TESTE DI TURCO

Ci sono argomenti che mi annoiano, ed è normale. Ma ci sono argomenti che mi fanno schifo. Almeno, il tipo di schifo che può fare un argomento.
Comincio con uno dei casi meno gravi. Se da qualche parte vedo un articolo che parla di una lettera privata di cui si è avuta conoscenza contro la volontà dell’autore o del destinatario, e che dimostrerebbe che Tizio è una carogna, per principio non lo leggo. Perché chi ruba un documento destinato ad essere riservato mi fa più orrore di chi si comporta male. Certe cose, per quanto mi riguarda, “non si fanno”.
Poi ci sono argomenti che mi disturbano perché mi affliggono da qualunque angolatura li osservi. Prendiamo la morte del piccolo Samuele, il figlio di Anna Maria Franzoni. Sul momento di questo delitto si è parlato e discusso talmente che, se appena capivo che l’argomento era quello, cambiavo canale. Con quel problema avevo superato il limite di sopportazione per due motivi: il primo, che se ne era parlato troppo; il secondo, che ero più afflitto dalle dimensioni della tragedia di quanto fossi interessato a sapere chi era il colpevole. L’ipotesi che potesse essere colpevole la madre, e una madre tanto demente da essersi dimenticata di avere ucciso, era straziante. Lei poteva dunque soffrire come se quel bambino gliel’avesse assassinato un altro, e soggettivamente il fatto che potesse essere “fuori di testa” non attenuava il suo dolore. Infine lei e la sua famiglia ebbero l’idea balorda di affidarsi ad un avvocato “fiammeggiante” come Carlo Taormina il quale si intestardì a “farla totalmente assolvere” al punto da non chiedere nemmeno una perizia psichiatrica. E infatti il giudice, per tenere conto delle condizioni mentali dell’imputata, e toglierle qualche anno da scontare, dovette letteralmente contorcersi nella motivazione della sentenza.
L’argomento che ora mi fa scappare è il vaccino. Non perché sia contro le vaccinazioni (ho già avuto anche la terza dose) ma perché non è sopportabile che si parli di un solo argomento, da mane a sera, su tutti i mezzi di comunicazione, per due anni di seguito. E non abbiamo ancora finito. Gli altri saranno buoni e pazienti, io sono stufo. Ed è col credito acquisito non parlando della pandemia (o parlandone raramente) che mi accingo a dire quel che penso del vaccino.
Benché ci fosse la guerra, sono stato vaccinato sin da bambino. E poiché alcuni degli altri bambini avevano paura, per dare l’esempio mi sono fatto vaccinare per primo. E sono ancora qui. Poi, per anni, ho sempre chiesto di essere vaccinato contro l’influenza. E sono ancora qui. In passato una volta sono stato vaccinato contro la rabbia, e sono certo che da allora è morto il cane, non io. Insomma non so quanti vaccini ho avuto, in vita mia, e questo per la buona ragione che, se ho dato importanza a qualcosa, è stato alla malattia, non al vaccino.
Dal punto di vista storico, avrei detto che le paure riguardanti il vaccino fossero finite già al tempo di Pasteur, che ebbe a soffrirne personalmente. E credevo che questo rimedio fosse ormai acquisito. Magari direte che mi sbagliavo, ma come me, per decenni, si sono comportati tutti gli altri. Il vaccino era una cosa banale ma utile, e tutti i bambini erano vaccinati. Se dei genitori non avessero fatto immunizzare i piccoli contro la polio, li avremmo considerati dei criminali.
Per decenni è andata così e nessuno si è lamentato. Ogni anno i media ci hanno ricordato che si tornava all’ora solare e che era tempo di farsi inoculare il vaccino antinfluenzale. E naturalmente in molti siamo corsi dal medico. E quest’anno che cosa è successo?
Ecco la mia teoria. Gli uomini non sanno vivere senza un pensiero che nel cervello gli riempia la casella “preoccupazione”. E se non l’hanno se l’inventano. Moltissimi hanno anche bisogno di una fobia collettiva, ad esempio quella delle sofisticazioni alimentari. Quando fu il loro momento tutti se ne preoccuparono così vivamente, da rasentare la follia. La ricerca dei cibi genuini, non adulterati, non inquinati da conservanti e schifezze varie, divenne un dovere nazionale, a costo di salire in montagna per trovare un formaggio sicuramente “fatto col latte”, meglio se non pastorizzato. Io ridevo, sapendo che quei prodotti erano sempre stati usati, e lo sarebbero stati appena passata la bufera, e dunque aspettavo pazientemente la fine della “psicosi”.
Ma finita una, ne cominciava un’altra. Così ci furono la mucca pazza, gli additivi, i coloranti, l’olio di palma e, soprattutto, la fobia degli ogm; dimenticando che senza di essi non avremmo grano abbastanza. Addirittura, non avremmo il bassotto e l’alano, e – forse – non avremo nemmeno il vaccino Pfizer, quello che mi sono fatto tre volte. Chissà, ormai sono anch’io un ogm.
L’umanità somiglia a un vecchio svanito che ogni tanto dà i numeri. Come ha fatto in negativo con l’olio di palma, colpevole di non so che cosa, e in positivo con i prodotti bio. Come se con l’agricoltura tradizionale non fossimo già arrivati a sette miliardi e passa. Forse bisogna rassegnarsi: “Sapete, è anziano, non vi preoccupate, poi gli passa”.
Alla mania collettiva si accoppia la voglia di protestare. Non importa contro che cosa, tanto il fenomeno infatti è costante. Ogni autunno gli studenti scioperano, forse per attenuare lo shock del ritorno a scuola. Le scuse cambiano sempre, ma non hanno importanza. Tanto sono semplicemente delle scuse. E i giovani adulti non sono migliori. Anche loro hanno bisogno di una rogna da grattarsi, se possibile menando le mani contro la polizia, contro i fascisti, e sfasciando roba altrui. Ora hanno scoperto che possono protestare contro il vaccino (come fosse un veleno per topi) e sono soddisfatti. Anche perché possono protestare a rate, ogni fine settimana.
Per giunta i no vax sono divenuti tutti virologi, e saprebbero spiegarvi perché protestano. Ma temo che la vera spiegazione sia la mia: hanno bisogno della testa di turco per divertirsi alla fiera del villaggio. Finché quella testa di turco non passerà di moda e ce ne metteranno un’altra.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
16 novembre 2021

TESTE DI TURCOultima modifica: 2021-11-16T14:09:27+01:00da gianni.pardo
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5 pensieri su “TESTE DI TURCO

  1. Eh, caro Pardo, Lei è un principiante! Oltre a quelli elencati, io ho fatto anche febbre gialla, colera, tifo, tubercolosi!
    Ma son d’accordo, ne abbiamo piene le palle, sia dei pro-vax che dei no-vax, ma proprio dei litigi da comari tra i due schieramenti.
    Ma la causa è proprio l’eccesso di sicurezza degli scienziati, che assicuravano grazie ai vaccini piena vittoria contro IL VIRUS, anche se avesse cambiato cravatta. Ma abbiamo visto che era un’affermazione avventata, tanto più avendo a che fare con un soggetto animale – in particolare, l’umano, che ha una storia di millenni di “instabilità” biologica – il cui “funzionamento” non è rigorosamente regolato dalle leggi della fisica (quelle che fanno atterrare su Marte in un punto prestabilito ed in orario un trabiccolo), ma è il regno delle “quasi certezze”, dalle quali derivano le malattie “inspiegabili” ma anche le guarigioni “miracolose” – tra cui anche tumori e HIV – (vedi Magnani, Spiegare i miracoli; e Padre Pio non c’entra). All’epoca, anche quei poveretti degli scienziati e degli inventori dei vaccini pensavano di avere a che fare con virus “onesto”, magari un po’ resistente ma che con la “pallottola d’argento” e l’immunità di gregge ci avrebbe lasciato in pace nel giro di qualche mese. E invece non è del tutto così, e l’abbiamo scoperto vivendo (e morendo…). Ma almeno, pare, che col vaccino, si guarisce prima e si muore meno. Per questo virus, anche se con cravatta e camicia cambiata. In attesa del prossimo virus, diverso in tutto, che pare stia già facendo capolino in remote regioni; e dei batteri antibiotico-resistenti (ne vogliamo parlare? negli ospedali stringono le chiappe per la paura). E comunque, mettere il casco quando si va in moto ti protegge, ma non ti garantisce che sempre e comunque in caso di urto con pilone di cemento ti risolleverai raccontando barzellette.
    Poi, le altre scempiaggini dei no-vax (il chip; gli insetti; “ci vogliono distruggere”: già, e una volta distrutti noi, chi produce beni e denaro e chi “consuma”?), tipo quelle sottese alle argomentazioni del mio quasi-omonimo, appartengono alla psicopatologia e alla debolezza del pensiero per sentirsi “fuori del gregge” (e sia maledetto chi per primo ha parlato di “immunità di gregge”: “io pecorone? ma come ti permetti!”) : contrastarle in ogni momento e ancor più veementemente significa “dargli peso”: ma che, ci fermiamo a spiegare che non è che sono il Sole e la Luna che girano intorno alla Terra? Parliamo invece di cose serie: come funziona e gira “il denaro”, ad esempio? o anche, che cosa vuol dire “trattare i rifiuti” (mistero peggio della Resurrezione: tutti ne parlano ma nessuno sa che roba è). Ecco, quello che davvero è necessario è una “televisione pubblica educativa”, meritevole di canone; e non fatta di cuochi, quizzetti, litigiosi bercianti e cretinate varie. E risollevare la cultura e il livello di conoscenza della realtà in questo povero Paese ormai in declino.

  2. Fiducia nella Scienza: gia’ la definizione e’ un ossimoro, se si parte da come e’ definita la scienza. Non implica un atto di fede, ma deve essere constatabile e deve fare del dibattito virtu’. Diciamo che si deve essere tutti dei San Tommaso, constatare sempre.

    Notizia di oggi:
    https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/11/16/covid-dati-terza-dose-vaccini_37f7a3c7-e74e-478c-b4af-e1624875550e.html

    Si afferma che grazie ai vaccini abbiamo ancora tra noi 12000 dei nostri cari. Questa e’ L’Ascienzah o La Scienza? Quindi sono uno scenziato anche io! Che bello! Infatti io sono guarito di Covid ingerendo Aspirina e rinforzando il sistema immunitario con vitamina C e D. Posso affermare che senza aspirina sarei morto? Un altro AscienziaHto potrebbe affermare che sarei comunque vivo e che le mie precauzioni sono state ininfluenti (forse e’ per questo che Menghele era interessato ad avere gemelli monozigoti da seviziare con i suoi esperimenti, per vedere la sorte alternativa…)

    Da pochi giorni hanno iniziato a dire, scornati della poca protezione dei vaccini, che la terza dose proteggera’ (per sempre? lungamente? macchiliascoltapiu’). Eppure fino a ieri non avevano capito bene. Ora pero’ hanno capito tutti dai loro errori e quello di ieri era l’ ultimo errore (domani, quando chiameranno GB ha fare la quarta dose gli diranno che quello di oggi era l’ ultimo errore dell’ ascienzah)

    Se anche non posso maneggiare scienze come la biologia, posso almeno provare con la logica? Come posso non vaccinandomi danneggiare i vaccinati? Quando noi non vaccinati ci saremmo contagiati tutti, i sopravvissuti saranno immuni. Voi vaccinati state a guardare no? O vi stiamo cosi’ tanto a cuore?

  3. GP ci elenca quanti vaccini a fatto nella sua vita, io non vi annoiero’ con i miei, ma solo un breve passaggio coon quelli fatti ai miei figli: Tutte le malattie infettive (ero perplesso, preferivo il metodo di mia madre del contagio party, ma vabbe’), antipolio, antitetano, ho chiesto l’ antimeningite, ma il dottore mi ha chiest: “quale meningite, solo qui a bologna me abbiamo quatto ceppi!”, quindi senza consultare alcun ascienziaHto ho deciso che un sistema immunitario abbia dei limiti alla quantita’ di stimoli.

    Con l’ avvento degli antibiotici, molti vaccini contro batteri (ben diversi dai virus) sono superflui. Quelli fulminanti o gravi come tetano e polio OK, meningite come detto e’ battaglia persa, … Rimangono i vaccini contro virus. Ma esistono praticamente? Voglio dire, oltre la teoria? Il virus non se ne sta fermo (HIV, Evola e Covid* docet)

  4. Rispondo o non rispondo? SI!! I fondo anche io mi sto annoiando. Voglio fare un bel lavoretto stavolta.

    Gia’ constatata precedentemente l’ inutilita’ di anteporre ad argomenti di valore medico argomenti di valore inerente la liberta’, etica, democrazia ecc. perche’ qualunque cosa verra’ esposta si arrivera’ comunque inesorabilmente a sostenere che noi novax manteniamo la nostra posizione con presupposti da presuntuosi virologi e propositi unicamente pseudosalutisti (testa di turco), non mi accaniro’ piu’.

    Per fare un bel lavoretto dovro’ suddividere gli argomenti i piu’ commenti. Spero GP non consideri’ cio’ un abuso.

  5. I novax sono un effetto collaterale della troppa informazione (e disinformazione) a disposizione col web: semplicemente non esistevano prima di Internet.

    Mi piacerebbe poter resuscitare per un giorno una persona vissuta in uno qualsiasi dei secoli in cui non esistevano i vaccini: una persona che magari non è arrivata ai trent’anni e che ha avuto otto o nove fratelli morti in tenera età.
    Mi immagino il suo stupore nel constatare che oggi la mortalità infantile è una rata eccezione e che la norma è arrivare a ottant’anni e anche parecchio oltre… dopodiché gli farei vedere i novax…. ecco, qui invece non riesco proprio ad immaginarmelo il suo stupore.
    Lascerei a questa persona il giudizio sui novax, credo che il nostro in confronto sarebbe persino lusinghiero…

    Questo per dire che il problema della nostra epoca è essenzialmente uno: stiamo troppo bene. Nessuno conosce la guerra, nessuno conosce la fame, in pochi conoscono la malattia. E la morte è scomparsa dal nostro orizzonte, come se non ci riguardasse. Quindi via libera alle seghe mentali più fantasiose.
    Se ci fosse stato l’equivalente di un vaccino ai tempi della peste descritta dal Manzoni, con la gente che moriva per strada, non credo che ci sarebbero stati molti schizzinosi, complottisti o dottori della domenica.

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