ITALIA “DE SINISTRA”

Alessandro Sallusti, su “Libero” del 6 luglio 2021, intitola un articolo(1) “Destrofobia”. In esso dimostra che insultare la destra e i suoi rappresentanti non soltanto non costituisce reato ma è anche un buon affare economico. Letteralmente. L’attore Paolo Rossi – riferisce Sallusti – ha detto testualmente: “Negli anni del berlusconismo imperante ci siamo scagliati violentemente contro il Cavaliere perché ce lo chiedevano e per farlo ci pagavano profumatamente”.
La cosa è certo scandalosa. E ancor più scandalosa dovrebbe apparire a chi è per il rispetto di tutti ed essendo di centro risulterebbe più facilmente di destra che di sinistra. E tuttavia. Tuttavia, nel risalire alle cause del fenomeno, Sallusti si ferma a metà strada.
Facciamo un’ipotesi inversa. Immaginiamo che Silvio Berlusconi si fosse messo a pagare sottobanco degli intellettuali perché dicessero male del capo della sinistra. I soldi per farlo non gli mancavano certo. Che cosa sarebbe successo? Sarebbe successo che non avrebbe cavato un ragno dal buco. Qualcuno degli intellettuali l’avrebbe denunciato e ne sarebbe derivato uno scandalo più grande di quello della Banca Romana. Ecco quello che non dice Sallusti.
Certo ciò che scrive è la verità. Se si voleva avere successo nello spettacolo, nella letteratura, nella buona società, in politica, per decenni è stato conveniente associarsi alla sinistra. È stato molto spesso un matrimonio d’interesse verniciato di passione sincera. Dunque “essere di sinistra” è corrisposto spesso ad essere venali, privi di principi e disposti a “vendersi” come prostitute.
Ma Sallusti sembra non vedere che questo potere non viene alla sinistra dal destino cinico e baro, ma dalla mentalità nazionale. Da quando lo conosco, il nostro Paese è sempre stato proclive a perdonare tutto a chi era di sinistra (per molto tempo si sono perdonati perfino i crimini di Stalin) e a non perdonare nulla, negando anche il ben fatto, a chi appariva di destra. Un esempio preclaro: Pinochet.
Pinochet è stato stramaledetto in tutto il mondo mentre, vedi caso, è stato apprezzato in Cile. Per converso, è stato visto come un eroe – e possibilmente una vittima uccisa a sangue freddo dalla destra sanguinaria – Salvador Allende: colui che aveva ridotto il Cile in tali condizioni da provocare una rivoluzione. Infatti Pinochet, non che inventarla dall’alto, guidò una rivolta nata dal basso. Ma questi fatti storici urtano contro un tale roccioso pregiudizio che è inutile affermarli. Nessuno vi crederà. La vulgata corrente ha fatto accettare panzane anche più monumentali di queste.
Ecco perché Sallusti, a mio parere, sbaglia. Se la prende con chi semina gramigna destrofobica, senza badare al fatto che il terreno, mentre è fertilissimo quando si semina gramigna, diventa avarissimo quando si semina verità. In queste condizioni, non si può accusare il conformismo sinistrorso. L’establishment è di sinistra perché il popolo non è composto di eroi. Se sente che la maggioranza sta a sinistra, che a sinistra si hanno i maggiori consensi e i maggiori vantaggi, la gente si accoda. È perfino disposta a ripetere – se necessario – gli slogan più sfacciatamente bugiardi della “parte vincente”. È umano: spera di ritrarne qualcosa, e comunque ha paura dell’ostracismo.
Da noi per molto tempo chi non è stato di sinistra è stato sbrigativamente catalogato come “fascista”. Dunque chi non è stato di sinistra è stato obbligato ad accettare, quotidianamente, la definizione di estremista antidemocratico. Se ci avete badato, la destra in Italia, è costantemente “estrema”. Così come il “liberismo” non è “liberismo”, ma “liberismo selvaggio”. La destra è sempre un serio pericolo per la democrazia e questo spiega perché, da noi, mentre il mondo da decenni parla d’altro, l’antifascismo è sempre vivo, vegeto e fattivo. Qui c’è stato addirittura l’immaginario pericolo del ritorno del fascismo, dal momento che circa un trenta per cento del Paese si dichiara (in cuor suo) “non di sinistra”. Ergo fascista. Ne è derivato il sempiterno dovere di “non abbassare la guardia” e di vedere fascisti dappertutto. Anche se effettivamente qualcosa c’è. Gli italiani, col fascismo e il comunismo, sono passati da un amore totalitario all’altro.
Lo so, sembro descrivere il punto di vista di un paranoico. Ma è colpa mia se il povero malato di mente ragiona così?
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
6 luglio 2021
(1)http://cercanotizie3.mimesi.com/Cercanotizie3/intranetarticle?art=549657812_20210706_14004&section=view&idIntranet=212

ITALIA “DE SINISTRA”ultima modifica: 2021-07-06T13:26:33+02:00da gianni.pardo
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