IL CORAGGIO DI PENSARE

“Fin dove osi pensare?”, ha chiesto Nietzsche. Significa: “Non rifiutare una conclusione che ti sembra orribile, se ti sembra vera. Perché se la rifiuti significa che preferisci una bugia consolante ad una verità scomoda”.
Purtroppo molta gente è convinta che l’espressione: “È troppo brutto per essere vero” sia un serio argomento di dimostrazione. E invece basta dire che esiste una branca della medicina chiamata “oncologia infantile” per sapere che il brutto può essere bruttissimo, e nondimeno tragicamente vero.
Cominciamo con l’ipotizzare che in Italia abbiamo – sparando una cifra a caso – l’ottanta per cento di persone favorevoli ai vaccini e un venti per cento risolutamente contrario. Poiché questa differenza d’opinione, almeno per quel che si percepisce sui media, sta diventando l’occasione di una sorta di guerra civile, forse si potrebbe semplificare tutto osservando che, allo stato, nessuno è obbligato a vaccinarsi o a non vaccinarsi. Dunque, di che stiamo discutendo? Si vaccini chi vuole, e non si vaccini chi non vuole.
Ma non è così che ragionano gli italiani. I no-vax, per sostenere il loro punto di vista, sembrano pronti a menar le mani; i favorevoli, dal canto loro, sono pronti a far di tutto per convincere i no-vax a vaccinarsi, con le buone o con le cattive. E personalmente oso pensare che stiamo sbagliando tutti.
Io sono vaccinato e sono pronto a farmi iniettare una terza dose appena me la consiglieranno. Significa che sono del tutto immune? No. Pare che qualcuno si sia ammalato, anche se vaccinato, anche se fra i vaccinati nessuno (o forse qualche sperduta eccezione) è morto. E tanto mi basta. La mia personale partita è vinta. Tutti i presìdi di cui si parla in giro, mascherine, distanziamento, salutarsi coi gomiti e via dicendo, mi lasciano freddo. Se sono “immune dalla morte”, sono immune dal guaio essenziale.
E dovrei fare pressione perché gli altri si vaccinino? E perché mai? Qui arriviamo al pensiero diabolico.
Ammettiamo che i no-vax abbiano ragione e che non valga la pena di vaccinarsi. Bene, contenti loro. Ora invece facciamo l’ipotesi che chi non si vaccina, se si ammala di Covid-19 (soprattutto con l’optional Delta) rischia seriamente di lasciarci la pelle. Domanda, perché dovrei preoccuparmi io che mi sono fatto vaccinare, di lui, e non lui che si è rifiutato?
Se si è rifiutato perché stupido, perché ignorante, perché disinformato, perché suggestionabile o per qualunque altro motivo deteriore, la sua morte non sarebbe la conferma di una legge di natura enunciata da Darwin, the survival of the fittest? Se sopravvivono gli intelligenti, i colti, gli informati, i non suggestionabili, perché dovremmo lamentarcene? Il meglio armato (anche di idee giuste) sopravvive e il peggio armato soccombe. Lasciando spazio a chi è più adatto alla vita.
Se questa idea fosse accettata gli slogan non dovrebbero essere quelli che abbiamo sentito, del tipo: “Vaccinarsi è un dovere morale”, “Vaccinarsi è un dovere nei confronti di noi stessi e delle persone che frequentiamo” e via di questo passo, fino a richiedere l’avallo del Papa e del Presidente della Repubblica. Lo slogan giusto (un giorno accennato da Draghi) è: “Chi si vaccina in caso di contagio sopravvive, chi non si vaccina in caso di contagio muore”. E muore anche se era curabile, perché i letti d’ospedale per terapia intensiva sono in numero limitato. E rischia di morire soffocato a casa sua.
Bisognerebbe rendere chiaro a tutti che lo Stato offre a tutti di vaccinarsi, a spese (indirette) dei contribuenti, ma è come per le scialuppe dopo un naufragio: salirci è un privilegio, non un obbligo. Non volete vaccinarvi? Non vi vaccinate. Non volete che i vostri colleghi di lavoro siano possibili portatori del contagio? O state a casa voi, o vi accontentate del fatto che, essendo vaccinati, probabilmente, nel caso, ve la caverete con una brutta influenza. Perché volere la perfezione?
Inoltre, nel momento in cui tutti fossero liberi di fare i pazzi, e le persone cominciassero a morire a decine di migliaia, siamo sicuri che la gente non capirebbe l’utilità dei vaccini? Oggi i no-vax approfittano del fatto che circa l’ottanta per cento dei vaccinabili è stato già vaccinato, ma il giorno in cui i contagi e i morti aumentassero in maniera drammatica, siamo sicuri che molti non rinsavirebbero?
La verità è che viviamo in un’epoca in cui i parametri di giudizio sono falsati. Non solo si obbligano i fabbricanti a provvedere le automobili di cinture di sicurezza, ma si obbligano gli automobilisti ad indossarle e li si punisce se non lo fanno. Diamine, ma perché? E dov’è finito il survival of the fittest? La cintura serve a chi la indossa, e se non lo capisce, tanto peggio per lui. Quando ho comprato la mia Kadett non soltanto le cinture di sicurezza non erano ancora obbligatorie, ma non erano previste nella dotazione dell’auto. C’era soltanto un buco, nei montanti. Così ho dovuto comprare a mie spese due cinture di sicurezza, montarle da me sull’auto, e indossarle. Forse facendo sorridere qualcuno. Ma sono ancora qui, vivo e vegeto.
L’idea che abbiamo il diritto di rimanere sempre mentalmente minorenni, che non diveniamo mai responsabili di noi stessi, che a noi deve pensare qualcun altro, francamente mi dà fastidio. Non soltanto è contraria alla legge di natura, ma è anche diseducativa: se siamo protetti da ogni parte, smettiamo di stare attenti. E forse periamo perché i guai ce li andiamo a cercare.
Tutto ciò che si è detto sembra fatto apposta per spingere il prossimo a gridare: “Ohibò!” Ma insisto, con Nietzsche: “Non mi dire che ho scritto cose troppo brutte, dimmi che ho scritto cose troppo sbagliate”. E quali sono, queste cose sbagliate?
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
8 settembre 2021

IL CORAGGIO DI PENSAREultima modifica: 2021-09-09T09:30:59+02:00da gianni.pardo
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11 pensieri su “IL CORAGGIO DI PENSARE

  1. Le risposte sulle “cure domiciari” sono già state date ampiamente: semplicemente non esiste ad oggi una cura efficace contro il Covid e le “cure” domiciliari sono in realtà assistenza domiciliare.
    Ma è così su tutti i temi sollevati da novax e affini: le risposte ci sono e si trovano dappertutto, sul sito del Ministero della Salute c’è una sezione appositamente dedicata.
    Ma non c’è niente da fare, loro continuano imperterriti a ripetere le stesse cose come se avessero scoperto l’acqua calda.

    “Senza una libera informazione e discussione”?
    Quindi non ci sarebbe una libera informazione e discussione? Il problema semmai è che ce n’è troppa ed è per questo che si diffondono fake news e bestialità scientifiche e logiche.

  2. Si’ Gianni, pero’ senza libera informazione e discussione, attraverso la quale, ragione o torto che abbia, la minoranza di oggi puo’ divenire la maggioranza di domani, il voto diverrebbe un feticcio inutile, da “repubblica democratica” nello stile dei protettorati sovietici del’est europa.
    Il fatto piu’ importante che si deduce da questa osservazione, direttamente e logicamente, e’ che proprio perche’ la minoranza di oggi puo’ diventare la maggioranza di domani, la maggioranza di oggi DEVE rispettare la minoranza. Non siamo solo in democrazia, siamo o meglio dovremmo essere in democrazia liberale, che e’ diverso. Conviene anche alla maggioranza del momento, altrimenti la democrazia diventa solo l’arena gladiatoria in cui stiamo precipitando da decenni, con continue cancellazioni di liberta’ una volta da una maggioranza autoritaria, una volta dall’altra, fino a rendere la democrazia uguale ad un qualsiasi regime autocratico-autoritario, se non peggio.

    Insistere sul fatto che la maggioranza ha il diritto di fare cio’ che vuole, e sarebbe puerile contestarlo, non e’ un buon viatico.

    Senza una cultura al rispetto e alla liberta’ degli altri, spinti dalle loro diverse opinioni, ANCHE se questo costa qualche rinuncia e qualche rischio personale in piu’, la democrazia non serve a niente.

    @beppe
    c’e’ un’ipotesi giuridico formale del perche’ abbiano scelto cosi’: perche’ se si fosse ammessa l’esistenza di terapie efficaci basate su farmaci gia’ esistenti e autorizzati, la legge avrebbe impedito di autorizzare l’uso di emergenza del vaccino (sui cui effetti peraltro deve sobbarcarsi tutte le reponsabilita’ il vaccinato), che e’ definito sperimentale in quanto non ha potuto, per ragioni di tempo, passare la normale trafila, che per ragionevolmente escludere effetti dannosi a lungo termine DEVE attendere gli effetti a lungo termine: la scienza funziona cosi’, che si possono ipotizzare tutte le teorie che si vuole, ma a tagliare la testa al toro e’ sempre e solo il responso del _fatto_ sperimentale. Anche per i ponti, finche’ non si fa il collaudo pratico, non si autorizza l’uso. La storia della medicina e’ piena di storie di farmaci ritirati dal mercato anche dopo decenni perche’ si sono scoperti effetti collaterali peggiori del male presuntamente curato. Quindi, a me stupisce assai l’arroganza non tanto dei politici, dei giornalisti, degli esperti di diritto e dei commentatori che e’ normale e da mettere in conto, quanto degli scienziati mediatici, su una questione tanto delicata che coinvolge miliardi di persone. Senza dubbio la politica sceglie quali mostrare e quali no. Sarebbe meglio evitare di prestarsi a fare da ulteriore megafono al giochino.

    Sull’autorizzazione di emergenza, qui:
    https://www.fondazionehume.it/societa/le-possibili-ragioni-dellinsistenza-del-ministero-della-salute-sulla-questione-dei-protocolli-di-cura-domiciliare-del-covid/

  3. Domande lecite, cui potrebbe (e dovrebbe) dare una risposta l’autorità sanitaria. Sempreché, in questo bailamme di notizie, interviste, articoli, diatribe ecc., non siano già state date.
    Ma lei può vedere il problema anche dal punto di vista politico. In democrazia il popolo delega il Parlamento, e infine il governo, ad agire per il bene comune. E questa delega gliela dà ogni cinque anni, non potendo intervenire fra una tornata politica elettorale e l’altra. Questo è il sistema. Nel 2023, quando si voterà di nuovo, lei voti diversamente, se non è contento di questo governo. Non cambierà gran che, il voto di uno, ma questo è il sistema. E, secondo Churchill, tutti gli altri sono peggiori.

  4. Perche’ si e’ incentrato tutto sulla vaccinazione e si sono ignorate le cure, le cosiddette “cure domiciliari” che, dove sono state messe in atto, hanno portato alla guarigione in un’ alta percentuale di contagiati senza la necessita’ (salvo casi estremamente limitati) di ricovero in ospedale? Perche’ nel reparto del prof. De Donno, dove stavano sperimentando il siero iperimmune, sono stati inviati i NAS? Perche’ il nostro Ministero della salute riduce la cura della malattia, in caso di contagio, alla “vigile attesa e all’ assunzione del paracetamolo”. Perche’ e’ stato bandito l’ utilizzo dell’ idrossiclorochina mediante la pubblicazione di un articolo su una rivista scientifica di cui successivamente e’ stata dimostrata la falsita? Perche’ subiamo questo strano lavaggio del cervello. Anche io mi sono vaccinato ma soltanto perche’ sono stato privato di tutte le alternative, sia in campo medico farmaceutico che in quello della razionalita’ da parte di coloro cui e’ stata affidata la cura del governo e della salute dei cittadini-sudditi.

  5. infatti roberto, ma appunto in guerra la prima a morire e’ la verita’, l’avevamo detto fin dal primo momento.

    Peraltro sembra ormai assodato che l’immunita’ naturale data dalla malattia sia enormemente piu’ efficace di quella, che invece e’ temporanea ed equivoca, del vaccino senza il quale pero’ niente greenpass.

    In svezia dove hanno fatto all’incirca il contrario di noi “che tutto il mondo ci copia”, con grande indignazione dei nostri mezzi di comunicazione, e hanno _deliberatamente_ lasciato correre il virus fra i non a rischio, hanno praticamente zero morti gia’ da diversi mesi, un caso quasi unico, molto migliore degli altrettanto megavaccinati israeliani e di altri paesi nordici che invece hanno praticato severi lockdown ma adesso sono di nuovo in mezzo alla tempesta, cosi’ come australia e nuova zelanda (anche gli svedesi sono molto vaccinati, ma evidentemente a fare la differenza e’ qualcos’altro).

    Ma li’, in svezia, l’epidemia e’ stata a quanto pare razionalmente gestita dall’ente scientifico preposto, che gode di assoluta indipendenza dala politica. C’era un bell’articolo da qualche parte, vediamo se lo ritrovo.

    Che poi c’e’ la stranezza biologica del vaccino che non protegge dalla replicazione del virus nel proprio organismo ma solo dai sintomi, rendendo il vaccinato un portatore peggiore del non vaccinato in quanto piu’ spesso asintomatico, oltre che laboratorio egli stesso di mutazioni piu’ aggressive e resistenti del virus (ho testimonianze dirette di cliniche private dove fanno il monitoraggio continuo del personale vaccinato… e positivo – gli unici “a posto” sono quelli che il covid l’hanno beccato prima da non vaccinati, sintomatico o no). E’ molto strana la faccenda – un giorno forse capiremo perche’ – ma credo che gli stessi addetti ai lavori non abbiano le idee chiare, e’ un work in progress nel quale si va avanti un colpo al cerchio e uno alla botte e con l’occhio soprattutto alle microvariazioni del PIL piu’ che del virus – e non e’ neanche da escludere che un giorno si scopra, col solito senno di poi, che si e’ sbagliato tutto – speriamo di no, perche’ vorrebbe dire che il peggio non e’ ancor giunto.

    Comunque fanno pensare anche le recenti dichiarazioni di Montagnier, naturalmente sbertucciato e deriso dai nostri media di propaganda ufficiali come un vecchio disfattista rincoglionito, dichiarazioni che sono non del tutto distanti dalle osservazioni di ricolfi che pur invece e’ risolutamente ma ragionevolmente pro-vax. Ma ricolfi e’ un sociologo-statistico, seppur intelligente e obiettivo in modo anomalo per il nostro paese iperpolarizzato politicamente, campanilisticamente e calcisticamente.

  6. Winston noto che qualunque cosa io legga divide le considerazioni tra vaccinati e non vaccinati, facendo sparire dal discorso i guariti che dovrebbero essere “vaccinati equivalenti” infatti io ho il green pass. Dati sui guariti ve ne sono solo per conteggio dei tamponi positivi per differenza con i poveri non guariti (deceduti). Sembra non interessare quanta gente ha anticorpi già prodotti. Avere questo dato forse darebbe conforto per l’ esito della lotta al covid, ma sembra che tale conforto non lo dobbiamo avere. Vengono vaccinati anche i guariti eppure questi dovrebbero sapere che il proprio corpo sa prendere le misure del virus e debellarlo anche il prossimo anno..

  7. Fabrizio. Premendo sul secondo principio esposto si svuota il primo. Si potrebbe arrivare alla tutela totale della popolazione.

    Se vaii a sciare poi ci tocca rimetterti a posto, se fai il tal sport estremo, se bevi, se …..

    Se le terapie intensive si riempiono rimangono fuori quelli che non c’ entrano visto che la sanità è piagata con le tasse di tutti e questo è l’ attuale patto sociale unificante tutti. Altrimenti si cambia e si cura solo chi paga.

    Dalla percentuale novax italiana misuro la quota di liberalismo italiano e sono effettivamente deluso

    Ultima nota… Il popolamento delle terapie intensive può essere contenuto con cure precoci ad evirare che i coaguli devastino i polmoni. Cure che a me sono state negate dal protocollo Speranza e che non sono interesse di alcuno stato. Anche qui in Perù dopo il cambio di presidente hanno interrotto le cure precoci

  8. Concordo in linea di principio sul fatto che i novax devono essere liberi di scegliere di morire.
    Ma a monte di tutta l’importanza data alla pandemia sin dal principio c’è il problema dei posti limitati nelle terapie intensive: il rischio sarebbe di averle intasate dai novax e di non avere poi posto per migliaia di sventurati incolpevoli colpiti da altri accidenti. Questo non può essere consentito.

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