L’ETERNA ILLUSIONE DI ERACLE

L’uomo ha difficoltà ad accettare di essere ciò che è. Per così dire non si rassegna all’idea che un essere stupido come un piccione voli così bene, e lui no. Quando salta, e si libra in aria, è a un metro, e per un tempo brevissimo. I pesci sono capaci di stare per tutta la vita sott’acqua, e lui muore se non riemerge entro due o tre minuti. Tutta la realtà fisica è contro di noi. La parola “cane” per noi è un insulto, ma se un cane di grossa taglia ci insegue siamo spaventati a morte. Perché il cane è più armato di noi.
Questa sequela di frustrazioni si traduce, per l’uomo comune, in una sorta di obliquo riscatto: “Io no, ma qualcun altro?” Il singolo scappa dinanzi al cane, ma qualcuno potrebbe essere abbastanza forte per fare, lui, a pezzi il cane? Ed ecco che nella mitologia nasce Eracle. Eracle che, ancora nella culla, strozza dei serpenti. Eracle che a mani nude vince non su un cane, ma sul Leone Nemeo. Eracle che può far riposare Atlante reggendo temporaneamente il mondo sulle sue spalle. La fama di questo semidio era tanto grande che non si contano i templi a lui dedicati, e le città poste sotto la sua speciale protezione, partendo dal nome: Eraclea.
Ercole fu la rivincita divina e mitologica sui limiti umani. E tanto forte era questa esigenza che non soltanto si ritrova nella mitologia greca, ma anche nella Bibbia (Sansone), nei fumetti (infinite volte) e al cinema, con i vari Superman, Uomini-Ragno ed altre favole per bambini poco cresciuti. L’idea è sempre la stessa: “Non io, ma almeno lui”. Malgrado la comune, implacabile esperienza quotidiana, ci viene difficile accettare che siamo soltanto ciò che siamo.
Tutto ciò ha anche dei riflessi nella nostra vita associata. Essendo sociali, dobbiamo darci un’organizzazione, che risulta inevitabilmente piramidale. E se al top accettiamo che ci sia un uomo che ci comanda tutti, che ci guida tutti, volete che sia uno qualunque, un uomo come voi e me? Ma no, deve essere superiore, speciale, mitologico. Eracle. Comunque una sorta di semidio. E quando poi ci accorgiamo che è soltanto un uomo, con le sue debolezze, le sue ideuzze, i suoi piccoli interessi, e soprattutto i suoi errori, siamo profondamente delusi. Come se ci avesse truffati. E in realtà non ci ha affatto truffati: siamo stati noi che ci siamo fatti delle illusioni sul suo conto.
È vero, anche il capo ha i suoi, torti, ion questo campo: infatti, per avere più potere sul popolo, o almeno per essere meno contestato, collabora con l’idea che sia un semi-dio, capace di realizzare miracoli. Basta ascoltarlo mentre annuncia i suoi programmi di governo. E non si dimentichi che, a proposito di Mussolini, si arrivò all’assurdo di dire che: “Il Duce ha sempre ragione”. Ad un certo momento Eracle impazzì e fece una strage, dunque era fallibile, mentre in questo Mussolini gli era superiore.
Per coloro che parlano inglese c’è un topos da usare quando qualcuno ci rimprovera di non avere realizzato l’impresa che si aspettava da noi. In questo caso l’anglofono dice, asciutto: “I’m only human”, sono soltanto umano. “Che pretendi da me?”
Ma la scusa vale poco. Ognuno di noi, ben sotterrato e nascosto, ha il complesso della propria impotenza e per questo è proclive a credere che almeno gli altri, quanto meno “certi altri”, siano ben più capaci di noi. Dice un chirurgo; “Ho chiamato l’idraulico, ha lavorato un’ora, e lo stesso non ha risolto il problema. È un incompetente”. Perché tanta severità? Perché, essendo un idraulico, deve risolvere qualunque problema idraulico. Ma lui stesso, il chirurgo, ha forse avuto successo in tutte le operazioni che ha condotto a termine? E come si è sentito quando, benché abbia fatto del suo meglio, i parenti del morto lo chiamano assassino?
Se tutto questo è vero nella vita corrente, figurarsi quanto sia vero nella politica. Sapendo quanto lunghe e forti siano le leve del potere, tutti si attendono dai politici che facciano mirabilia e che nessun problema possa resistergli. Dimenticando che chi guida un pullman ha nelle sue mani la potenza di un enorme motore e la responsabilità di cinquanta vite, ma non per questo è meno umano e fallibile di tutti noi. I politici ci costantemente deludono, perché di tutti, col tempo, vediamo i limiti. E non riusciamo a perdonarli.
La nostra tendenza al mito ci spinge a creare leggende sul passato, fino a creare giganti come Alessandro, Cesare, Carlomagno.- Mentre per gli storici, che tutti i personaggi del passato riescono a vederli da vicino, sono solo esseri umani. Sì, Alessandro era un fulmine di guerra, ma anche uno squilibrato mentale. Cesare era un triplo genio, militare, letterario e politico, e tuttavia è vero che forse aspirava alla dittatura su Roma. E quanto a Carlomagno va ricordato che era pressoché un analfabeta, un ignorante infinitamente inferiore ad un qualunque professore di storia, e quasi un “assassino seriale” di Sassoni, per fanatismo religioso.
Ragazzi, sono costretto a rivelarvelo: Superman non esiste. E non vola.
Gianni Pardo, giannipardo1@myblog.it

L’ETERNA ILLUSIONE DI ERACLEultima modifica: 2021-06-08T07:21:45+02:00da gianni.pardo
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