RODOMONTE A GIORNI ALTERNI

All’ex Presidente del Consiglio e attuale aspirante alla guida del M5S, Giuseppe Conte,.le parole servono per mascherare le idee. E spesso la loro mancanza. Ma servono soprattutto a ingannare chi ancora le prende sul serio.
Attualmente tenta di ottenere la guida del Movimento e lo fa sposandone gli ideali meno plausibili e ponendosi a loro campione intransigente. Fino a dire in televisione, con la faccia seria, che il Movimento difenderà tutte le grandi riforme che ha realizzato in questi tre anni. Dimenticando quanto è lunga la lista dei dietrofront già eseguiti. Ma non importa. Infatti è in prima linea per difendere l’abolizione della prescrizione, capolavoro di Alfonso Bonafede, e proclama che non si può fare marcia indietro. Lui, novello Orazio Coclite, è lì per sbarrare il passo ai barbari. Da solo.
Questa la propaganda, ovviamente con la faccia feroce, ad uso dei telespettatori. Purtroppo forse Draghi non ne fa parte. E infatti molti aspettavano il loro incontro per vedere che cosa Conte avrebbe tirato fuori dal cilindro. E naturalmente ne ha tirato fuori il solito coniglio.
Oggettivamente non gliene si può fare una colpa: in questo campo nessuno, e men che meno i Cinque Stelle, ha libertà di movimento. Ma allora perché minacciava, prima? Soltanto perché non resiste al suo istinto di attore? Perché mai costringe il prossimo a irriderlo, quando potrebbe tacere?
Comunque, dopo l’incontro con Draghi (fonte Ansa), ecco che cosa ha detto sulla giustizia: “Daremo il [nostro] contributo per velocizzare i processi ma saremo molto vigili nello scongiurare soglie di impunità”. “Anche durante i lavori parlamentari adesso daremo il nostro contributo per migliorare e velocizzare i processi”. “Non abbiamo parlato di fiducia ma di eventuali interventi che possano migliorare il testo”.
Analisi logica e grammaticale. Conte prima ha detto che il Movimento si sarebbe schierato come un sol uomo per difendere la legge Bonafede. Ora dice che vuole contribuire a velocizzare i processi: e questa è una soluzione assolutamente diversa. Infatti, se le parole hanno un senso, prima voleva mantenere i processi eterni ed ora vorrebbe renderli più veloci di quanto ha proposto la Cartabia.
Nel diritto penale la prescrizione è una “norma di chiusura”, per evitare al cittadino i danni di un processo interminabile. Ma è indirizzata ai magistrati, e costituisce l’ammissione di una sconfitta. Se si arriva alla prescrizione, lo Stato confessa che non è riuscito ad esercitare la sua pretesa punitiiva in tempi ragionevoli, come richiede tassativamente la Costituzione (art.111).
Il nostro problema è dunque quello di eliminare la lentezza dei procedimenti. Ma chi è l’avversario? I magistrati pigri e lenti? E se Conte vuole costringerli ad essere veloci, come intende farlo? E se rimangono lenti, a che serve la sua esortazione? Quali sono i provvedimenti utili in generale, all’organizzazione della giustizia? In Parlamento si votano leggi particolareggiate, non discorsi morali.
E ora andiamo alle “soglie di impunità”. “Soglia di impunità” è quel limite oltre il quale non si può essere puniti. E, contrariamente a quanto sembra affermare l’avv.Conte, è stupido lottare contro di esse. Basti dire che una prima soglia è l’impunibilità del cittadino al di sotto dei quattordici anni. Conte vuol mettere in galera i bambinetti di cinque anni? Come è impunito, perché non responsabile, chi è totalmente infermo di mente. E fra le ragioni di impunità c’è anche la prescrizione. Ecco a quale esigenza risponde: si può processare un incensurato per tutta la vita, per avere rubato una melanzana? Conte dovrebbe rispondere a questa domanda: se la risposta è sì, lui non è per i processi veloci, ma per i processi lentissimi. Se la risposta è no, ci dica come, quando, e con quale strumento, impedirà che il processo sia eterno. Se no, parla per dare aria alle sue tonsille.
Dunque sì, la legge Cartabia prevede soglie di impunità. Come le prevedono le legislazioni di tutti i Paesi civili. Solo che i Paesi normali alla prescrizione arrivano molto raramente, mentre da noi i processi prescritti sono decine e decine di migliaia. Per attuare la pretesa punitiva dello Stato è sull’intero sistema che bisogna agire, non è sulla pelle del cittadino innocente. E persino colpevole. Non lo dico io, lo dice la Costituzione.
Poi, si sa, è anche in gioco il Pnrr, e Draghi potrebbe porre la questione di fiducia: “O votate sì o tutti a casa”. E invece Conte afferma intrepido che non ne hanno nemmeno parlato. Ed io immagino un incrociatore che si piazza nel porto di una città, minacciandola di bombardamento, e il sindaco che, dopo aver conferito col capitano, riferisce ai giornalisti: “Non abbiamo parlato di cannoni. Quello nel porto è solo lo yacht personale del capitano”.
Se Conte fosse coerente, dovrebbe semplicemente tacere o al contrario rendere chiaro che, se il governo pone la questione di fiducia sulla legge Cartabia, il M5S vota contro. Ma non può farlo. E se è vero che non hanno parlato di fiducia, sarà perché anche a Palazzo Chigi vige il brocardo secondo cui “i fatti notori non abbisognano di dimostrazione”: e come la pensano i “grillini” riguardo alla perdita dello scranno parlamentare, è un fatto notorio.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
20 luglio 2021

RODOMONTE A GIORNI ALTERNIultima modifica: 2021-07-20T10:53:40+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “RODOMONTE A GIORNI ALTERNI

  1. “Lui, novello Orazio Coclite, è lì per sbarrare il passo ai barbari.”

    Professore, Lei è la prova vivente che la cultura e l’ironia, messe insieme, possono essere taglienti e spassose allo stesso tempo.
    Mi ha fatto esplodere in una risata che ha suscitato la curiosità dei miei colleghi.
    L’ho immaginato, il Giuseppi, lì dinanzi al ponte a far da scudo con il proprio corpo, petto esposto al filo delle spade nemiche, pronto a battersi sino all’ultimo respiro pur di difendere il popolo, il SUO popolo, dall’assalto belluino degli invasori.
    E nel mentre, sentivo risuonare nella mente le note immortali del ritornello della canzone del Piave…

    “Non passa lo straniero… ZAN ZAN”!

    😀

    Denny Joe

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