i no covidvax sono tutti ignoranti e con la quinta elementare è una palese stronzata) e dunque io, non me ne voglia, preferisco fidarmi di un medico che mi ha salvato la vita, che dei tanti buffoni mediatici, dal curriculum incerto.
    Come ho iniziato a seguire la terapia, magicamente i sintomi sono scomparsi.
    Successivamente alcuni miei amici hanno avuto il covid, di fronte agli stessi problemi che ho avuto io erano tentati di andare in ospedale, ho caldamente consigliato loro di seguire le terapie domiciliari e magicamente anche loro, da che sembravano ad un passo dal ricovero, magicamente sono guariti.
    A tutto questo le aggiungo un piccolo particolare. Quando mio padre è morto nel Settembre del 2020, mi hanno offerto 3000 euro per dichiararlo morto di Covid, benché non fosse malato di Covid (mio padre aveva il morbo di Parkinson) e la stessa cosa è capitata ad una mia vicina di casa.
    Questi sono i fatti da cui ho tratto la mia opinione.
    Tutta questa vicenda reca tantissime contraddizioni che solamente un codardo può negare. Dopodiché Lei vuole vaccinarsi? Si vaccini pure, si riempia di dosi, faccia quel che le pare. Ma non pretenda che altri la seguano in questa follia. Perché se è vero che in una comunità di individui, i diritti individuali si fermano di fronte ai diritti della collettività, in una comunità democratica vale anche all’inverso: i diritti della collettività si fermano di fronte ai diritti dell’individuo.
    Viceversa non è democrazia. E’ stalinismo. Socialismo reale.
    Io da liberale mi sono avvicinato a questo blog credendo di avere a che fare con un liberale, non con uno statalista socialista. Viceversa, mi creda, non avrei letto per tanti anni il professore Pardo. Il quale tra l’altro si scaglia meritoriamente contro l’ideologia ecologista – e fa benissimo – senza tuttavia neanche immaginare che a reggerla **sono le stesse identiche personalità che promuovono l’emergenza pandemica**.
    Ho capito che qua avete bisogno per capire che siamo finiti in un regime totalitario che qualcuno si metta l’elmetto, il baffo a manubrio e parli con timbro di voce stentoreo e accento austriaco. Ma un pochino di spirito critico proprio no?
    Arrivarci prima alle cose proprio no? Avete bisogno di ritrovare la vostra consorte a letto con un altro per capire che forse c’è qualcosa che non va nel vostro rapporto?

  17. Gentile Franco Marino,
    mi aspettavo questa risposta sul suo essere convinto.
    Quello che le sfugge è la differenza tra i fatti (la realtà) e le convinzioni:

    che nella primavera del 2020 avevamo le terapie intensive al collasso è un fatto oppure una convinzione?
    che le terapie intensive intasate hanno avuto conseguenze letali anche su molti pazienti affetti da altre patologie è un fatto oppure una convinzione?
    che oggi la stragrande maggioranza dei malati di covid nelle terapie intensive sono non vaccinati è un fatto oppure una convinzione? O magari una singolare coincidenza che si ripete, guarda caso, da mesi e mesi?
    E potrei continuare, ma non vorrei diventare a mia volta pesante.

    Lei ci dimostri che quanto sopra non corrisponde ai fatti e le daremo ragione.
    In assenza di ciò, le conseguenze logiche da trarre sono chiare anche al mio cocker spaniel. Tutto il resto è fuffa. Convinzioni per l’appunto, o meglio, fantasie e seghe mentali.

  18. Per Nicola De Veredicis -> mettiamola così. Io almeno non insulto chi ha un pensiero differente dal mio.

    Per Fabrizio -> Convinto io? Lei mi ricorda quella barzelletta dell’indimenticabile Gino Bramieri, di due che sono sul treno, uno ad un certo punto apre una lettera e l’altro gli chiede? “Che c’è scritto in quella lettera?” e l’altro: “Scusi ma come si permette? Cosa le interessa quel che c’è scritto?” “Cosa mi interessa? Ma lo sa che Lei è un bel curiosone?”

    Cioè mi faccia capire caro Fabrizio: sono mesi che noi non vaccinati ci becchiamo insulti e minacce per il semplice fatto di esercitare una scelta finora legittima e i “molto convinti” saremmo noi? Ma scherza o fa sul serio?

  19. Senta professore. A me questa storia che chi non si vaccina è un novax, ha francamente rotto le palle, glielo dico consapevole che il turpiloquio la disturba, ma in questo sono molto pasoliniano, certi concetti se uno usa il turpiloquio escono fuori meglio.
    Io sono del 1981. Ho dunque raggiunto la maturità sessuale in un’epoca in cui l’AIDS furoreggiava. Le faccio presente che quella malattia, in quegli anni, non era come oggi che, bene o male, si controlla. Chi prendeva l’AIDS era un condannato a morte.
    Se a quel tempo ci fosse stato il vaccino, mi sarei precipitato a farlo. Invece ho passato tutta l’adolescenza – e tutt’oggi lo faccio – a chiedere alle mie partner il test di negatività, cosa che mi esponeva a cinquine in pieno volto da parte dell’interessata o al semplice sdegnato rifiuto, cosa che non essendo Mister Universo riduceva ampiamente le mie possibilità di accoppiamento.
    Ma lì il motivo era chiaro: l’AIDS era SEMPRE mortale. 100 volte su 100.

    Se il Covid non spaventa i Novax è perché il Covid non è mortale, la spiegazione (rasoio di Occam, che a Lei piace tanto) è questa. Perché se fosse contagioso come il Covid e mortale come la prima AIDS, stia tranquillo che non esisterebbero quelli che Lei, superficialmente, chiama i Novax.
    Si ficchi in quella capoccia che quelli che Lei chiama novax, cadendo nella propaganda di regime, non è gente che non crede ai vaccini ma semplicemente persone che non accettano l’arroganza e la violenza con cui si sta tentando di imporre questo vaccino. E se Lei fosse quello che io ho conosciuto e che ho ammirato, antistatalista e libertario, sarebbe il primo a rendersi conto che dietro questa storia c’è il Leviatano nella sua più aggressiva versione.

    Ma Lei non è più Lei, forse è la spiegazione più semplice.

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