DRAGHI RAGIONA COME BERTOLDO

Mi si permetta di cominciare con una barzelletta. Ad una mostra di frutta, un coltivatore espone un melone eccezionale, una palla verde di quaranta centimetri di diametro. Ma ovviamente vende meloni normali, di ogni peso e qualità. Un vecchietto si avvicina al commesso e chiede sommessamente metà del supermelone. Il commesso gli spiega che, se vuole quindici chili di melone, basta che compri un melone da quindici chili, o due da sette, ma il vecchietto è irremovibile: vuole metà di quel melone. Alla fine il commesso vede il suo boss a trenta metri e decide di passargli la patata bollente. Dice al vecchietto: “Mi aspetti”. E arrivato dal capo: “Senta, c’è uno straordinario cretino che si ostina a chiedere metà del grande melone che teniamo per esposizione. Uno lo prenderebbe a cazzotti se non fosse…” e mentre parla si accorge che il boss gli fa segno con gli occhi di guardare chi lo ha seguito. È il vecchietto, che ha ascoltato la conversazione. Ma il commesso dice: “Per fortuna c’è questo signore qui che vuole l’altra metà e questo risolve il problema”.
La barzelletta è ovviamente sulla presenza di spirito. Questa è l’insolita capacità di vedere prima degli altri qual è il lato vantaggioso di una situazione difficile, o come si può risolvere brillantemente un problema. Mi chiedo se Mario Draghi non sia il campione italiano della presenza di spirito.
Per prima cosa ricordiamoci il passato. L’Italia ha avuto un’infinità di governi di coalizione. Per decenni, è rimasta impigliata nella doppiezza, nel cinismo e nel filocomunismo della Democrazia Cristiana. Quando è apparso un uomo che sembrava sapere ciò che voleva, Bettino Craxi, si è inventato il termine “decisionismo” per dimostrare che era quasi una reincarnazione del “Mascellone”. Insomma, non soltanto l’Italia non è stata mai governata con coraggio e lungimiranza ma, se qualcuno avesse avuto coraggio e lungimiranza, sarebbe stato annullato e inghiottito dal sistema. Governare l’Italia – l’ha detto Mussolini – è impossibile.
Ora ecco arriva Draghi, e in quattro e quattr’otto presenta una riforma della giustizia da far accapponare la pelle anche a chi, come me, l’aspetta da più di mezzo secolo. E poi, invece di essere subito appeso a un lampione, come per giusta regola, pone la questione di fiducia e sembra che l’otterrà. E allora riprendiamo la barzelletta.
Da parecchie monografie di storia ho imparato che molte battaglie sono state vinte più dall’intelligenza che dalla forza. Non sempre i grandi strateghi hanno vinto perché erano i più forti, spesso hanno vinto perché hanno saputo sfruttare la situazione, anche quando essa di primo acchito sembrava disperata. I muscoli non sono tutto. Il ju-itsu insegna che il debole può vincere il forte se è capace di sfruttare la forza del forte a suo danno. L’energumeno carica come un bufalo? Invece di fuggire fategli lo sgambetto, presentategli il vostro gomito contro il costato, in modo che per così dire ci si infilzi, accucciatevi dinanzi a lui in modo che inciampi e vada a cadere rovinosamente. Essere caricati da un forsennato può essere una buona occasione per vincere. Basta riconoscerla. E così si può interpretare la situazione politica attuale.
Mario Draghi si è visto portare il malato in arresto cardiaco. L’Italia, che già prima della pandemia era con un piede nella fossa, ora sembrava pronta a infilarci l’altro. Il governo Conte, dalle sciagurate elezioni del 2018, è stato sempre inadeguato. E tuttavia una maggioranza si è sempre trovata, almeno fino all’inizio di quest’anno. Poi, con la caduta del Conte 2 (sia lode a Matteo Renzi, checché se ne dica) è stato impossibile formare un nuovo governo. Situazione disastrosa, dunque. Ma la genialità consiste nel vedere un’occasione unica dove altri vedono un abisso. Draghi si è detto:
1 Non esiste una maggioranza e l’esito normale sarebbe quello di sciogliere le Camere.
2 Per interesse personale, per non perdere il posto e lo stipendio, i parlamentari sono assolutamente contrari a tornare a votare.
3 I parlamentari più pericolosi sono quelli del M5S, ma essi sono anche quelli che più paventano le elezioni. Perché sanno benissimo che, dopo, il Parlamento lo vedrebbero soltanto in televisione.
4 Dunque questo Parlamento ha una tale paura di andare a nuove elezioni, che è disposto assolutamente a qualunque cosa pur di non interrompere la legislatura. Così, per domarlo, basterà proporgli l’alternativa.
5 Posso approfittare della mancanza di una maggioranza per governare senza una maggioranza. O, più esattamente, eliminando la differenza fra maggioranza ed opposizione. Infatti, invitando tutti al governo, tutti i partiti sono maggioranza.
6 Il momento è eccezionale e posso fare cose eccezionali. Basterà dire: “O questo, o nuove elezioni”. E tutti caleranno la testa. Ed anche se qualcuno uscisse dal governo, probabilmente rimarrebbe ancora una maggioranza sufficiente per continuare a giocare questo gioco.
7 Né le cose cambiano molto col “semestre bianco”. Se cade il governo, rimane in carica il governo dimissionario. Per quanto tempo? E non esiste la possibilità dell’autoscioglimento delle Camere? E se il Presidente si dimette prima della scadenza e non c’è una nuova maggioranza, non è ovvio che si andrebbe subito a nuove elezioni? Il semestre bianco sarebbe una garanzia se Mattarella e Draghi fossero dei codardi. Ma non sembrano esserlo.
Draghi ragiona come Bertoldo. Cioè benissimo. Da grandissimo realista, ha semplificato il problema, riuscendo a vedere l’essenziale, sfruttandolo poi con un cinismo tanto inusitato quanto chiaroveggente. Inoltre, profittando della sua personale credibilità agli occhi dell’Europa , ha chiesto un maxi prestito promettendo quelle riforme di cui l’Italia ha estremo bisogno. E che è sempre stata incapace di realizzare. E infine ha cominciato ad applicare metodicamente questo piano (cosa incredibile, in Italia). È gentile, è di poche parole, ascolta tutti e poi tira diritto. “Non siete d’accordo? Andate a casa. Non volete andare a casa? Votate come dico io”. Brutale, cesareo, napoleonico.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com

DRAGHI RAGIONA COME BERTOLDOultima modifica: 2021-07-24T09:49:15+02:00da gianni.pardo
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